Ciclovia dei Parchi Liguri. 1000 km da Ventimiglia a La Spezia

Passo in avanti per il progetto di Federparchi presentato alla Regione Liguria

Una ciclovia dei Parchi liguri. È il progetto di Federparchi Liguria che ha presentato alla Regione. Un’iniziativa per la mobilità sostenibile che coinvolge le aree protette del territorio.
Il progetto rientra nel contesto dei progetti infrastrutturali che Regione Liguria intende presentare nella componente regionale del PNRR. Ecco quindi l’iniziativa che coinvolge l’intero territorio regionale, caratterizzata da nessun nuovo impatto, elevata sostenibilità, basso costo di realizzazione e rapidità attuativa.

Ed ora è stato completato dagli uffici competenti della Regione Liguria lo studio di fattibilità per l’ “Itinerario cicloturistico dei Parchi Liguri” nato dalla proposta che Federparchi Liguria aveva avanzato nei mesi scorsi.  La proposta era stata accolta lo scorso mese di luglio dal Consiglio Regionale della Liguria con un ordine del giorno approvato alla unanimità e oggi inizia a prendere forma. Si tratterebbe di unire tutte le aree protette della regione con un percorso cicloturistico attrezzato con segnaletica, cartellonistica  esplicativa, punti di ricarica batterie delle E-bike; il tutto ad un costo complessivo molto contenuto.
Ovviamente siamo all’inizio di un percorso che richiederà la condivisione  di tutti i soggetti e gli enti locali interessati per poi tornare  alla Giunta regionale.

Il percorso dovrebbe articolarsi attraverso una serie di “hub” e “porte dei parchi” da cui muoversi per gli itinerari, individuati in  particolare nelle zone dell’entroterra spesso trascurate da parte del turismo “ufficiale”. Un contributo per rendere i territori protagonisti di un crescente turismo “green” alla ricerca della natura, dei borghi storici, delle tradizioni e delle produzioni tipiche, sempre all’insegna del rispetto dell’ambiente e degli habitat, che Regione Liguria sta promuovendo attraverso la campagna “Liguria Preziosa”.

Le caratteristiche

  • Sviluppo di circa 1000 km. interamente su viabilità pubblica già esistente;
  • Partenza da Ventimiglia ed arrivo a La Spezia con transito in ben 123 Comuni della Liguria;
  • Interconnettibilità con reti analoghe nelle confinanti Francia e Regioni Piemonte, Emilia Romagna e Toscana, con la “Ciclovia Tirrenica” in fase di progettazione e con reti ciclabili di interesse e sviluppo locale;
  • Transito in tutti i 68 Comuni degli Enti Parco regionali e nazionali, delle Aree Protette locali, delle Riserve Naturali regionali, delle Aree Marine Protette nazionali e regionali, dei Giardini Botanici;
  • Bassi costi di realizzazione, limitati a: cartellonistica e segnaletica, stazioni di ricarica E-bike, sito web, carta turistica informativa;
  • Frequenti connessioni con l’Alta Via dei Monti Liguri;
  • Facilità di accesso a partenza, arrivo e numerosi punti intermedi da tutta la rete ferroviaria ligure;
  • Assenza di necessità autorizzative particolari;
  • Rapidità di realizzazione con costi estremamente contenuti.

Federparchi L’itinerario è percorribile del tutto o in parte in entrambe le direzioni e allo scopo di raggiungere tutte le mete previste si snoda tanto in aree costiere che in aree di montagna, con andamento continuativo a parte poche brevi deviazioni per raggiungere località non inseribili in modo continuativo nel percorso principale.

La Ciclovia dei Parchi liguri, sostiene Federparchi, risponde in pieno alle indicazioni delle Linee Guida europee sul NEXT GENERATION UE, in quanto ne raccoglie le prescrizioni in termini di transizione verde, sostenibilità ambientale, crescita intelligente, sostenibile ed inclusiva verso coesione economica, occupazione, produttività, competitività, ricerca, sviluppo e innovazione e politiche per il rafforzamento del mercato unico, in particolare per le piccole e piccolissime imprese.

Ciò partendo dal dato di fatto che il fenomeno del turismo in bicicletta è ovunque in forte espansione, e porta con sé conseguenze virtuose quali lo sviluppo indotto di ospitalità ed accoglienza locale in piccole strutture quali B&B, ostelli e rifugi, presenza lungo il percorso di operatori privati addetti a manutenzioni e riparazioni, punti vendita di prodotti tipici locali ed artigianato, come ben dimostrano i risultati ottenuti da altre esperienze analoghe in Italia e all’estero; dati relativi al solo 2019 evidenziano che in Germania l’indotto delle attività ciclistiche ha generato 281.000 posti di lavoro.

 

IL PERCORSO

Si parte dai Giardini Botanici Hanbury a Ventimiglia ed attraverso Dolceacqua e la val Nervia si entra nel Parco regionale Alpi Liguri, salendo da Pigna al passo Langan; da qui a Molini di Triora e attraverso il passo Teglia a Rezzo, risalendo poi l’alta valle Arroscia fino a Monesi e da qui a Pieve di Teco sino ad Albenga, sede della Riserva naturale dell’Isola Gallinara. L’itinerario segue poi il percorso della via Aurelia fino a Bergeggi, in vista dell’Area Marina Protetta, transitando per Ceriale, dove si trova la piccola Riserva naturale del Rio Torsero.

Da Bergeggi attraverso il territorio finalese e l’altopiano delle Manie si raggiunge il Colle del Melogno, lungo l’Alta Via dei Monti Liguri, e da qui si scende in val Bormida, a Millesimo, sede del Parco regionale di Bric Tana, Cairo Montenotte, che ospita il Parco regionale dell’Adelasia, fino a Piana Crixia, con il suo famoso “fungo” di roccia, sede del Parco regionale di Piana Crixia, nelle Langhe liguri.

Da qui si raggiunge Sassello, nel Geoparco regionale del Beigua, patria del famoso amaretto, per proseguire poi verso il mare, che si costeggia da Varazze fino a Genova Voltri, dove attraverso il passo del Turchino si rientra nell’entroterra per completare la visita al Parco del Beigua attraverso Tiglieto, Rossiglione e Campoligure, patria della filigrana.

Si sale quindi ai Piani di Praglia, ai confini con il Parco regionale delle Capanne di Marcarolo, facente parte delle aree protette piemontesi, per raggiungere l’alta val Polcevera e da qui attraverso il passo dei Giovi Busalla, dove si entra nel territorio del Parco regionale dell’Antola.

Dalla Valle Scrivia si risale a Vobbia, proprio sotto il famoso Castello della Pietra, a Crocefieschi e poi, dopo un transito nella verde Valbrevenna, fino a Torriglia, sede del parco e patria del famoso “canestrelletto”.

Da qui si entra in val Trebbia, all’antica Montebruno, da cui si risale ai borghi che contornano il lago del Brugneto, fino a Fascia, sede dell’Osservatorio astronomico regionale, ed attraverso Gorreto, Rovegno e Fontanigorda si raggiunge il Parco regionale dell’Aveto, fino a Rezzoaglio e S,Stefano d’Aveto, nota stazione sciistica.

Attraverso la foresta del M.Penna, si scende quindi a Borzonasca e, lasciando momentaneamente il Parco dell’Aveto, attraverso la val Fontanabuona e Recco, patria della famosa focaccia al formaggio, si raggiunge Camogli, nel Parco regionale di Portofino, con la sua Area Marina Protetta.

Da qui, una puntata fino alla famosa piazzetta di Portofino mare e poi da S.Margherita ligure e Rapallo lungo la riviera fino a Chiavari, dove l’itinerario devia nuovamente nell’entroterra e ancora nel Parco regionale dell’Aveto, in val Graveglia con la Miniera di Gambatesa; valicato il passo del Biscia ecco Varese Ligure, centro più importante della Valle del Biologico, da cui scendendo la Val di Vara si entra una prima volta nel Parco Regionale Montemarcello Magra Vara.

Dopo l’alta val di Vara il percorso si sposta sul panoramico crinale del Parco Nazionale 5 Terre, in vista dei famosi borghi di Monterosso, Vernazza, Corniglia, Manarola e Riomaggiore, con ampi panorami verso l’Area marina protetta per scendere poi a La Spezia, non senza una deviazione fino al Parco regionale di Portovenere, con la pittoresca chiesa di S.Pietro e l’isola Palmaria immersa nell’Area Marina Protetta.

Da La Spezia il percorso entra nuovamente nel Parco regionale Montemarcello Magra Vara, a Beverino, salendo poi fino a Calice al Cornoviglio con il suo maestoso castello, per scendere poi tutta la val di Magra ligure, fino a Sarzana, a Castelnuovo terra del Vermentino ligure, agli scavi della città romana di Luni, per poi infine affrontare nell’ultima parte dopo Bocca di Magra, il promontorio del Caprione attraverso Montemarcello e fino al mare di Lerici, con arrivo a La Spezia.

 

 

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