Conoscere e non demonizzare il lupo, incontro Gea all’Aspromonte
Questo animale sta riconquistando gli spazi naturali grazie a molteplici fattori ecologici ed umani. Durante il convegno verranno trattati molti aspetti di questo affascinante quanto temuto animale che popola le montagne della Penisola
Il 10 aprile a Reggio Calabria si terrà un incontro scientifico-divulgativo dal titolo “Il lupo e la fauna nel Parco Nazionale d’Aspromonte”. Ad organizzarlo è il G.E.A. – Gruppo Escursionisti d’Aspromonte (www.gea-aspromonte.it), associazione impegnata nella promozione e nella valorizzazione della montagna più meridionale d’Italia che nel 2015 celebra i suoi primi 30 anni di attività.
L’incontro, che avrà come ospite relatore il dott. Nino Siclari dell’Ente Parco d’Aspromonte (www.parcoaspromonte.gov.it), tratterà un tema affascinante ma allo stesso tempo delicato e con vari aspetti controversi.
Il lupo vive in questi anni una fase di espansione e di riconquista degli spazi naturali grazie ad una serie di fattori ecologici ed umani concomitanti. Prima di tutto va menzionata l’estensione delle coperture vegetali montane conseguente al progressivo spopolamento, negli ultimi quattro decenni, delle aree interne e rurali. In secondo luogo si assiste ad una massiccia azione di tutela e salvaguardia portata avanti dalle aree protette nazionali, supportata da una rinnovata sensibilità ambientale dell’opinione pubblica.
Il lupo popola quasi tutto l’Appennino ed alcuni nuclei sono stati rinvenuti anche nelle Alpi occidentali. Dopo un periodo di drastica riduzione numerica delle popolazioni oggi è presente nell’ordine di migliaia di unità. Tuttavia continua ad avere una reputazione negativa tra le popolazioni montane e rurali, soprattutto tra gli allevatori ed i pastori che, spesso e volentieri, gli attribuiscono con facilità la colpa per l’uccisione di capi di bestiame.
Il Canis lupus italicus, questa l’esatta denominazione scientifica, è la specie di lupo che vive nella penisola italiana. Ed è una specie ben distinta dal cane. Puntualizzazione, questa, per nulla banale se si considera che secondo una serie di dati la predazione di animali domestici da parte dei cani inselvatichiti o ibridati è soverchiante, a livello numerico, rispetto a quella operata dal lupo.
Purtroppo, però, continua ad esserci una diffusa ostilità nei confronti di quest’animale. Ostilità che, nei casi più estremi, si concretizza in uccisioni ed abbattimenti.
Durante l’incontro si parlerà di questi ed altri aspetti riguardanti l’animale più discusso della montagna, il suo ruolo nei nostri ecosistemi, la sua funzione biologica e la sua utilità nella catena alimentare. Saranno illustrati gli interessanti progetti di monitoraggio e studio che il Parco porta avanti in collaborazione con altre aree protette italiane. Sarà possibile entrare a stretto contatto con i branchi di lupi – che nel loro habitat sono particolarmente elusivi – attraverso dati scientifici e suggestive immagini che riusciranno ad emozionare.
Nell’immaginario collettivo il lupo è ancora percepito come un pericolo per l’uomo, se non addirittura un nemico storico, attorno al quale aleggiano leggende, storie, credenze e superstizioni. Questo incontrò sarà utile anche a chiarire le idee sul grande predatore, fiero ed indiscusso padrone della montagna.
Nicola Casile
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