Covid-19, petizione per tornare in montagna: superate 5mila firme

In Valle d'Aosta chiedono di tornare, con le dovute precauzioni, all'aria aperta

Ieri davamo notizia della petizione lanciata su change.org da alcuni appassionati di montagna avente ad oggetto la richiesta dell’allentamento delle misure restrittive Covid-19 per le attività all’aria aperta in Valle d’Aosta. Chiedono di tornare, con le dovute precauzioni, all’aria aperta.

Tra i primi firmatari c’è lo scrittore Paolo Cognetti.
I firmatari: Sergio Enrico (Pont-Saint-Martin), Anna Ravizza (Challand-Saint-Anselme), Celestino Vuillermoz (Saint-Christophe), Alexis Vallet (Arvier), Ettore Champrétavy (Aymavilles), Donato Arcaro (Quart), Chantal Blanc (Brusson), Stefano Ghisafi (Fontainemore), Mien Barrel (Saint-Vincent), Marzia Verona (Nus), Gianluca Rossi (Quart), Deborah Farinet (Saint-Rhemy-En-Bosses), Alessandra Sasso (Verrès), Hélène Marguerettaz (La Salle).

L’articolo di ieri (leggi qui) ha suscitato interesse, soprattuto sulle nostre pagine social; in molti chiedono simile iniziativa anche nelle altre regioni. I montanari non ce la fanno più!
La petizione è stata lanciata il 18 aprile scorso e in questi pochi giorni ha già superato quota 5mila sottoscrizioni. Viaggia a gonfie vele.
Le richieste sono da portare sul tavolo del presidente della Regione Autonoma della Val d’Aosta.

Vediamo la Petizione.

Allentamento delle misure restrittive relative alle attività all’aperto

In Valle d’Aosta siamo un popolo di montanari. Siamo abituati alle fatiche e alle restrizioni, al lavoro manuale, al freddo e alla solitudine, ma non a vivere lontani dai nostri boschi, dai pascoli, dai torrenti. Un montanaro chiuso in casa si ammala nel corpo e nello spirito.

Siamo del tutto consapevoli della gravità dell’epidemia in corso, tuttavia crediamo che le misure per contenerla vadano adeguate a un territorio e a una popolazione, non abbia senso prenderle dalle città ad alta densità e semplicemente applicarle alla montagna.

Chi va a camminare nel bosco da solo o con la sua famiglia, chi va a far legna, a coltivare l’orto, chi porta il suo bambino in un prato non può contagiare né essere contagiato da nessuno. Queste attività sono i fondamenti della nostra vita quotidiana, e un bosco è luogo molto più sicuro dal virus rispetto ai supermercati o agli uffici dove ci è concesso andare. La distanza dagli altri non ci preoccupa troppo, e il mantenerla, nel prossimo futuro, diventerà una responsabilità individuale, non una legge da far rispettare a suon di multe: per cui meglio cominciare a essere responsabili fin da ora.

Premesso che la nostra richiesta vuole evidenziare un aspetto che riguarda il singolo cittadino senza invadere le altre attività previste nei decreti che sono di competenza delle associazioni di categoria.

                                                             chiediamo

Al Presidente della Regione Autonoma Valle d’Aosta, per il benessere dei suoi abitanti e rispettando le norme sanitarie che saranno indicate, di essere trattati come cittadini adulti e consapevoli e quindi:

1.     allentare da subito le regole relative all’attività motoria, adeguandosi a quelle delle altre Regioni (eliminare il vincolo per motivi di salute) e permettere un minimo di attività di manutenzione del territorio all’aperto;

2.     permettere, ai singoli e ai componenti dello stesso nucleo familiare, di effettuare attività motoria all’aperto;

3.     le attività agricole, che sono da sempre la base che forma il tessuto culturale e tradizionale della nostra Regione, vengano permesse ai proprietari e affittuari degli appezzamenti, anche se non hanno la partita IVA e se l’orto, il frutteto o il prato da pulire non sia nei pressi dell’abitazione, purché effettuate da singolo o da componenti dello stesso nucleo familiare.

4.     Prevedere dal 4 maggio la possibilità di svolgere sport all’aria aperta ai singoli e ai componenti dello stesso nucleo familiare

5.      Prevedere nella fase successiva, entro il mese di maggio, la possibilità di svolgere sport all’aria aperta in gruppi, di non più di 5 persone, mantenendo il distanziamento sociale.

Per favore, restituiteci le nostre montagne.

Disponibili per un eventuale incontro per meglio illustrare le nostre proposte.

PER VOTARE CLICCA QUI

3 Commenti

  1. Qualche perplessità. Premetto che tra un po’ di tempo mi auguro di poter condividere appieno la posizione della petizione, ma che ora mi pare una posizione pericolosa. Mi spiego. Non pensate che analoghe richieste potrebbero essere fatte, a vario titolo, da tutti e in qualsiasi luogo? Chi vive in campagna non ha diritto di passeggiare nei prati e boschi della sua zona? E chi vive al mare non ha diritto di muoversi in libertà su scogliere e spiagge che, in questo momento, potrebbero essere deserte? E farsi un giretto in barca? E analoghe richieste non potrebbero essere avanzate da chi vive sui laghi o lungo i fiumi? E per finirla (potrei andare avanti a portare esempi infiniti) non pensate che chi vive in città e che ha subito i disagi più gravosi abbia diritto a prendersi l’auto e andare, senza incontrare nessuno, nei posti deserti di montagna, campagna, ecc.? Insomma penso che se ognuno avanza i suoi diritti personali (legittimi per carità) senza considerare il senso fondamentale di protezione collettiva derivante dai limiti dettati da norme e misure sanitarie generali, si rischia troppo. Credo necessario pazientare ancora un po’. Verrà il giorno in cui troveremo l’equilibrio tra diritti individuali e convivenza col virus. Ora è presto. PS di precisazione: vivo in zona montana e frequento le montagne con assiduità

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Articoli correlati

Pulsante per tornare all'inizio