Crollo Pietra di Bismantova, Giovanelli: “Deve tornare al più presto fruibile”

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All’indomani del crollo di un costone di roccia della Pietra di Bismantova (riportiamo la cronaca in altro articolo) interviene il Parco nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano. Ecco l’intervento del presidente Fausto Giovanelli. “Alla luce dell’evento di grave pericolo che si è prodotto il 13 febbraio 2015 alla Pietra di Bismantova, il Parco Nazionale Appennino Tosco Emiliano sottolinea le fondamentali esigenze che si propongono in termini immediati, in funzione della conservazione, della gestione e degli usi di questa montagna, che è patrimonio nazionale.
Il crollo dalle pareti del 13 febbraio è un fatto molto serio. Non lascia le cose come prima. Impone di alzare la soglia delle precauzioni sia per l’entità del distacco e il rischio gravissimo che si è concretizzato, sia per il luogo, assolutamente il più importante, il più rappresentativo e più frequentato, sia perché segue “altri crolli” registrati nelle aree circostanti in tempi molto recenti e stretti. Questa contiguità temporale e spaziale se, di per sé, non “certifica” nulla, comunque segnala ulteriormente un dovere di approfondimento e monitoraggio più elevati e di prudenza nella gestione del rischio.
La “Pietra” deve ritornare il più presto possibile aperta e fruibile. L’obiettivo di innalzare la soglia di precauzione va misurato e valutato in relazione al valore culturale e spirituale e al valore identitario e al valore d’uso della Pietra di Bismantova, ora patrimonio del Parco Nazionale, montagna vera, abitata e frequentata da millenni. Mentre vanno circoscritte subito l’area e le modalità delle indispensabili misure di accresciuta precauzione, che non potranno essere di pochi giorni, vanno contemporaneamente sottolineate e sostenute tutte le opportunità di frequentazione e uso della Pietra di Bismantova che non sono messe in forse e in pericolo dell’accaduto.
Ragionando sulla base di queste due fondamentali esigenze il Parco Nazionale propone le ulteriori seguenti riflessioni:

– Adottare l’idea e il concetto di precauzione – piuttosto che di “sicurezza”!
– L’espressione “messa in sicurezza” è espressione di significato e valore relativamente alto per realizzazione di costruzioni o sistemi artificiali. Non può applicarsi alle montagne e ai pericoli di montagna in genere.
– Più corretto è parlare di “precauzione” secondo il concetto codificato dal principio europeo, basata su ragionevoli e razionali “approcci di rischio”.
– Giusta è stata la scelta di basarsi su questo approccio anche negli anni più recenti. Gli studi e i monitoraggi attualmente in corso vanno confermati, estesi e finalizzati, per arrivare, per quanto possibile, a fare permanentemente delle informazioni derivate, la base delle misure di precauzione e della loro gestione nel tempo.
– Dal punto di vista di un ragionevole approccio di rischio di applicazione di principi di precauzione, va considerato in termini diversi il “rischio accettabile” per le attività di alpinismo ed escursionismo, da quello accettabile per attività di frequentazione civile, religiosa o genericamente di turismo e ristorazione alberghiera.
– L’accaduto deve suggerire di potenziare e moltiplicare gli sforzi (per esempio il progetto “La Bismantova” e il prossimo laboratorio/scuola “Primavera a Bismantova”) per mettere in valore tutta la Pietra di Bismantova, intesa come area vasta, comprensiva della fascia agricola, dei borghi, dei dintorni, per moltiplicare gli accessi e la fruizione turistica e paesaggistica.

Le valenze della Pietra di Bismantova sono molteplici. L’accaduto e la sua localizzazione – mettono in causa essenzialmente la fruizione religiosa e alpinistica. Si tratta di valenze tra le più centrali e attrattive. Dopo aver precisato e circoscritto le indispensabili misure di precauzione, è necessario attivare in compenso congrue iniziative, in modo che tali attività e centri di interesse possano essere mantenuti vivi a Bismantova anche nel periodo, per ora di durata non prevedibile, di rimozione dei massi caduti e di definizione di regole e strumenti di precauzione nella zona del Santuario e dintorni. Tutte le altre valenze – agricole, paesaggistiche, escursionistiche, sportive, storico archeologiche, letterarie e culturali e turistiche in genere sono tutt’ora pienamente fruibili.
Le misure di emergenza e precauzione e le iniziative di sostegno devono tener conto delle linee strategiche già individuate e degli atti di indirizzo e programmazione già assunti e condivisi – a partire dalle delibere del Consiglio Comunale di Castelnovo ne’ Monti concertate col Parco Nazionale.
Gli approfondimenti necessari e, a maggior ragione, le iniziative di sostegno, in questa fase delicata dovranno essere condotte attraverso un ampio coinvolgimento dei diversi portatori di interesse e della cittadinanza”.

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