Didattica a distanza sulla via per l’Annapurna

Fiammetta ci insegna ad adeguarci al Covid-19, riscoprendo anche se stessi attraverso ciò che ci circonda. Questa bambina nepalese ci mostra invece l’altra faccia della medaglia...

La didattica a distanza è un qualcosa che ancora imprigiona, allontana dall’autenticità dello scoprire cose nuove tra i banchi, e soprattutto annulla l’interazione.
Durante un momento di sacrificio comune, la storia di Fiammetta è quasi unica, perché attraverso la natura, trova il modo di appropriarsi di una realtà tangibile, che le permetta di affrontare questo tipo di apprendimento con rinnovata energia.
Esattamente un anno fa, nel marzo 2020, ero in Nepal che camminavo per il sentiero che porta al campo base dell’Annapurna. Non c’era quasi nessuno, la pandemia stava avanzando e come misure precauzionali non stampavano più permessi per le attività di trekking. Le Himalaya, abbracciavano piccole case sparse e in questo panorama pressoché surreale, scorsi una bambina che era immersa tra i libri. Mi avvicino timidamente e le chiedo nella tipica lingua del viaggiatore, improvvisando gesti e parole, cosa stesse facendo.

 

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Scuola. Compiti svolti tra le più spettacolari catene montuose, dove l’aria si respira diversa, ma soprattutto, dove le difficoltà crescono insieme agli abitanti. Bellissimo, commovente come l’istruzione sbocci in angoli così remoti ed inaspettati. Così la osservo ancora, e in questi giorni la ricordo. Fiammetta, ci insegna ad adeguarci nella novità, come si può, riscoprendo anche se stessi attraverso ciò che ci circonda. Questa bambina nepalese ci mostra invece l’altra faccia della medaglia, che sebbene sembri d’impatto più sconvolgente, rappresenta la normalità, tra luoghi che non sono solo la rappresentazione della bellezza, ma anche impervi, sacri ed inospitali. Mi piace pensare che a volte eccezionale, equivalga ad una fatica espressa senza essere resa nota, che ci renda forti proprio nel suo muoversi silenziosa, adattarsi, nei necessari cambiamenti della vita.

riceviamo e pubblichiamo:
Bianca Zanella

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