Donna Fugata, il film

Il corto di Manrico Dell'Agnola racconta la via sulla parete sud della Torre Trieste (Civetta) attraverso l'arrampicata di Sara Avoscan e Omar Genuin

Donna Fugata sulla spettacolare parete sud della Torre Trieste sul Gruppo del Civetta (Dolomiti). Ha fatto la storia dell’arrampicata. Una delle strutture rocciose più belle al mondo. Una via aperta dall’altoatesino Christoph Hainz nel 2004; una salita molto difficile, che se fatta in libera arriva fino all’8a, un 8a complicato, poco intuitivo e che si affronta dopo una serie di tiri, in parte friabili, molto impegnativi e su una parete alpina di 750 metri. La via dà il nome al film e la rivive attraverso la difficile arrampicata in libera di Sara Avoscan e Omar Genuin.

Il racconto è del fotografo-alpinista Manrico Dell’Agnola, che in veste di narratore, per parole ed immagini, ripercorre gli eventi salienti di novant’anni di storia della solare e strapiombante parete sud, una muraglia gialla che non può non impressionare chi, dalla Capanna Trieste, salga la Mussaia verso il Rifugio Vazzoler.

Sara Avoscan e Omar Genuin, una coppia di Falcade, compagni di vita e di scalata. Lei 8c, lui 8c+; due personaggi timidi e riservati, ma fortissimi e determinati sulle difficili vie dolomitiche; una delle poche cordate capaci di trasferire anche in montagna i livelli raggiunti in falesia o sulla plastica. Nel loro palmarès compaiono vie fra le più impegnative delle Dolomiti e per Sara anche notevolissimi risultati nelle gare di arrampicata sportiva.

fonte/video: karpos

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