È Ludovico Fossali l’Atleta 2019 di Mount Live

Il climber Ludovico Fossali, classe 1997, raccoglie oltre 4mila voti e vince il sondaggio di Mount Live “Miglior Atleta 2019”

 

 

Ludovico Fossali atleta 2019 di Mount Live. È stato un bel testa a testa sin quasi dalle prime battute tra Ludovico Fossali e Francois Cazzanelli. Voto dopo voto! Alla fine, con un’accelerazione finale, l’ha spuntata per davvero una manciata di voti. Terzo Danilo Callegari, staccato di parecchio.

 

IL SONDAGGIO

 

In lizza c’erano 22 atleti che si sono distinti con le loro imprese nel corso del 2019. I lettori di Mount Live hanno premiato gli alpinisti, climber, ecc di casa nostra. Gli italiani, infatti, sono quelli che hanno raccolto maggior voti nonostante nel sondaggio ci fossero nomi del calibro di Adam Ondra, Denis Urubko, Alex Honnold, Kilian Jornet…

 

I VOTI

Totale votanti: 9.655

 

LAURA ROGORA
4.2% / 402
DENIS URUBKO
2.1% / 199
CALDWELL-HONNOLD
0.2% / 19
NIRMAL PURJA
0.3% / 31
HORN-OUSLAND
0.2% / 17
RAGNI DI LECCO
0.4% / 42
SIMON MESSNER
0.2% / 19
CALA CIMENTI
2.1% / 205
JIM REYNOLDS
0.1% / 8
KILIAN JORNET
0.3% / 28
ADAM ONDRA
0.2% / 19
ELISABETH REVOL
0.4% / 37
FRANCOIS CAZZANELLI
38.7% / 3,732
DANI ARNOLD
0.1% / 8
DANILO CALLEGARI
4.9% / 469
ALEX HONNOLD
0.3% / 27
KAMI RITA SHERPA
0.1% / 7
KARL EGLOFF
2.3% / 218
ROBERT JASPER
0.1% / 8
SELENA KHAWAJA
0.5% / 45
CAZZANELLI-STEINDL
0.4% / 35
LUDOVICO FOSSALI
42.3% / 4,080

Chi è

Ludovico Fossali è nato a Vignola (Modena) il 21 maggio 1997. È detentore del record italiano nello speed di 5.783 secondi effettuato a Wujiang, in Cina durante la Coppa del Mondo 2019. Campione del Mondo nella specialità Speed ai Mondiali di arrampicata 2019 ad Hachioji, in Giappone. Si è posizionato in 9ª posizione nella specialitá Combinata. Si è qualificato ai Giochi della XXXII Olimpiade di Tokyo 2020. A settembre 2019 diventa Campione italiano Speed. Ha vinto una tappa della Coppa del mondo ad Edimburgo nel 2017 e una di bronzo ad Arco nel 2017, una medaglia d’argento ed una di bronzo nella tappa di Wujiang nel 2018 e nel 2019. Ha chiuso l’anno in bellezza: premiato col Collare d’Oro al merito sportivo 2019 dal Coni.

 

Parola al vincitore

Complimenti, ti aspettavi di risultare il miglior atleta del 2019 concorrendo con nomi di calibro internazionale? 

La lista comprendeva personaggi davvero forti, e tutti loro hanno realizzato imprese eccezionali. Per me il 2019 è stato un anno clamoroso, sono davvero soddisfatto. Conquistare l’oro al mondiale e la qualificazione per le Olimpiadi in pochi giorni è stato unico e gratificante, è bello che molti se ne siano accorti.

In estate hai vinto il titolo di Campione del Mondo Speed 2019 in Giappone. 

Una vittoria frutto di anni di allenamento a 360°. Merito anche della mia squadra che continua a supportarmi e a credere in me.

Trascorre circa un mese e alzi il titolo di Campione italiano speed.

Forse è stato più difficile del mondiale. Torni a casa con il titolo più alto della tua disciplina e mai conquistato prima da un italiano; tutti vogliono batterti, la pressione è decisamente molto più alta. Per me è stato un ottimo allenamento per capire se “riuscivo a rimanere sul pezzo” dopo aver centrato 2 obiettivi in uno. E ci sono riuscito!

Sei un arrampicatore nato. Vero che a tre anni già arrampicavi in casa su mobili, cancelli ecc? Poi come è iniziato e proseguito il tutto? 

Sì, fra le tante cose mi arrampicavo in casa, ovunque, mi divertivo così. Poi i miei genitori, quando avevo 5 anni, mi portarono per la prima volta in una palestra di arrampicata sportiva. Da lì ho iniziato la mia vita da sportivo. Ho provato mille sport, ma l’arrampicata ha sempre dominato su qualsiasi altra scelta.

A fine anno il Collare d’Oro 2019 del Coni. Un anno davvero incredibile per te.

Direi proprio di sì:  il Collare d’Oro è stata la ciliegina sulla torta. Un anno che si è concluso nel migliore dei modi.
Mi spiace solo per l’Europeo a Edimburgo, sarebbe stato bello realizzare il  triplete.

Ora tanto lavoro in vista delle Olimpiadi.

Già! Ora che l’Italia c’è, ora che ci sono, che ci siamo, sicuramente non vado lì solo a guardare l’evento: c’è una medaglia in palio e mi sto allenando seriamente per raggiungerla.

Torniamo al sondaggio: è stato un bel testa a testa con Francois Cazzanelli: cosa vuoi dirgli e augurargli per il 2020?

Abbiamo una paio di cose che ci accomunano. La prima è il tempo: io cerco di batterlo sempre e lui,  con questa salita sul Manaslu, l’ha battuto di oltre 3 ore e mezza!
L’altra cosa che ci accomuna, credo, sia la voglia di divertirsi mentre lavoriamo sodo per seguire la nostra passione e, realizzare i nostri sogni,  quindi ciò che gli augurerei per il 2020 è  nulla di più che “Continua a divertirti!”.

Gli atleti

LAURA ROGORA

Beh, l’atleta romana è fresca di qualificazioni alle Olimpiadi 2010 di Tokyo. Un anno da incorniaciare per la 18enne campionessa del mondo junior Lead ai Rock Master di Arco e argento ai campionati europei lead di Edimburgo. Dopo Sperlonga, nel 2019 sale un altro 9a, “Esclatamasters”, nella falesia di Perles, in Spagna.

DENIS URUBKO

Il forte alpinista russo-kazako, vive in Italia, ha aperto una nuova via e in solitaria sul Gasherbrum II. Non solo. Anche quest’anno Urubko si è reso protagonista di salvataggi di altri alpinisti. Parliamo dell’italiano Francesco Cassardo, bloccato sul GII insieme a Cala Cimenti. Trascorrono alcuni giorni e di nuovo Urubko è pronto a calzare scarponi e ramponi: c’è una coppia bloccata sul ghiacciaio del GII. Si tratta di Saulius Damulevicius (Lituania) e la sua compagna Natalia Zenina (Lettonia). E come dimenticare l’operazione di salvataggio dello scorso anno sul Nanga Parbat. Operazione che è valsa ad Urubko, insieme agli altri uomini del team, la Legion d’Onor francese, oltre ad altre onorificenze (in Polonia “L’ordine della Polonia restituta” e “l’Annual Climbing Award” da parte dell’American Alpine Club).

TOMMY CALDWELL-ALEX HONNOLD

Apertura di una nuova via su El Capitan (Yosemite), una versione light di Dawn Wall.

NIRMAL PURJA

L’alpinista nepalese Nirmal Purja fa 14 a tempo di record. 14 Ottomila in 189 giorni. Il primato era del coreano Kim Chang-ho, che ci aveva impiegato sette anni, 10 mesi e sei giorni, prima ancora di Jerzy Kukuczka, che ci impiegò circa un mese in più.

MIKE HORN-BORGE OUSLAND

Mike Horn e Borge Ousland hanno raggiunto il Polo Nord in una memorabile traversata con molti rischi e pericoli soprattuto sino al salvataggio al rientro: in un mese dall’inizio della traversata a piedi e con gli sci del Mar Glaciale Artico hanno raggiunto il Polo Nord; poi verso la salvezza.

RAGNI DI LECCO

Il 16 settembre Matteo Della Bordella, Matteo De Zaiacomo e Luca Schiera ce l’hanno fatta: sono riusciti a concludere la loro via sull’inviolata parete Ovest del Bhagirathi IV (6.193 m), in India.

SIMON MESSNER

Il figlio d’arte in questo 2019 ha fatto parlare di sé, facendo notare, tra l’altro, subito la passione per i 6mila metri.

  • Prima salita di “Ice Age” con Babsi Vigl, Punta del Pin, Dolomiti.
  • Prima salita del Black Tooth (6.712 m) con Martin Sieberer, nella regione del Baltoro in Pakistan.
  • Prima salita del Picco di Geshot o Toshe III (6.200 m), a sudovest del Nanga Parbat in Pakistan.

CARLALBERTO (CALA) CIMENTI

Inizi di luglio: l’alpinista torinese Carlo Alberto “Cala” Cimenti sale il Nanga Parbat (8.126 metri) insieme ai russi Vitaly Lazo e Anton Pugovkin. Cimenti e Lazo poi scendono con gli sci da poco sotto la cima. Non solo. Cimenti ha bissato, sempre in estate, un’altra impresa compiendo la prima salita del Gasherbrum VII (6.955 mt) per una via diretta, in puro stile alpino, per poi realizzare la prima discesa integrale con gli sci.

JIM REYNOLDS

Impresa del climber californiano Jim Reynolds che in free solo sale e scende il Fitz Roy per la via Afanassieff. Il 25enne ha completamente escluso l’uso della corda, arrampicando anche in discesa. Tempo totale 15 ore e 50 minuti.

KILIAN JORNET

Kilian Jornet stabilisce nel mese di febbraio un nuovo record mondiale di dislivello positivo in salita con gli sci: 23.486 mt D+ in 24 ore! Impresa compiuta nella stazione di Tusten, in Norvegia. Quasi 1000 m all’ora, ma anche in discesa, dove l’atleta catalano è arrivato a toccare i 115 km orari. Il precedente record, stabilito dal norvegese Lars Erik Skjervheim, era di 20.939 mt.

ADAM ONDRA

C’è qualcosa in palio, c’è una medaglia da conquistare, c’è un 9 con relativa letterina seguente da salire, c’è da qualificarsi per le Olimpiadi 2020 di Tokyo… beh, lui non sbaglia un colpo. Anche il 2019 è un anno da incorniciare. Oltre al pass per i Giochi del prossimo anno e varie vie sparse per il mondo, Ondra nel 2019 si laurea Campione del mondo di arrampicata sportiva Lead, Oro ai Campionati Europei di Arrampicata Lead di Edimburgo in Scozia…

ELISABETH REVOL

Inarrestabile donna. Forza, temperamento, coraggio. L’anno scorso si è salvata per miracolo, grazie all’intervento di Urubko e compagni. Lì, sul Nanga Parbat ha perso il compagno di cordata Tomek Mackiewicz. Lei è tornata in Francia malconcia, ma si è ripresa ed è subito ripartita. Nel 2019 fa tris, tre Ottomila: Everest, Lhotse e Manaslu.

ROBERT JASPER

L’alpinista tedesco Robert Jasper ha messo a segno un’altra prima assoluta su una delle sue montagne preferite, l’Eiger, aprendo e liberando in solitaria, autoassicurandosi, Meltdown, nuova via di 11 lunghezze fine al 7a+ sulla parete nord.

DANI ARNOLD

Per lo svizzero Dani Arnold un nuovo incredibile record di velocità in free solo. E stavolta lo ha fatto sua una via classica, mitica: la Comici-Dimai sulla parete nord della Cima Grande di Lavaredo. Via aperta nel 1933. Arnold ci ha impiegato 46 minuti e 30 secondi. Normalmente ci si impiega sei/sette ore.

FRANCOIS CAZZANELLI

Manaslu Speed” per François Cazzanelli da campo base, vetta e ritorno in 17 ore e 43 minuti: 44 km, 3.280 mt di dislivello in salita e discesa e portando con sé tutto il suo materiale. Cazzanelli ha migliorato di ben 3 ore e 31 minuti il record di Andrzej Leszek Bargiel, l’alpinista polacco che, nel 2014, partito dal campo base raggiunse la vetta e fece ritorno in 21 ore e 14 minuti.

SELENA KHAWAJA

A soli 10 anni oltre i 7.000 metri. E non le basta. Prossimo obiettivo: Everest. La piccola alpinista pakistana, Selena Khawaja, ha raggiunto la vetta dello Spantik (7.027 mt), montagna del Karakorum occidentale. Con questa salita Selena Khawaja è la più giovane ad aver salito una montagna oltre i 7mila metri.

CAZZANELLI-STEINDL

Venerdì 19 luglio 2019, in 15 ore e 55 minuti le guide alpine François Cazzanelli (IT) e Andreas Steindl (CH) hanno completato l’ascensione in cordata al Monte Bianco attraverso l’integrale della Cresta di Peuterey, uno degli itinerari più imponenti delle Alpi e aspirazione di molti alpinisti.

KARL EGLOFF

Karl Egloff, l’alpinista velocista ha messo a segno un altro colpo. Sul Denali. Record di velocità: lo scorso 20 giugno l’ecuadoriano è salito in vetta ai 6.194 metri della montagna dell’Alaska in 7 ore e 40 minuti. Il precedente record era di Kilian Jornet. 9 ore e 45 minuti.

KAMI RITA SHERPA

Kami Rita Sherpa 24 volte sull’Everest. Due volte in una sola settimana nel 2019.

ALEX HONNOLD

Non si tratta di impresa sportiva, alpinistica. Ma comunque una grande impresa. Davvero. Alex Honnold, con Free Solo, conquista l’Oscar per il miglior documentario.

DANILO CALLEGARI

Ok al progetto AntarcticaExtreme: Danilo Callegari prima in vetta al Monte Vinson (31 dicembre 2018), montagna dell’Antartide di 4.892 metri, poi si lancia, agli inizi di gennaio, in paracadute nel cielo dell’Antartide. Antarctica Extreme fa parte di 7SUMMITS Solo Project, ossia completare le Seven Summits non solo col raggiungimento della vetta ma tramite una grande avventura per l’avvicinamento alla montagna. Il Vinson è la 4^ vetta per Callegari, dopo Aconcagua, Elbrus e Kilimangiaro.

LUDOVICO FOSSALI

L’italiano Ludovico Fossali Campione del Mondo di arrampicata sportiva, specialità Speed. La notizia arriva nel caldo di agosto. A settembre si laurea campione italiano speed. Il climber originario di Modena stacca anche il pass per le Olimpiadi di Tokyo 2020. Per chiudere l’anno in bellezza premiato col Collare d’Oro 2019 dal Coni. Che dire di più!

foto: pagina facebook ludovico fossali

 

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