Ecco Andrzej Bargiel: giù con gli sci da Laila Peak e Yawash Sar II

L'alpinista polacco a giorni partirà per il Karakorum. Obiettivo: scalare entrambi i Seimila e scenderli con gli sci

Le voci giravano dallo scorso dicembre, ora arriva l’ufficialità: il polacco Andrzej Bargiel andrà al Laila Peak (6.096 mt) e l’inviolato Yawash Sar II (6.178 mt). La partenza per il Karakorum pakistano è a giorni, il 19 aprile. Permanenza, un mesetto.

La sfida

Il polacco, così come da suo progetto, non è intenzionato solo a salire queste bellissime vette di 6mila metri, ma è quello di scalarle e scenderle con gli sci. Una bella sfida, nonostante siano solo dei Seimila, sono entrambe impegnative, soprattutto per quanto riguarda la discesa con gli sci.

E non è tutto. Bargiel intende pure andare all’avventura, in esplorazione per scoprire e individuare  potenziali obiettivi per future spedizioni.

Andrzej Bargiel

Conosciamo tutti Bargiel. Sappiamo di cosa sia capace. Solo un paio di anni fa il polacco ha realizzato un’impresa storica: l’unico uomo al mondo ad aver sciato il K2, dalla cima al campo base.

E scusate se è poco!

Bargiel è stato nominato come uno degli avventurieri 2019 da National Geographic.

bargiel

 

Egli stesso, in un intervista di pochi mesi fa, disse:

Bargiel Voglio scalare e sciare lungo il Laila Peak… è molto duro e molto ripido.

Il Laila Peak

 

Laila Peak

 

Laila Peak è una montagna nella valle di Hushe vicino al ghiacciaio Gondogoro nella catena del Karakorum. Situato nel Gilgit-Baltistan, in Pakistan, ha un’altitudine di 6.096 metri (20.000 piedi). Laila Peak ha una caratteristica forma a lancia e la sua parete nord-ovest ha una pendenza di 45 gradi in oltre 1500 metri verticali. Una montagna iconica!

È stato scalato da Simon Yates, tra gli altri. Secondo la popolazione locale di Hushe, la vetta Laila è stata scalata solo due volte, per un totale di sole sette persone hanno raggiunto la vetta.

È stata scalata in inverno per la prima volta dagli alpinisti spagnoli Alex Txikon e José Fernandez, nel febbraio 2013.

L’altezza del picco Laila nella valle di Hushe è controversa. Alcuni credono che sia 6200 metri mentre alcuni lo menzionano come 6614 metri. In una mappa alpinistica giapponese di Tsuneo Miyamori (pubblicata nel 2003), l’altezza del Laila Peak è indicata come 6096 metri.

Tentativi in sci

Nell’estate del 2005, i primi tentativi di sci in assoluto sul Laila Peak furono effettuati da Fredrik Ericsson e Jörgen Aamot dai paesi scandinavi. Sebbene non siano riusciti a raggiungere la vetta, hanno sciato lungo la parete nord-ovest della vetta.
L’hanno descritta come “una delle montagne più incredibili che abbiano mai visto, come un ago che punta dritta nel cielo”.

Il secondo gruppo in assoluto a tentare di sciare sulla montagna è stato Paul Holding (Regno Unito), Brendan O’Sullivan (Irlanda), Ed Blanchard Wrigglesworth (Spagna) e Luca Pandolfi (Italia). Tutti sono stati i primi snowboarder (due su splitboard) sulla montagna tranne Ed Blanchard Wrigglesworth, che era sugli sci.
Hanno raggiunto il colle a 5.400m solo per scoprire che tutto il lato sinistro della parete era precipitato in roccia mentre stavano salendo dal lato sud, facendo naufragare ogni tentativo per quell’anno. Un resoconto completo della loro storia può essere trovato qui.

Un ulteriore tentativo di vetta al Laila è stato effettuato nel giugno 2016 da una spedizione tutta italiana composta da Zeno Cecon (Tarvisio – UD), Carlo Cosi (Padova), Enrico Mosetti (Gorizia) e Leonardo Comelli (Trieste).
Durante un tentativo di vetta il gruppo ha deciso di tornare indietro a causa della quantità di neve 150 m sotto la vetta. Durante la discesa con gli sci, in un traverso Leonardo Comelli cadde per 400 metri morendo.

Yawash Sar I

 

Yawash Sar II

 

Le vette dello Yawash Sar (I, II, III) fanno parte del sottogruppo Khunjerab nella valle di Ghidims-Dur. La denominazione di questi picchi, come i ghiacciai sui loro fianchi settentrionali, proviene dal fiume Yawash Jilga, che appare sulle mappe di confine tra Cina e Pakistan del 1986-1987. I polacchi sono stati i primi ad interessarsi a questi picchi a partire dai decenni scorsi, anche da Janusz Majer e Krzysztof Wielicki.

 

 

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