Eliski in Piemonte, Valmaggia: “Ecco alcune ipotesi di divieti e regole”

Alla luce degli ultimi episodi di cronaca e del pressing del mondo dell’associazionismo, in Piemonte la pratica dell’eliski è finita nel turbine delle polemiche e la Regione è ormai consapevole che è divenuta una  pratica da regolamentare.
Mount Live, in merito, ha ascoltato l’assessore regionale Alberto Valmaggia (Ambiente, Urbanistica, Programmazione territoriale e paesaggistica, Sviluppo della montagna, Foreste, Parchi, Protezione Civile)

valmaggia eliski

 

Qual è l’attuale regolamentazione riguardante la pratica dell’eliski in Piemonte?

A tutt’oggi non esiste una regolamentazione regionale dell’attività di volo alpino, e di conseguenza neanche dell’eliski. Fanno tuttavia eccezione le aree naturali protette, pari al 17,61% del territorio piemontese, per cui è necessaria un’autorizzazione ai sensi della l.r. 19/2009, art. 8, oltre all’obbligo di rispondere ai criteri di valutazione di incidenza per il sorvolo dei siti interessati alla Rete Natura 2000 (Siti di Importanza Comunitaria e Zone a Protezione Speciale) per sorvoli a quote inferiori ai 500 metri dal suolo.

 

 In quanti e quali siti si può praticare l’eliski in Piemonte?

Tutte le aree non oggetto di divieto secondo quanto definito dalla l.r. 19/2009 si prestano alla possibilità di sorvolo per la pratica dell’eliski.

 

Alla luce dei recenti episodi di cronaca e dal pressing che giunge da associazioni, sportivi ecc, la Regione sta valutando l’ipotesi di voler rivedere la regolamentazione in materia?

Già da prima che avvenissero i fatti di cronaca recenti che hanno giustamente posto l’attività dell’eliski a essere considerata come pratica da regolamentare, la Regione Piemonte aveva avviato l’esame di una bozza di provvedimento normativo. Tale progetto si basava non sul divieto assoluto della pratica, come avviene in alcune regioni italiane o in altri stati europei, bensì sulla ricerca di una convivenza degli aspetti positivi legati alle ricadute turistiche dell’eliski con quelli legati alla sicurezza dei cittadini e alla tutela dell’ambiente, normando in modo puntuale le casistiche e le ubicazioni possibile per la pratica.

 

Qualche anticipazioni sulle linee-guida?

Al momento, la Giunta regionale del Piemonte non ha presentato un progetto di legge specifico in materia; tuttavia si immagina la possibilità di riprendere in esame quanto a suo tempo già prospettato. In ogni caso si andrebbe a modificare una legge regionale in materia di sicurezza nella pratica degli sport invernali, e pertanto più afferente alle tematiche turistiche, gestite da un altro Assessorato.

Nello specifico, nella passata bozza di provvedimento, si era ipotizzato di vietare l’atterraggio e il decollo di velivoli a motore in tutte la zone site a un’altitudine superiore agli 800 metri sul livello del mare, nonché il sorvolo a quote inferiori ai 500 metri dal suolo.

Un’altra delle ipotesi permetterebbe ai singoli Comuni di bloccare l’attività di eliski in caso di pericolo, nonché di prevedere il decollo e l’atterraggio dei velivoli esclusivamente in siti previsti.

È inoltre da prendere in considerazione la possibilità di limitare la pratica ai soli comuni che già ospitano impianti di risalita attivi, e comunque con l’obbligo per gli sciatori di dotarsi di appositi segnalatori elettronici di ricerca, di pale e sonda da neve ai fini di garantire un idoneo intervento in caso di soccorso.

 

Un Commento

  1. Assessore, iniziativa lodevole!
    A mio avviso è da regolamentare anche il soccorso in montagna; è ora di porre fine alla totale gratuità delle costose operazioni di salvataggio in montagna facendo pagare al cittadino imprudente in emergenza le costose operazioni di soccorso alpino fino ad oggi imu tate per intero alla collettività! !
    Paolo De Luca Maestro di Sci e Accompagnatore di media Montagna Pietracamela ( Te ).

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