Emergenza bostrico sulle Dolomiti

Dolomiti: bostrico, situazione drammatica. Lo scorso anno sono stati circa 700 gli ettari di bosco colpiti, quest’anno si è nell’ordine delle migliaia. Un quadro allarmante che si vede da quelle “macchie marroni” sempre più grandi tra il verde delle foreste di abeti.

Allarme bostrico

Il responsabile è questo piccolo insetto di pochi millimetri che che causa la morte degli alberi, scava dei tunnel nella corteccia, interrompendo il passaggio della linfa e causando infine la morte delle piante colpite. Le infestazioni riguardano più frequentemente alberi freschi e ancora vivi appena abbattuti o anche alberi ancora in piedi ma indeboliti.

La situazione attuale

La situazione drammatica di quest’anno pare sia data dalla combinazioni di fattori. Il bostrico prolifera innanzitutto sugli alberi abbattuti: e da queste parti Vaia nel 2018 fece seri danni. Poi dalle abbondanti nevicate successive. E, infine, ad aggravare la situazione il caldo torrido prolungato di quest’estate.
Le temperature al di sopra della media ha creato un forte stress ai boschi. Le piante si sono indebolite e si difendono con minor forza dagli attacchi del bostrico.

Il bostrico in poche settimane uccide una pianta. Non è attivo tutto l’anno. Ha bisogno di una temperatura minima di 16 gradi e mezzo. E quindi il pericolo inizia in primavera sino all’autunno.

 

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Cosa si può fare

E c’è poco da fare per difendersi dal bostrico. Occorre eliminare il prima possibile le piante abbattute. Individuare tempestivamente gli alberi infestati, abbatterli e portarli via. Nel caso in cui le chiome siano già arrossate o grigie può essere preferibile, in determinati casi, lasciare le piante nel bosco a protezione di quelle ancora sane delle aree circostanti. Sono piante ormai morte, ma possono svolgere per un po’ di tempo una funzione importante.

Poi ci sono dei prodotti che però non sono specifici e purtroppo hanno una serie di effetti collaterali sull’ecosistema.

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