Everest, l’inferno degli sherpa: il 18 aprile 2014 valanga di ghiaccio fece 16 morti

Era mattino presto e gli sherpa erano intenti a preparare la via sul Khumbu Icefall

Era il 18 aprile 2014, una valanga portò giù i seracchi sullo sperone occidentale dell’Everest. Una valanga di ghiaccio che uccise 16 sherpa intenti a preparare la via sul Khumbu Icefall. Tredici corpi furono recuperati in due giorni, mentre i restanti tre non sono mai stati recuperati.

Una delle tragedie più grandi sull’Everest. Ne seguì una forte protesta e sciopero degli Sherpa. 

La valanga

La valanga si staccò verso 05.30 del mattino vicino al campo base 1. Gli Sherpa stavano fissando le corde per permettere agli alpinisti per cui lavoravano di salire quando si è scatenato l’inferno: tutti travolti dalla valanga.

Da allora il Governo nepalese bloccò tutte le spedizioni per l’intera stagione. Da quell’anno è stata modificata la via di salita sul Tetto del mondo. Una via più centrale attraverso il Khumbu Icefall tra campo base e C1, evitando la parte sinistra della cascata.

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