Ghiacciai insidiosi, occhio ai crepacci

Crepacci: la commissione glaciologica della Sat (Società Alpinisti Tridentini) nei giorni scorsi ha lanciato l’allarme ed invita tutti alla prudenza.

SAT Abbiamo già avuto occasione di verificare come l’inverno in corso sia scarso di precipitazioni nevose. L’estate 2022 caratterizzata da elevate temperature, ha visto inoltre su molti ghiacciai trentini l’aumento del fenomeno del crepacciamento.
Perchè è importante parlarne adesso? L’avvio delle uscite primaverili di scialpinismo che prevedono percorsi su ghiacciaio, dovranno tener conto a nostro avviso, che la combinazione dei due fenomeni (crepacciamento + scarsa copertura nevosa) possono aumentare il rischio di caduta in crepaccio durante l’attraversamento di ponti di neve che se di spessore ridotto, hanno resistenze inferiori a quelle che si possono incontrare con coperture nevose abbondanti.
Nei giorni scorsi lo stesso ghiacciaio dell’Adamello-Mandrone mostrava già crepacci aperti e non coperti da neve.
Ricordiamo che anche su percorsi di questo tipo, è richiesta sempre la valutazione delle condizioni locali della neve, l’accompagnamento con persone esperte (o guide alpine) e la progressione in cordata, al fine di prevenire imprevisti o di poterli gestire nel miglior modo.

Invito alla prudenza

Nessun allarmismo, ma solo invito alla prudenza. Che può essere allargato a tutto l’arco alpino. Un voler mettere in guardia i praticanti da pericoli che spesso possono essere involontariamente sottovalutati.

Tra i consigli, quelli di frequentare zone che si conoscono e di cui sono noti i punti sicuri e l’affidarsi a guide esperte per dedicarsi allo scialpinismo in quota e di procedere in cordata.

 

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