Grignetta d’Oro 2016 a Simon Gietl

Ieri sera assegnato il premio Monti Sorgenti all’alpinista altoatesino. I finalisti erano Jacopo Larcher, Simon Gietl, Alessandro Baù, Alex Walpoth, Luca Schiera

grignetta d'oro

foto: lecconotizie.com

 

Il vincitore del Grignetta d’Oro 2016 è l’altoatesino Simon Gietl. Assegnato nella serata clou della manifestazione “Monti Sorgenti” venerdì 20 maggio al Teatro della Società di Lecco.
La sesta edizione della rassegna ha animato Lecco dal 14 al 21 maggio, con ospiti internazionali, film, mostre fotografiche, sport, musica, concorsi, un seminario sulla gestione dei rifugi, uscite in montagna per imparare a curare boschi e sentieri. E per i più festaioli, l’inedito “aperitivo on the rock” nei bar della città.

Questi erano i finalisti. Si tratta di Jacopo Larcher, Simon Gietl, Alessandro Baù, Alex Walpoth, Luca Schiera.

La giuria, composta dagli alpinisti Anna Torretta, Silvio “Gnaro” Mondinelli, Mario Conti, Matteo della Bordella e dal giornalista Andrea Gennari Daneri, si sono riuniti ieri per definire il vincitore che è stato premiato durante il grande evento presentato da Marco Albino Ferrari al Teatro della Società di Lecco. Nel corso della serata sono stati proiettati filmati e poi musica dal vivo con il pianista jazz di fama internazionale Marco Detto.
Il vincitore, selezionato tra gli autori delle migliori performance alpinistiche dell’ultimo biennio, è stato premiato per la “visione” dimostrata con il suo alpinismo.

Simon Gietl, classe 1984, ha un curriculum di tutto rispetto nonostante la sua giovane età: ascensione di tutte e tre le pareti nord delle Cime di Lavaredo in un tempo record di 17 ore; record di squadra nello speed sulla parete nord dell’Eiger nel 2011 in 4 ore e 25 minuti; prima traversata invernale delle Tre Cime di Lavaredo. Ma anche in Patagonia, sul mitico Fitz Roy, dove l’altoatesino ha scalato no stop con Gerry Fiegl per 31 ore e 30 minuti.

E’ stato presentato il premio “Grignetta d’oro”, un calco che riprende il premio delle origini realizzato da Guido Cassin.

 

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