Il Cai ai soci: “Meglio far pervenire le critiche a noi che scrivere su siti e blog”

Pubblichiamo integralmente un articolo apparso su Lo Scarpone, il notiziario del Club Alpino Italiano, scritto dal “Sodalizio” in merito a presunte critiche rivolte al Cai da alcuni soci su non specificati siti internet:

caiAbbiamo verificato che ultimamente qualche Socio del Cai esterna le proprie critiche al Sodalizio utilizzando blog e siti di privati cittadini. Naturalmente per far arrivare la propria voce ed esprimere il proprio pensiero ciascuno è libero di usare i mezzi d’informazione che ritiene più utili allo scopo che si è prefisso.

 

Il punto però è che per essere efficaci, stimolare il dibattito ed eventualmente produrre il cambiamento auspicato, le critiche dovrebbero essere fatte pervenire al CAI. A questo proposito vorremmo ricordare a tutti i Soci che hanno critiche da proporre che esistono una serie di canali per farle pervenire al CAI, per esempio attraverso i presidenti di Sezione, i presidenti dei Gruppi regionali e soprattutto tramite i Consiglieri centrali. Inoltre la Sede centrale, la presidenza, la direzione hanno un indirizzo, un numero di telefono e un indirizzo di posta elettronica a cui ogni Socio può rivolgersi per far giungere il proprio contributo critico. Le critiche sono le benvenute, ma sarebbe meglio che arrivassero nel giusto luogo e ai giusti interlocutori. Questo non significa limitare la libertà di espressione dei soci attraverso siti e blog, ma evitare che le istanze critiche si perdano nel grande mare di internet perdendo cosi anche la propria ragione d’essere, cioè produrre cambiamento.

 

Visto da un altra angolatura, rischiare che si smarriscano in rete significa anche privare tutti i Soci di un pezzo della ricchezza dialettica e di confronto propria del nostro Sodalizio, ricchezza a cui non vogliamo affatto rinunciare.

 

Un Commento

  1. Meglio lavare i panni sporchi in casa, (Indica che le faccende private vanno risolte con discrezione, tra le quattro mura domestiche, senza rendere partecipe chi non è della famiglia). La proposta del CAI è incomprensibile, non accettabile, vietare il DIRITTO DI CRITICA. Cari dirigenti del CAI, se non c’è dibattito, non si risolve niente. Volete alzare i muri? Viviamo in democrazia, meno male. Quanti soci hanno inviato una loro idea, anche se critica, che viene cestinata? Anche se venisse pubblicata, resta lettera morta. Ben vengano i blog, le riviste on line dove chiunque può esprimersi e creare un colloquio, sempre costruttivo. Avete suggerito ai soci di rivolgersi ai presidenti di Sezione, ai presidenti dei Gruppi regionali, ai Consiglieri centrali, alla Sede centrale, alla presidenza, alla direzione. Quanta burocrazia, quante persone… Io, sarò sfortunato, non ho mai avuto risposta! Invece di aspettare un mese per leggere gli articoli della rivista Montagne 360, le riviste on line di montagna, aggiornate continuamente, con articoli scritti da giornalisti del settore, che offrono una informazione attenta, tecnica, interessante, sono un successo. Io mi preoccuperei di analizzare il motivo per cui nascono tante associazioni parallele al CAI, dove il costo della tessera non supera i 15 euro, programmano attività in montagna tutte le settimane rivolti a varie fasce di età, con la partecipazione di tanti giovani, categoria scomparsa dal CAI.

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