Il Carnevale primordiale de Gl’Cierv alle falde delle Mainarde (Pnalm)

Il rito dell’Uomo Cervo, o meglio de “Gl’Cierv”, si ripete l’ultima domenica di Carnevale, da un tempo immemorabile, a Castelnuovo al Volturno, in Molise, alle falde delle Mainarde (Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise).  Dopo il tramonto, l’unica piazza del paese che ha come cornice i monti Marrone e Castelnuovo, appartenenti, come detto, alla catena delle Mainarde, diventa il pittoresco palcoscenico di una pantomima che coinvolge molti abitanti, sia come protagonisti sia come figuranti.

Il rito de “Gl’Cierv” ha sicuramente due significati reconditi
1. Parafrasi del significato primordiale del carnevale, l’antichissimo mito dionisiaco, nel quale il passaggio delle stagioni viene simboleggiato in maniera cruenta, dove, per la rinascita della natura, risulta indispensabile una morte sacrificale.
2. La figurazione di tutto quello che da sempre sconvolge l’animo umano: le radicate paure per l’irragionevole, l’incomprensibile, la violenza selvaggia della natura che sovrasta e, a volte, travolge.

L’origine di questo carnevale, nonostante ogni possibile supposizione, resta oscura. Solo sulla genesi dei personaggi si avanza una qualche ipotesi, Tra essi, sono senz’altro il Cervo, il Martino e il Cacciatore i protagonisti del rito, nonostante la presenza della Cerva, evidentemente assimilabile al suo alter ego maschio, e delle comparse che completano la schiera degli interpreti della pantomima.

L’evento è organizzato dall’Associazione Culturale Il Cervo e si terrà domenica 11 febbraio a partire dalle 18,30. Ad iniziare la manifestazione, alle 16, l’esibizione del Carnevale abruzzese di Chieti.

fonte/foto: uomocervo.org

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