Imu terreni agricoli montani, vinta la battaglia. Si va verso la proroga a giugno
Imu terreni agricoli montani: vinta la prima battaglia. Per la tassa, infatti, si va verso una proroga a giugno. Nel frattempo il Govegno cercherà nuovi criteri di pagamento ed esenzione che soddisfino un po’ tutti. Ora si parla di decreto legge da inserire nella manovra oppure di un emendamento alla legge di stabilità: si saprà a breve. Il caos creato negli ultimi giorni da sindaci, associazioni agricole e professionisti ha avuto i suoi frutti.
Un altro motivo che ha indotto il Governo a fare dietro-front sono stati i mal di pancia all’interno della maggioranza. Anche dentro al Pd. Infatti, circa centro deputati del Partito democratico proprio ieri hanno firmato una lettera promossa dai colleghi Enrico Borghi, Massimo Fiorio e Walter Verini per chiedere al Governo una proroga della scadenza. Ma non solo nel Pd c’erano malumori, anche nell’Ncd c’era chi storceva il naso. A questo punto, la scadenza, con molta probabilità, sarà giugno del 2015. Ma ci vorranno delle modifiche. Il decreto ha diviso i Comuni in tre fasce, sulla base dell’«altitudine al centro», misurata cioè nel punto in cui si trova il municipio: l’esenzione totale sarebbe stata limitata ai Comuni con altitudine superiore a 600 metri, mentre fra 281 e 600 metri l’Imu avrebbe evitato solo i terreni posseduti da coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali e nei Comuni fino a 280 metri avrebbe invece coinvolto tutti. Dov’è che la cosa non funziona? I terreni in genere non si trovano nella piazza centrale e un criterio così puntuale avrebbe finito per ignorare la geografia dei tanti Comuni, basti pensare alle Cinque Terre o in Costiera Amalfitana dove il centro abitato si trova ad un’altitudine inferiore rispetto ad ampie aree del territorio.