Inizia il viaggio di Mount Live nei borghi abbandonati: il primato in Italia è in Abruzzo

E’ definito con un termine inglese “ghost town”, il fenomeno dell’abbandono di piccoli borghi, alpeggi, stazzi che nel nostro bel paese conta circa seimila luoghi disabitati, fantasma. Stradine vuote, abitazioni cadenti, in rovina tra quei borghi un tempo vivi di tradizioni e di storie adesso perdute.
La geografia “dell’abbandono” è vittima di un processo di industrializzazione che, a partire dal secondo dopo-guerra, ha penalizzato centri, spesso patrimoni storici, che hanno avuto un loro vissuto ed hanno testimoniato tradizioni, riti, culture che andrebbero salvate dalla dimenticanza proprio ricercando questi luoghi ed esplorando sulla loro storia.
Il nostro viaggio, alla ricerca di piccoli centri completamente disabitati e di borghi storici, inizia proprio dalla curiosità di scoprire posti che, con adeguate ristrutturazioni e ripopolamenti, potrebbero riacquistare gli antichi splendori e diventare magari luoghi di aggregazione, di richiamo turistico. Già in passato, un’indagine Istat ne ha rilevati, sul territorio nazionale, tantissimi tra nord, centro e sud. Ciascuno con una propria storia ed una propria causa sull’abbandono.
A detenere il primato di abbandono e ad essere definita “patria dell’abbandono” è la regione dell’Abruzzo. In provincia di Teramo esistono frazioni montane spopolate dei comuni di Rocca Santa Maria, Torricella Sicura, Valle Castellana, Valle Pezzata, Serra tavolero, Altovia ed il borgo medievale di Faraone antico.

Silvia De Cristofaro
s.decristofaro@mountlive.com

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