Invernale K2, nessuna spedizione anche quest’anno

La seconda vetta della Terra è ancora inviolata in inverno. Nella storia tre le spedizioni serie che ci hanno provato. Al Nanga Parbat (l’altro Ottomila inviolato in inverno) quest’anno ci saranno 5 team internazionali

k2

 

Come si sa quest’inverno sul Nanga Parbat ci saranno 5 spedizioni internazionali tra cui tre italiani (Tamara Lunger, Simone Moro e Daniele Nardi). Il Nanga Parbat verrà tentato da vari versanti e ad oggi in inverno è uno dei due Ottomila ancora inviolato. Insieme al K2. E da qeuste parti, sul K2, quest’inverno, no nci sarà nessuno a tentare di salire in vetta e scrivere il suo nome nella storia dell’alpinismo.

In realtà, nella storia sono state poche le iniziative invernali.  Nella storia dell’alpinismo, infatti, ci sono stati tre tentativi seri per la prima salita invernale del K2. La prima spedizione è stata condotta dal polacco Andrzej Zawada, era l’inverno 1987-1988. Una squadra composta da 2323 alpinisti polacchi (tredici), Canada (sei) e britannici (quattro). Freddo, neve, rimasero al campo base 80 giorni e raggiunsero i 7300 metri del C3.

 

Nell’inverno 2002-2003 Krysztof Wielicki organizzò una spedizione per salire sul K2. In tale occasione, il team era composto da 19 alpinisti di nazionalità polacca (quindici), Kazakistan (due), Georgiano (uno) e Uzbekistan (uno). La spedizioni salì sino al campo 4 a 7.650 m. (tra loro c’era anche Denis Urubko). Tentarono un attacco alla vetta ma il vento ci si mise di mezzo e in più vi furono problemi di salute (edema) ad alcuni componenti della spedizione.

 

E siamo al 2011-2012, stavolta ci provarono i russi con una spedizione al cui capo vi era Viktor Kozlov. Le cose non andarono bene e e fu annullata. Da allora niente più. L’anno scorso voleva riprovarci Denis Urubko insieme ad Adam Bielecki e Alex Txikon. Stavolta però ci si mise di mezzo l’autorità cinese che negò i permessi di salita. Alex Txikn da lì volò verso il Nanga Parbat…

 

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