K2: ora si devono portare giù i corpi di Sapdara, Mohr e Snorri

Operazione non facile, i corpi dei tre alpinisti scomparsi lo scorso febbraio sono a oltre 8000 metri. Gli elicotteri possono intervenire sino a una certa quota

Ieri sul K2, a circa 8000 metri di quota, i ritrovamenti dei corpi di Muhammad Ali Sapdara, John Snorri e Juan Pablo Mohr. Prima uno, poi il secondo e infine il terzo. Tutti in zona Collo di Bottiglia.

Le notizie sono in attesa di conferma: Juan Pablo Mohr sarebbe stato trovato a un’altitudine tra i 7.800 e i 7.900 metri. Più o meno dove si monta Campo 4.
Il corpo di Ali Sadpara, invece, appena sopra il Collo di Bottiglia, ad un’altitudine di 8.300 mt. John Snorri a 100 metri di distanza.

Il ritrovamento

A ritrovarli sono stati gli sherpa incaricati ad attrezzare la via per la vetta. Subito si è capito che si trattava della cordata scomparsa lo scorso febbraio durante un tentativo di vetta. Il primo aveva addosso la tuta gialla e nera, colori compatibili con l’abbigliamento indossato da Juan Pablo Mohr e John Snorri quel tragico giorno d’inverno.

Probabilmente la tragedia, quindi, fu causata da una caduta. Probabilmente in discesa, ma non si sa se i tre avevano raggiunto la vetta. Forse col recupero dei corpi, probabilmente le fotocamere, se ne saprà di più.

Le ricerche

Furono dichiarati dispersi il 18 febbraio. Nei giorni immediatamente dopo la scomparsa si fece il possibile. Intervenne anche l’esercito pakistano. Immagini satellitari. Droni. Sorvoli con elicotteri. Si riuscì a salire sino ai 7000 metri, poi ci si mise di mezzo anche il maltempo. Fu avvistato qualcosa ma si trattava di un sacco a pelo, tende rotte o stuoie. Al campo base arrivarono anche alpinisti pakistani per cercare di salire la montagna. Dei tre corpi nemmeno l’ombra.

Il recupero dei corpi

Le famiglie di Sapdara e Mohr hanno espresso la chiara volontà di voler riportare giù i corpi dei loro cari. Nessuna comunicazione ufficiale dalla famiglia di Snorri. Non sarà comunque facile. I corpi, come detto, si trovano a oltre 8000 metri, e bisogna scenderli giù dagli alpinisti. Almeno sino a una quota dove sia possibile far intervenire gli elicotteri.

In queste ore gli alpinisti presenti sul K2 sono alle prese con i tentativi di vetta. Una cosa è certa, però. Il Pakistan non farà mancare il proprio appoggio, dato che Sadpara è un eroe nazionale.

Sul K2 c’è anche Sajid Sadpara, figlio di Muhammad, partito proprio alla ricerca del corpo del padre. Con lui Elia Saikaly e Pasang Kaji.

Al campo base c’è anche Tamara Lunger che proprio ieri ha partecipato a una cerimonia al Gilkey Memorial per commemorare le vittime dello scorso inverno sul K2. L’alpinista altoatesina (era al K2 lo scorso inverno) è in Pakistan per portare avanti un progetto di Juan Pablo Mohr.

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