Kristin Harila torna a casa. La Cina le vieta Cho Oyu e Shisha Pangma

All'alpinista norvegese mancavano questi due Ottomila per battere il record di Nirmal Purja

AGGIORNAMENTO 29/10/22

Niente da fare. La Cina ha detto no, e Kristin Harila ha dovuto abbandonare il suo sogno/progetto per motivi che vanno oltre se stessa. Ce l’ha messa tutta per raggiungere l’obiettivo di scalare i 14 Ottomila in 161 giorni e migliorare il record di Nirmal Purja.

Le sue parole…

Per ora è finita. In questo momento sto solo cercando di accettare gli ultimi 6 mesi, e soprattutto tutto lo sforzo che abbiamo fatto per cercare di ottenere i permessi per le ultime due montagne Cho Oyu e Shishapangma… Non abbiamo lasciato nulla di intentato in questo processo, e abbiamo esaurito ogni strada possibile per farlo accadere, ma purtroppo per motivi fuori dal nostro controllo non siamo stati in grado di ottenere i permessi in tempo. Come tutti sapete, ho messo tutto quello che avevo in gioco per far sì che questo accadesse, e non perdere tempo con solo 2 picchi rimasti a causa di fattori fuori dal mio controllo. È qualcosa che sto facendo fatica ad elaborare in questo momento. È stato un viaggio fantastico. Ma è stata anche una montagne russa con tanti alti e bassi e tanto duro lavoro in mezzo. La parte più difficile è stata sicuramente l’arrampicata. Tutta la storia verrà raccontata quando il film sarà pronto. Nei momenti di avversità bisogna trovare la forza interiore, motivo per cui vi comunico che sto tornando a casa, e questo record lo completerò l’anno prossimo!
Dovrò trovare un modo per farlo accadere finanziariamente, ma seermi avvicinata così tanto, mi rende ancora più determinata a completarlo una volta per tutte!
In questo momento sto tornando in Norvegia per stare con la mia famiglia e le persone più care.

 


Si complicano le cose per l’alpinista norvegese Kristin Harila. Insieme ai suoi due compagni nepalesi – Pasdawa Sherpa e Dawa Ongju Sherpa – ha scalato 12 Ottomila in 147 giorni. L’obiettivo è di raggiungere le 14 vette over 8000 metri in 161 giorni. E battere così il record detenuto da da Nirmal Purja. Le mancano Cho Oyu e Shisha Pangma, tempo massimo 2 novembre. E qui è sorto un problema:  i permessi dalla Cina. L’agenzia di spedizione di Harila, 8K Expeditions, e il governo norvegese, stanno facendo di tutto per ottenere il visto. Ma ad oggi, silenzio.

Abbiamo ancora tempo e non ci siamo ancora arresi! Sono ancora ottimista!

Harila non si dà per vinta e volerà al campo base del Cho Oyu per tentare di scalarlo dal versante nepalese. Impresa non facile. Negli ultimi tempi i nepalesi hanno cercato una nuova via dal loro versante, con l’obiettivo di aprire una via commerciale dal Nepal. Sinora niente da fare.

Se l’impresa dovesse essere portata in porto, resta tuttavia il problema dell’ultimo Ottomila che le manca, lo Shisha Pangma.

Gli Ottomila scalati

  • Manaslu 22 settembre
  • Gasherbrum I 11 agosto
  • Gasherbrum II 8 agosto
  • Broad Peak 28 luglio
  • K2 22 luglio
  • Nanga Parbat 1 luglio
  • Makalu 27 maggio
  • Lhotse 22 maggio
  • Mt. Everest 22 maggio
  • Kanchenjunga 14 maggio
  • Dhaulagiri I 8 maggio
  • Annapurna I 28 aprile

Kristin Harila

Qualcosa la rende simile a Purja, la sua poca esperienza precedente sugli Ottomila. Così come era per l’ex Gurkha. Per dedicarsi all’alpinismo (è guida, runner e sciatrice) ha lasciato il suo lavoro da dirigente nel 2019. Così come Purja fece con l’esercito.
La sua prima esperienza di alta quota è stata il Putha Chuli (7.246 m), in Nepal.

Dopo la pandemia, è tornata in Nepal ed ha scalato l’Everest, il Lhotse. Missione compiuta in sole 12 ore.

Poi ha visto il documentario di Nirmal Purja ed in lei è scattato qualcosa. Nella sua mente è scattato un obiettivo da raggiungere. Ed eccola che è partita a razzo per portarlo a termine.

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