La Giornata Internazionale della Montagna compie 20 anni

Oggi è la Giornata Internazionale della montagna, e l’evento -si celebra ogni anno l’11 dicembre –  spegne 20 candeline. L’istituzione ufficiale avvenne su iniziativa dell’Assemblea Generale dell’ONU nel 2002. E così, annualmente, sotto il coordinamento FAO, si organizzano eventi celebrativi in tutto il mondo. Ogni anno la Giornata Internazionale della Montagna prevede la scelta di un tema centrale, che per il 2022 è rappresentato da “Women move mountains” (le donne muovono le montagne).

“Women move mountains”

FAO Le donne svolgono un ruolo chiave nella protezione dell’ambiente e nello sviluppo sociale ed economico nelle aree montane. Spesso sono i primi gestori delle risorse montane, custodi della biodiversità, custodi dei saperi tradizionali, custodi della cultura locale ed esperti di medicina tradizionale. La crescente variabilità climatica, unita alla mancanza di investimenti nell’agricoltura di montagna e nello sviluppo rurale, ha spesso spinto gli uomini a migrare altrove in cerca di mezzi di sussistenza alternativi. Le donne hanno quindi assunto molti compiti precedentemente svolti dagli uomini, ma le donne di montagna sono spesso invisibili a causa della mancanza di potere decisionale e di un accesso ineguale alle risorse.
In quanto contadine, venditrici, imprenditrici, artigiane, imprenditrici e leader di comunità, le donne e le ragazze di montagna, in particolare nelle zone rurali, hanno il potenziale per essere importanti agenti di cambiamento. Quando le donne delle aree rurali hanno accesso a risorse, servizi e opportunità, diventano una forza trainante contro la fame, la malnutrizione e la povertà e sono attive nello sviluppo delle economie di montagna. Per innescare un vero cambiamento verso lo sviluppo sostenibile, è importante impegnarsi in un cambiamento trasformativo di genere.
Vi è la necessità di responsabilizzare le donne di montagna in modo che possano partecipare in modo più efficace ai processi decisionali e avere un maggiore controllo sulle risorse produttive. Condividendo l’eccellenza, le opportunità e lo sviluppo delle capacità in montagna, la Giornata può promuovere l’uguaglianza di genere e quindi contribuire a migliorare la giustizia sociale, i mezzi di sussistenza e la resilienza

Il 2022 “anno nero” dei ghiacciai

E proprio per la ricorrenza dell’11 dicembre, Legambiente e il Comitato Glaciologico Italiano hanno presentato il report finale “Carovana dei ghiacciai”.  Il 2022 viene descritto come un “anno nero” per i ghiacciai alpini. Nelle Alpi Occidentali si registra in media un arretramento frontale annuale di circa 40 metri. Tra i “sorvegliati speciali” i ghiacciai del Gran Paradiso con un arretramento frontale di 200 metri e i ghiacciai Planpincieux e Grandes Jorasses in Val Ferret (Aosta) per il rischio di crolli di ghiaccio.  Nell’ultimo anno i giganti bianchi hanno poi dovuto fare i conti con un’estate caldissima, caratterizzata da intense ondate di calore, record di temperature per il Nord Italia e siccità estrema. Si pensi che, a fine luglio, Meteo Suisse ha registrato lo zero termico sulle Alpi svizzere a 5.184 metri, numeri del tutto insoliti considerato che normalmente, nel mese di agosto, la quota dello zero termico si dovrebbe aggirare sui 3500 metri. Legambiente ha quindi lanciato le proposte di policy di adattamento delle aree montane per la gestione delle acque e i rischi causati da fenomeni meteorologici estremi. L’associazione ha spiegato: “Nell’anno più drammatico per l’ambiente è fondamentale che il governo Meloni approvi entro fine anno il Piano di adattamento climatico e provveda alla sua attuazione”. 

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