“La scoperta del Monte Bianco”
di Horace Benedict De Saussure

Il libro (Priuli & Verlucca Editori) ripercorre le esplorazioni del giovane De Saussure che, con l'aiuto di guide locali, sale il Monte Bianco animato da una grande passione insieme scientifica e avventurosa

Qual è dunque il fascino segreto di questi deserti? Quale sentimento involontario, profondo, misterioso mi attira verso questi luoghi dove i miei simili non hanno mai stabilito il dominio?

Ramond De Carbonnieres (Voyage au Mont Perdu)

IL LIBRO

La scoperta delle alpi de saussure
La Copertina

“Voyages dans les Àlpes” sono il frutto di un meticoloso e acuto lavoro di considerazioni legato alle esplorazioni del noto sponsor, ante litteram, della prima ascensione al Monte Bianco.
A partire dal 1760 il ventenne de Saussure esplora instancabilmente, con l’aiuto di guide locali, entrambi i versanti del Monte Bianco animato da una grande passione insieme scientifica e avventurosa.
Dal Montenvers al Crammont, le sue osservazioni e i suoi tentativi porranno le basi per la prima salita sul “gigante” delle Alpi, nel 1786, ad opera di Paccard e Balmat; cima sulla quale – terzo in ordine cronologico – riuscirà lui stesso a salire, lasciandoci il resoconto toccante della sua irripetibile esperienza.
Il volume ospita un’accurata postfazione di Pietro Crivellare, un saggio critico sulla vera storia della conquista del Monte Bianco. Sulla base di documenti storici, anche recentemente scoperti, Crivellare ricostruisce con paziente analisi tutte le fasi della prima scalata, rivelando retroscena in parte noti ma in buona parte inediti, che gettano nuova luce su verità per molto tempo ignorate o taciute, contraddizioni da spiegare, comportamenti ambigui e talora vere e proprie falsità a lungo acriticamente accettate da tutto il mondo alpinistico.

 


Autore: Horace Benedict De Saussure
Editore: Priuli & Verlucca
Traduzione e presentazione: Paolo Brogi
Collana: I Licheni
Anno edizione: 2017

Formato: cm 12,5×20
Pagine: 247
Prezzo: € 20,00


 

L’AUTORE

Horace-Bénédict de Saussure (Conches, 17 febbraio 1740 – Ginevra, 22 gennaio 1799) è stato un alpinista e scienziato svizzero. Influenzato dal padre e dallo zio materno Charles Bonnet, si dedica alla botanica. Nel 1762 è nominato, a 22 anni, professore di filosofia all’Accademia di Ginevra. Nel 1772 fonda a Ginevra la Société pour l’Avancement des Arts. Nel 1784, Saussure è eletto socio straniero della Reale Accademia Svedese di Scienze, mentre il 3 aprile 1788 diviene membro straniero della Royal Society di Londra. Dal 5 settembre 1787 è socio corrispondente dell’Académie des sciences di Parigi, di cui diverrà socio straniero dal 14 gennaio 1791.
Fu il suo interesse per la botanica che lo porterà ad intraprendere numerosi viaggi sulle Alpi. A partire dal 1773 ne studia anche la geologia. I risultati del suo lavoro attirano l’attenzione di numerosi turisti, soprattutto nella regione di Chamonix e di Zermatt.
Nel 1760, deciso a calcolare l’altitudine del Monte Bianco, promette una ricompensa a chi per primo troverà la via per raggiungere la cima. Partecipa lui stesso a diversi tentativi in compagnia di Marc Théodore Bourrit, insistendo sulla via dell’Aiguille du Goûter, e del valdostano Jean-Laurent Jordaney, originario di Pré-Saint-Didier, che lo accompagna in particolare sul ghiacciaio del Miage e sul mont Crammont.
L’8 agosto 1786, Jacques Balmat e Michel Gabriel Paccard, passando per le Grands Mulets, trovano la giusta direzione per la vetta. Il 3 agosto 1787, accompagnato da diciassette guide, più il suo servitore, de Saussure si fa condurre in cima al Monte Bianco. dove si farà montare una tenda prima di procedere al calcolo dell’altezza.
Chamonix, monumento in onore di Horace-Bénédict de Saussure in compagnia di Jacques Balmat
Nel 1788 passa diciassette giorni consecutivi sulle creste de Colle del Gigante facendo osservazioni ed esperimenti.
Nel 1789 intraprende un lungo tour attorno al Monte Rosa.
Horace de Saussure condusse anche studi sul clima montano ed effettuò osservazioni meteorologiche. Fornì inoltre originali contributi nel campo dell’igrometria, inventando numerosi strumenti scientifici.

 


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