Majella: il Porrara da Madonna dell’Altare sui passi di Celestino V
Il Monte Porrara (2137 m) è l’estremo prolungamento verso SUD del massiccio della Maiella. La cresta, con andamento verticale nord-sud, è sottile ed affilata. Per raggiungere la vetta ci sono vari sentieri, dalla stazione ferroviaria di Palena CH, da Campo di Giove AQ, dalle sorgenti del fiume Aventino a Palena. Ho scelto il sentiero che inizia dalla Madonna dell’Altare (1278 m) Palena, soprattutto perché l’ambiente è più selvaggio e poi c’è la storia di Pietro da Morrone che sostò tra il 1235 e il 1238 presso la grotta Taverna, nelle vicinanze dell’attuale Santuario dedicato alla Madonna.
Pietro Angelerio (o Pietro da Morrone), nacque nel Molise, probabilmente nel 1209. Fu un frate eremita che pianificò la sua vita all’austerità, alla solitudine e che divenne papa nel 1294. Iniziò il suo eremitaggio all’età di circa 26 anni e scelse questa angusta grotta dove era difficile stare in piedi. Nel 1239 consigliato dagli abitanti di Palena, si recò a Roma dove studiò per essere ordinato sacerdote. Tornato sulla montagna, scelse una grotta sulle pendici del Monte Morrone, vicino a Sulmona AQ dove verrà edificato l’eremo di San Onofrio al Morrone. La sua lunga vita eremitica durò sino al mese di luglio del 1294, quando divenne papa con il nome di Celestino V. Si accorse ben presto che la sua indole di nomade poco si confaceva con la vita papale e nel mese di dicembre dello stesso anno abdicò. Il nuovo papa Bonifacio VIII lo fece arrestare e morì imprigionato in una piccola cella nella rocca di Fumone, in Ciociaria, un castello di proprietà della famiglia del nuovo papa, il 19 maggio 1296 a 87 anni.
L’accesso alla Madonna dell’Altare è lungo la SS 84 Frentana da Palena verso Roccaraso. Dopo 7.5 KM svoltare a destra, (visibile per le indicazioni) e parcheggiare dopo 2 KM nell’area di sosta. La segnaletica da seguire per il Monte Porrara è la I3 – I5 – P. Scelgo un anello seguendo la carrareccia della forestale in salita e per il ritorno, dopo aver raggiunto la vetta, per la fonte/abbeveratoio Tocchito e la sorgente dell’acqua sulfurea. L’inizio del percorso è piacevole in un bosco spazioso, ben curato, tra faggi, cerri e agrifogli. Fra le Logge di Pilato e la Piana Malvone, inizia il sentiero I3 (1750 m). L’incrocio con il sentiero P, (1850 m) che sale dall’inghiottitoio della Stazione di Palena, segnala l’uscita dalla faggeta e l’inizio del percorso di cresta. Anche se la vetta sembra vicina, occorre ancora circa un’ora di cammino fra saliscendi e percorso roccioso per raggiungerla, ma il panorama soddisfa lo sguardo. Non manca il solito vento da Ovest. Arrivato in vetta si osserva la lunga cresta verso l’Anticima Nord del Monte Porrara (2100 m), circondato da tutte le altre vette dei massicci abruzzesi. Il tempo per riposarsi, mangiare un piccolo panino perché l’idea è quella di fermarsi ad un agriturismo, ed inizia la discesa verso la fonte/abbeveratoio Tocchito, la sorgente dell’acqua sulfurea e la Madonna dell’Altare. Si conclude così questa bellissima escursione che offre qualche cosa di “eremitico”, di silenzio, di “nomadismo”.
Qualche volta capita di fermarsi in un locale per mangiare, specialmente se offre cibi della tradizione, come l’agriturismo Travaglini a Casoli CH. L’olio, il vino, gli ortaggi, i formaggi, gli insaccati, la carne, la frutta, sono tutti di produzione propria. Qualche esempio, le Tolle dell’aglio sott’olio, le pallotte cacio e uovo, i maccheroni alla chitarra, pizza e foje, il coniglio sotto il coppo, la totera casolana, (cannoli fritti e riempiti di crema). Il prezzo molto competitivo!
Una riflessione sui terremoti che stanno colpendo le regioni confinanti con l’Abruzzo, devono far meditare, perchè c’è la faglia del Monte Porrara che insieme alla faglia del Morrone potrebbero essere preoccupanti.
Dislivello 900 metri
Distanza 13 km
Tempo 5 ore senza soste
Difficoltà E/EE
>>> I LETTORI: Luciano Pellegrini