Marco Ghisio ripete Greenspit, la famosa via trad in Valle dell’Orco

Il report di Marco Ghisio: il 19 aprile 2024 ha ripetuto "Greenspit" liberata da Didier Berthod nel 2005

Il report di Marco Ghisio che pochi giorni fa ha ripetuto il famoso tiro trad Greenspit (8b/+) in Valle dell’Orco, avvenuto in redpoint posizionando i friend. Greenspit è uno dei tiri in fessura più famosi al mondo, il suo nome lo si deve al fatto che a metà degli anni ’80 era stato salito per metà da Roberto Perucca con degli spit verdi. Poi nel 2003 lo svizzero Didier Berthod ha liberato il tiro in stile pinkpoint, con protezioni già piazzate, nel 2005 è tornato in Valle dell’Orco per piazzare i sette friends durante la salita e liberare la via. Disse che era la fessura più difficile d’Europa e le attribuì il grado di 8b+. Nel 2006 grazie al video First Ascent lo si conobbe in tutto il mondo, divenne il sogno di tantissimi arrampicatori.
Il tiro è lungo 12 metri, si trova sopra il paese di Rosone, per avere la meglio occorrono una perfetta tecnica di arrampicata in fessura ed una buona dose di forza e resistenza. Marco Ghisio è riuscito nel suo obiettivo…

Il Report: L’Impiegato di Greenspit

Il 2005 fu l’anno in cui iniziai a frequentare la Valle Orco, per fare vie lunghe e ad approcciarmi all’arrampicata in fessura, con un fare un po’ timoroso, in quanto aleggiava una certa fama, quella di un posto dal quale si tornava a casa molto stanchi e con le orecchie basse. Eppure, mi entusiasmò da subito sia il luogo che il genere di scalata.
Nello stesso anno Didier Berthod salì Greenspit, posizionando i friend, e quando uscì il video dell’impresa io ero già in pieno innamoramento e mi esaltava il fatto che nella mia nuova Valle del cuore ci fosse la fessura più dura d’Europa. Sono passati quasi vent’anni, sarò salito in Valle decine e decine di volte e sono abbastanza certo nel dire che non ci sia stata volta in cui non abbia alzato la testa sopra il paese di Rosone per vedere quel tetto e ripensare alla fortuna di averlo così vicino a casa.
Le ripetizioni a opera esclusivamente di arrampicatori famosi ne hanno accresciuto la fama e tenuto a distanza forse una grande massa di scalatori, ma per me è sempre stato il sogno fatto a fessura ed era solo lì, a Rosone, e allora un giorno perché non andare a vedere com’è!? Il primo giro di ricognizione, nel 2021, fu il “festival dell’artificiale”, comprensione dei movimenti pari a zero e addominali distrutti. Forse è veramente troppo pensai, ma quel diavolo tentatore rimase fisso nella mia testa. Nel 2023 ho fatto un’ottima stagione di trad, così decisi di tornare a tastare di nuovo le sensazioni e gli incastri assunsero da subito un altro sapore. Feci 4 giornate a studiare i movimenti, le protezioni e addolcire le sequenze riuscendo a raggiungere in libera la partenza dell’ultimo boulder. Venne la stagione fredda e mai come prima fui veramente determinato e proiettato nel tornare in primavera più forte e allenato, e così è stato.
A marzo 2024 riapro il cantiere e il feeling è da subito buono! Sento i singoli più facili di come li avevo lasciati, ma serve ancora qualche ritocco sull’efficienza. Inizia quel periodo tesissimo che tutti gli arrampicatori conoscono, quando senti che sei molto vicino a una via e vorresti tornare a provarla sempre giorno e notte. Soprattutto se il tempo è poco perché durante la settimana devi lavorare, gestire la quotidianità. Una notte insonne ho un’illuminazione su come ottimizzare due sequenze che riportavano ancora delle sbavature, da lì tutto cambia e di colpo mi ritrovo in pinkpoint a sfiorare la presa di uscita.
La settimana più lunga della vita, (perché sì, alla fine diciamocelo altri traguardi importanti come la laurea o il matrimonio sono altrettanto attesi, ma l’esito è molto più scontato rispetto a un tiro di arrampicata!) si conclude venerdì 19 quando decido di tralasciare la pinkpoint che mi avrebbe già dato immensa gioia, e puntare direttamente alla redpoint, le sensazioni erano troppo buone per non provarci e al secondo giro di giornata mi trovo in catena partendo con i friend all’imbrago e il sogno si realizza.
Coincidenza, lo stesso weekend ho partecipato come membro CAAI al meeting di trad in Valle Orco organizzato dallo stesso nell’ambito del progetto Eagle Team, ed è stato fantastico poter rimanere altri 2 giorni nella Valle che tanto amo, ascoltare i racconti delle sue prime salite insieme a tanti appassionati del genere e rivedere il video di Didier che da anni non vedevo, ma che avrò riguardo decine di volte dal 2006.
Come sempre, ci sono dei ringraziamenti che devo fare: in primis a mia moglie Elisa. Che è la mia prima fan, con e senza grigri e senza di lei e la prima giornata del 2023 forse nulla si sarebbe realizzato e sarei rimasto con il dubbio di poterci provare. L’altro ringraziamento va a tutti gli amici che mi hanno supportato e creduto nel progetto e hanno sacrificato il loro tempo per farmi sicura.
In tutti questi anni non ho mai pensato di abbandonare i miei sogni e mi sono costruito un percorso di attività di quasi vent’anni, ma la vera difficoltà che sentivo di dover affrontare nel portare a casa un progetto come quello di Greenspit era dover trovare il tempo necessario da dedicargli, dovendo conciliare un lavoro a tempo pieno e la quotidianità familiare.
La mia determinazione è l’aspetto che mi ha reso più fiero, e ammetto che da domani sapere che c’è il mio nome in fondo alla lista dei ripetitori, nomi che ho da sempre ammirato e che ammiro tuttora sarà un’emozione! Scherzo sovente con il mio socio Marcello, quando facciamo una via impegnativa e ci diciamo : “ma si dai, per essere degli impiegati per 5 giorni a settimana ci difendiamo bene!”. Allora forse posso continuare scherzarci su e dire che potrebbe essere la prima ripetizioni di un impiegato!

Chi è Marco Ghisio

Marco Ghisio, abita a Santhià, cittadina della provincia di Vercelli, arrampica e pratica alpinismo da circa vent’anni: la nord dell’Eiger e più volte quella delle Jorasses, ha scalato parecchie vie sul Monte Bianco sia classiche sia sportive, dalle vie al Gran Capucin o la salita a vista di Les Intouchables al pilone Centrale del Freney. Ha scalato anche nello Yosemite. Ha ripetuto famosi monotiri trad come Turckey crack a Cadarese, ripetuto vie di ghiaccio e misto in montagna fino all’ M7+ a vista e cascate di 6 e M9. Recentemente sono stato nominato membro accademico del Cai.

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