Monte Braiola (Tosco-Emiliano), via alpinistica invernale cresta ovest

Appennino-Neve-Ghiaccio-1Monte Braiola (1819 m) – Cresta Ovest

Dislivello 700 m (950 m complessivi dai Prati di Logarghena)

Difficoltà PD (variabile in base alle condizioni e alla quota di innevamento)

Periodo consigliato gennaio-marzo

Attrezzatura ramponi, una piccozza, casco, corda, imbrago

 

 

Introduzione


Il Monte Orsaro e il Monte Braiola sono tra le poche montagne della Lunigiana a presentare vie alpinistiche invernali percorribili con una certa continuità durante tutta la stagione. Entrambe le cime hanno infatti versanti esposti ad ovest, riparati dal sole per numerose ore, soprattutto nei mesi di dicembre, gennaio e febbraio. Le vie descritte si inoltrano in ambienti selvaggi e solitari e quindi, nonostante le difficoltà contenute, non devono essere sottovalutate.

Accessi ai punti di partenza degli itinerari

Prati di Logarghena
Da Parma: percorrendo l’autostrada A15 si raggiunge il casello di Pontremoli. Seguendo inizialmente le indicazioni per il paese si giunge alla località S.S. Annunziata dove si piega a sud verso Filattiera e Aulla. Un breve tratto della Statale 62 della Cisa conduce al bivio per Caprio e i Prati di Logarghena, da questo punto in poi sempre indicati. Superate le picole frazioni di Caprio e Serravalle si sale fino al ripiano dei Prati di Logarghena.

Da Massa: percorrendo le autostrade A12 e A15, oppure le statali SS1 e SS62 si superano Sarzana, Aulla e poco prima di Pontremoli si imbocca la stradina che sale verso Caprio e i Prati di Logarghena, da questo punto in poi sempre indicati. Superate le picole frazioni di Caprio e Serravalle si sale fino al ripiano dei Prati di Logarghena.

Da Reggio Emilia: si raggiunge Parma con l’autostrada A1 o con la statale SS9. Percorrendo l’autostrada A15 si raggiunge il casello di Pontremoli. Seguendo inizialmente le indicazioni per il paese si giunge alla località S.S. Annunziata dove si piega a sud verso Filattiera e Aulla. Un breve tratto della Statale 62 della Cisa conduce al bivio per Caprio e i Prati di Logarghena, da questo punto in poi sempre indicati. Superate le picole frazioni di Caprio e Serravalle si sale fino al ripiano dei Prati di Logarghena.

Da Lucca: percorrendo le autostrade A11, A12, A15, oppure le statali SS439, SS1 e SS62, si superano Massa, Sarzana, Aulla e poco prima di Pontremoli si imbocca la stradina che sale verso Caprio e i Prati di Logarghena, da questo punto in poi sempre indicati. Superate le picole frazioni di Caprio e Serravalle si sale fino al ripiano dei Prati di Logarghena.

Avvicinamento

Dai Prati di Logarghena (937 m, dove si può arrivare quasi sempre in auto anche in inverno) si segue l’ampia mulattiera (priva di segnavia e cartelli) che prosegue in direzione del crinale. Poco prima di entrare nel bosco compaiono i primi segnavia bianchi e rossi, che si seguono fino al Rifugio Mattei (1128 m). Superato il rifugio si prosegue nel bosco tagliando a mezza costa le pendici della modesta sommità del Monte Logarghena fino ad arrivare al Passo del Portile (1173 m, 1,15 h). Da qui, piegando a destra, ha inizio l’ascesa integrale della cresta ovest del Monte Braiola. Proseguendo invece a sinistra, con un delicato tratto a mezza costa, si segue il sentiero 128 (segnaletica sempre molto carente) fino al bivio con il sentiero che sale verso Baita Tifoni. Voltando a destra si raggiunge (prestare attenzione ai segnavia sui faggi perché non è presente alcun cartello) il bivacco (1356 m, 2 h). Con una ripida salita nel bosco (segnavia in questo tratto più evidenti) si raggiunge il limite della vegetazione e la parte inferiore della conca sottostante il Monte Braiola (1550 m, 2,30 h). La Baita Tifoni è raggiungibile anche dal Passo del Cirone percorrendo il sentiero 128 con numerosi saliscendi. Dalla conca ovest del Braiola si piega a sinistra (nord) verso la modesta sella, chiusa tra un risalto roccioso e il versante occidentale del Monte Braiola, che la separa dalla soprastante Borra del Sale (1624 m, 3 h), uno dei più belli esempi di conca di origine glaciale situati sul versante meridionale dell’Appennino Tosco-Emiliano. La Borra del Sale (e di conseguenza anche la conca ovest del Braiola) può essere raggiunta anche dal versante emiliano, salendo alla Bocchetta dell’Orsaro (vedi itinerario 007) e da qui perdendo qualche metro di quota sul versante lunigiano. Difficoltà F.

Salita

Dal Passo Portile si affronta subito un ripido pendio (40°), prima tra i faggi e poi su campi aperti. Alcuni facili ma non banali tratti di misto (più delicati con ghiaccio) permettono di guadagnare velocemente quota fino a giungere ai piedi di una muraglia rocciosa. Questa si può affrontare direttamente sfruttando due solchi tra le rocce (II) divisi da un terrazzino nevoso, oppure si può compiere un traverso a sinistra (nord) tra rada vegetazione e poi una svolta a destra guadagnando così la sommità dello sperone. Quest’ultima soluzione è consigliata in caso di scarso innevamento e comunque richiede condizioni di neve perfettamente stabile. Da questa prima elevazione si ammira il selvaggio e repulsivo versante sud-ovest dell’antecima del Braiola. La via di salita si mantiene ovviamente a sinistra (nord) delle fasce rocciose che la caratterizzano, salendo con pendenza costante su un pendio nevoso che conduce all’antecima (1600 m). Qui inizia il tratto finale della salita, quello più facilmente in condizioni invernali. Seguendo fedelmente il crinale si affrontano numerosi groppi, con roccette quasi sempre elementari (I), aggirando le difficoltà maggiori su uno dei due versanti, prestando comunque attenzione alle possibili cornici. Un ripido tratto di misto, comunque molto ben gradinato (I) precede l’ultimo ripido strappo (40°-45°) che conduce alla vetta del Monte Braiola.

Discesa

Si scende alla Borra del Sale e da qui piegando a sinistra (sud) si supera la piccola sella che consente di ritornare alla conca ovest del Braiola e da qui al punto di partenza seguendo il percorso d’avvicinamento alla parete ovest. Difficoltà F.

Note

Via priva di grandi difficoltà tecniche ma lunga e fisicamente impegnativa, con numerosi passaggi ripidi, possibili traversi, brevi settori esposti, facili tratti di misto. Una via entusiasmante dal punto di vista ambientale e panoramico che però raramente è percorribile interamente su neve. In caso di scarso innevamento si può ovviamente affrontare il primo tratto in condizioni “estive” oppure raggiungere la cresta salendo direttamente dalla conca ovest del Braiola (a monte di Baita Tifoni) per un ripido pendio che necessita di neve assestata.

Punti d’appoggio

– Rifugio non gestito Mattei (1128 m). Cai Pontremoli. Apertura permanente previa prenotazione ritiro delle chiavi. Info: 0187.831155
– Capanna Schiaffino (o Capanna del Braiola,1610 m). Apertura permanente. Ricovero d’emergenza.
– Baita Tifoni (1357 m). Apertura permanente (5 posti). Bivacco con stufa a legno.

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Lungo la Cresta Ovest del Monte Braiola
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Il Monte Braiola
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Carta topografica
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Itinerario invernale lungo la Cresta Ovest del Monte Braiola

 

L’tinerario è tratto dalla Guida:

Appennino di neve e di ghiaccio – Vol. 1

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Appennino-Neve-Ghiaccio-1

Appennino di neve e di ghiaccio – Vol. 1
Guida alpinistica a 313 vie invernali
nell’Appennino Tosco-Emiliano – Settore Ovest

Autore: Andrea Greci
Editore: Idea Montagna
Argomento: alpinismo
Collana: Rock&Ice
Prezzo di copertina: 27,00 euro
Formato: 15×21 cm
Pagine: 464 a colori
ISBN: 978-88-97299-49-3

 

La guida più completa per vivere l’inverno nelle zone più belle dell’Appennino Tosco-Emiliano Occidentale: ben 313 vie alpinistiche, alcune dei quali poco note, suddivise in schede con descrizione dettagliata dei percorsi di avvicinamento e salita, difficolt‡ e foto a colori con tracciato della via.

La guida prende in considerazione 313 vie scelte in Val Magra, Conca del Braiola, Conche del Lago Santo e delle Guadine, Conca di Badignana, Conca dei Lagoni, Valditacca, Conca del Lago Verde, Conca di Prato Spilla, Monte Acuto, Conca dei Ghiaccioni, Alpe di Succiso, Vallone di Rio Pascolo, Monte Casarola, Conca delle Sorgenti del Secchia, Monte Ventasso, Vallone dell’Inferno, Conca di Cerreto Laghi, Monte Cavalbianco, Lama di Rio Re, Lama di Mezzo, Val Ovola, Monte Cusna, Alpe di Vallestrina, Conca della Valcalda, Lama Lite, Valle dei Porci, Abetina Reale, Lunigiana, Orecchiella, Casone di Profecchia.

La guida si compone di 30 capitoli, corrispondenti alle zone dei 30 gruppi montuosi considerati e prende in esame il tratto di crinale Tosco-Emiliano Occidentale compreso tra il Passo del Cirone (Parma – Massa Carrara) e il Passo delle Radici (Reggio Emilia ñ Lucca) operando non tanto una selezione degli itinerari pi˘ meritevoli ma cercando di catalogare tutte le vie alpinistiche possibili, montagna per montagna, versante per versante. Qui la neve trasformata, dura e ghiacciata è la regola e non l’eccezione e quindi quasi tutti i pendii, i canali, le creste diventano terreno privilegiato per un alpinismo “minore” esplorativo e affascinante. Le difficolt‡ tecniche sono quasi sempre ridotte ma altrettanto frequentemente non banali.

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