Nanga Parbat, anche gli iraniani abbandonano la spedizione

Lo fa sapere Alex Txikon: “Non la vedevano più fattibile. Sono scesi scortati dalla Polizia”. Restano lui, Nardi e Sapdara

Anche gli iraniani fanno dietro-front. E’ quanto fa sapere Alex Txikon: “Gli iraniani stamattina hanno lasciato il campo Base con la scorta della Polizia. Non vedevano più fattibile la spedizione”. Ma il trio Alex Txikon, Daniele Nardi e Ali Sapdara vanno avanti, o meglio aspettano condizioni migliori. Sì, perché in questi ultimi due giorni si son dati un bel da fare, ma sono riscesi. Ieri Txikon diceva: “Abbiamo lasciato C1 alle 8 verso C2, ma raggiunti quota 5,300 mt abbiamo deciso di tornare indietro. Nel corridoio ghiacciato abbiamo trovato neve profonda fino alla nostra vita e c’era alto pericolo di valanghe. Quindi, meglio andare giù a CB e aspettare una nuova possibilità.

E questo è quanto diceva ieri Daniele Nardi: “Questa mattina ci siamo ritrovati a lottare con un metro di neve per superare il primo tratto dopo C1 per accedere al pendio che porta alla base delle rocce Kinshofer. Con un po’ di attenzione e molta fatica abbiamo fatto un bel lavoro ed abbiamo tracciato un bel pezzo. Qualcuno, compreso me, sperava di poter salire fino al C2 a circa 6000m. Le condizioni però, anche se non proibitive, erano al limite della valangosità ed il meteo non era dei migliori. Alla fine zuppi della neve che cadeva dall’alto e stanchi di tracciare abbiamo deciso di scendere al campo base per rimuoverci nei prossimi giorni. Abbiamo comunque sistemato le tende al C1, recuperate sotto un grosso accumulo di neve e rifatta la traccia per un bel tratto sopra C1. Lavoro che era comunque da fare ma per il C2 è il caso di aspettare che tutto si assesti. Insomma, mi sono proprio divertito. E’ stato un modo per muovere un po’ le gambe dopo una lunga attesa e vedere le condizioni della montagna”.