Nanga Parbat, polacchi già al campo base. Ma l’inverno non inizia il 21?
Il team polacco Justice for all è già al cb sul versante Rupal ed il 21 inizieranno già a salire. L’ambiente alpinistico storcerà il naso stando al concetto di spedizione invernale e cioè che non si può raggiungere il cb prima dell’inverno, prima del 21 dicembre. Sul Nanga Parbat ci saranno 5 spedizioni con tre italiani…
Benvenuti al campo base Lattabo! Abbiamo lanciato oggi il modem satellitare, quindi siamo già collegati fino a quando il credito si esaurisce. Il campo base è montato, il sistema solare con batteria al litio funziona bene. Tutta la squadra sta bene e pronta per l’azione, il 21 dicembre…”. E’ quanto si legge sul Blog del team.
Insomma, i polacchi sono già al campo base del Nanga Parbat e sono pronti a lavorare la montagna. Cosa che sicuramente susciterà critiche nel mondo alpinistico sul concetto di spedizione invernale e cioè che non si può raggiungere il campo base prima dell’inverno, prima del 21 dicembre. Ciò considerato che quest’anno sul Nanga Parbat (uno dei due Ottomila ancora inviolato in inverno) ci saranno nel totale 5 spedizioni (tre italiani (Tamara Lunger, Simone Moro e Daniele Nardi). Il Nanga Parbat fa gola a tanti e molti degli alpinisti che si accingono a trascorrere l’inverno d aquelle parti lo hanno già fatto, anche più di una volta. Ma sinora nessuno è risucito ad arrivare in vetta. Lo scorso anno Nardi, Txikon e Sapdara ci arrivarono vicino, ma dovettero arrendersi per problemi di salute al pakistano. Tutti i team stanno ultimando la preparazione, ma nessuno sul Nanga Parbat. Tranne ai polacchi che hanno già messo tenda. Nel totale sono state 25 le spedizioni sul Nanga Parbat in inverno, nessuna ha raggiunto l’obiettivo finale.
Tornando ai polacchi del team “Justice for all”, questi saranno capitanati da Marek Klonowski. Non sarà con loro il connazionale Tomek Mackiewicz, che ha lasciato il gruppo per unirsi ad Elisabeth Revol e tentare la scalata dal versante Diamir.
L’intenzione dei polacchi, invece, è di salire dalla via Schell sul versante Rupal (sud Nanga Parbat). Sicuramente temperature più “miti” rispetto al versante nord anche perché il campo base è a circa 3.800 metri ed inoltre la via Schell è più facile. Il lato negativo di tale scelta è il fatto che l’ascensione alla vetta prevede un dislivello maggiore con tutto ciò che questo concerne. Ma i polacchi sono già lì e il 21 si metteranno all’opera e cominceranno a lavorare sulla montagna fin dal primo giorno della stagione. L’acclimatazione l’hanno effettuata sul Rakaposhi (Karakorum).
La spedizione polacca “Justice for all” è composta da Marek Klonowski, Karim Hayat, Pawel Dunaj, Pawel Witkowski, Michal Dzikowski, Safdar Karim, Tomasz Dziobowski, Piotr Tomza e Pawel Kudla.
E gli altri?
Simone Moro e Tamara Lunger sono sullo Spantik (7027 mt) per acclimatarsi. A fine mese saranno al Nanga Parbat, loro proveranno il versante Diamir per la via Messner-Eisendle.
Poi c’è l’altra spedizione internazionale composta dall’italiano Daniele Nardi con Alex Txikon e Janusz Golab e Ali Sapdara (Ferran Latorre ha rinunciato). Ebbene, tutti (tranne quest’ultimo) sono sulle montagne dell’Argentina. Saranno a Islamabad il 22 dicembre. Proveranno la via Kinshofer, quella stessa provata lo scorso anno sino a 300 metri dalla vetta.
Poi, ancora, ci sono i polacchi Adam Bielecki e Jacek Czech. Ebbene, loro sono in Cile per acclimatarsi sull’Ojos de Salado (6893mt). Saliranno il Nanga Parbat in stile alpino e lo faranno anche loro per la via Kinshofer.
Infine, altri alpinisti che lo scorso anno erano su questa montagna. Parliamo, come già detto, di Tomazk Mackiewicz ed Elisabeth Revol. Quest’anno saranno in compagnia del pakistano Arsalan Ahmed. Saranno sul versante Diamir sulla via Messner-Eisendle.