Niente neve, ma in Italia si scia sul 70% delle piste. Messner: “Sì alla neve artificiale”

L’Anef (Associazione degli imprenditori funiviari) tranquillizza i turisti della montagna mentre Messner afferma che la neve artificiale è l’unico modo per salvare la stagione ma senza l’ausilio della chimica e dice no a nuovi caroselli in alta quota

sciovia

 

I problemi ci sono e ne abbiamo parlato già in precedenti articoli. La neve latita e pure l’ausilio dei canoni non pare possa risolvere appieno i problemi del turismo invernale sulle montagne italiane. L’Anef, però, dice di stare tranquilli. L’Associazione degli imprenditori funiviari affermano che i turisti della montagna possono usufruire del del 70% delle piste italiane. Parola del presidente Valeria Ghezzi che assicura: “le vacanze di Natale sulla neve sono garantite e i turisti possono scegliere se sciare o passeggiare in un ambiente comunque stupendo”. Il problema, quindi, per appassionati non c’è: si scia, in media, sul 70% delle piste.

 

Sull’ausilio dei cannoni sparaneve nei giorni scorsi è intervenuto Reinhold Messner. Il quale, come riportato da L’Adige.it, sostiene la necessità di innevare artificialmente le piste da sci: «È l’unica strada da percorrere per salvare la stagione. Senza neve artificiale non è infatti possibile pensare a un turismo invernale di successo, dal quale dipendono tantissimi posti di lavoro. Dove le strutture per lo sci esistono, queste vanno fatte funzionare a pieno ritmo. Anche nei prossimi anni i gestori saranno costretti a innevare gli impianti a novembre e forse tutto il mese di dicembre. Il caldo globale sta spostando l’inverno sempre più verso gennaio, per farlo protrarre più a lungo. Ricordo comunque che il tempo è in continuo mutamento da milioni di anni, anche per colpa dell’uomo, e prevedo che in Germania dovranno affrontare più difficoltà che da noi. L’innevamento artificiale, insomma, è la nostra fortuna. L’unico freno deve derivare dall’impiego della chimica». Neve artificiale che potrebbe essere «benefica» anche per il terreno: «Ma solo finché disponiamo di acqua a sufficienza, altrimenti questa attività non sarebbe più legittima».

 

Però il Re degli Ottomila è chiaro: «Ma io sono severo nel dire no a nuovi caroselli, a distruggere nuove aree in alta quota, che peraltro potrebbero scippare i turisti a chi ha una tradizione di questo tipo da decenni. Penso al Dolimiti Superski, che a mio parere è l’impianto migliore al mondo e ci viene invidiato anche all’estero».

E spiega anche il perché: “Ormai il numero di sciatori che sfruttano gli impianti di risalita è in costante calo quasi ovunque, mentre camminatori e scialpinisti appaiono in crescita. Così consentiamo agli appassionati di vivere la montagna in silenzio e tranquillità, trasmettendo a chi arriva dalla città la cultura della montagna che loro non conoscono”.

 

Un Commento

  1. Non ho ben compreso Reinhold Messner per chi tifa. L’ambiente o il consumismo? Sembra per tutti e due! I cannoni che costo hanno? L’acqua, l’energia elettrica, la manutenzione. Già, bisogna salvaguardare i posti di lavoro. Intanto per la poca neve l’Associazione degli imprenditori funiviari si sta muovendo per chiedere soldi al governo. Tanto Renzi regala i soldi a tutti…

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