Nuova via di Martin Sieberer e Lukas Waldner sulla Nord dello Schrammacher

Avventura pura sulle Alpi austriache per Martin Sieberer e Lukas Waldner che hanno aperto una nuova via diretta – difficile – sulla parete nord dello Schrammacher, a Valsertal (Alpi di Zillertal).

Una nuova coppia

Martin Sieberer è noto per le sue salite con Simon Messner, ma questa volta ha trovato un nuovo compagno di arrampicata, su Instagram. Sieberer, infatti, racconta che prima di dicembre lui e Waldner si conoscevano a malapena. Avevamo appena scambiato alcune righe sui post di Instagram e alcune parole in una fiera di montagna.
Poi, alla fine di dicembre 2023, la loro prima avventura insieme, su Limited in Freedom sul pilastro centrale del Sagwand. Poi altri progetti. Sino alla nord di Schrammacher, una vetta non così alta (3.411 mt), ma imponente.
Sieberer già conosceva questa montagna, poiché aveva aperto il percorso Goodbye Innsbrooklyn con Simon Messner nel 2022.

E via…

Tanto freddo e poche informazioni. Il giorno prima della partenza c’erano -15ºC, e con neve profonda sull’avvicinamento.

La parete nord dello Schrammacher è attraversata da varie bande di neve che corrono da ovest a est. Abbiamo pianificato di andare da una banda di neve all’altra il più direttamente possibile.

Ma le difficoltà si sono subito presentate. Alla seconda banda una difficile sezione che non avevano previsto e ha richiesto loro parecchio tempo.
Superato questo punto, sono riusciti a seguire sottili strati di ghiaccio. Le condizioni del ghiaccio erano molto buone, racconta Sieberer. Ma le difficoltà erano dietro l’angolo. La difficoltà più alta, infatti, è giunta nelle sezioni superiori.

Sono salito su una rampa piena di perfetta neve di polistirolo fino a poco sotto uno sbalzo bloccato da un fungo di neve. Questo è difficile da scalare, figuriamoci da buttare via. Provo a destra e a sinistra finché non trovo finalmente spazio con le ginocchia sul fungo alto 1 metro. Trovo buoni posizionamenti e, ecco, un antico gancio arrugginito esce dalla roccia. Mentre lo sto tagliando, cerco di alzarmi e l’intero fungo cade con me.

Fortunatamente, il belay ha resistito e Sieberer si è fermato tre metri più giù.

Sono stato in grado di continuare a salire immediatamente, ho trovato rapidamente una soluzione alla sporgenza.

Da quel punto, la via era più facile, nonostante la roccia fragile. I due alpinisti hanno raggiunto la cresta della vetta alle 16:30. Insieme, hanno camminato gli ultimi metri fino in cima.

La discesa è stata effettuata lungo il lato est della vetta. Lungo. C’era molta neve, racconta Sieberer, e ha richiesto molto attenzione. Sono tornati alla base, con le frontali, alle 20:00.

Un altro giorno unico e una grande avventura nella selvaggia Valsertal. Una salita che ricorderò per molto tempo.

 

 

 

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Schrammacher

Alta 3.411 metri, è una montagna delle Alpi Breonie Orientali nelle Alpi della Zillertal. Nel Tirolo austriaco.
È la cima più alta delle Breonie di Levante, situato lungo il confine austro-italiano nella Val di Vizze. È collegato a ovest alla Sagwand, avancorpo dello occidentale dello Schrammacher ed a nord-nord-est al Fussstein (3345 m). Verso nord lo Schrammacher precipita con una grande parete rocciosa sull’Alpeiner Ferner, nell’alta Valser Tal. A sud presenta invece due piccoli ghiacciai: lo Stampflkees e l’Oberschrammachkees.

La prima ascensione è di Jackob Huber, Georg Lechner e Peter Karl Thurwieser nel 1847, tramite il versante sud per quella che ancora oggi è la via normale. La grande parete nord è stata salita nel 1895 da Fritz Drasch e J. Lechner, tramite una via tortuosa che ricerca i punti più deboli della muraglia, itinerario molto difficile per l’epoca. Altre ascensioni sulla grande parete sono quelle di Kuno Baumgartner e Pfeifer nel 1922, quella di Herbert Baumgartner e Leo Brankowsky nel 1946, quella dello stesso Branchowsky e Adi Fluh nel 1947 ed infine quella di Walter Egger con Hans, Franz e Ander Hortnagl nel 1962, che sale lungo il pilastro a destra della parete, con forti difficoltà e sbuca in una forcella a 200 m ad ovest della cima.
Il grande pilastro angolare dello Schrammacher, nodo orografico del piccolo sottogruppo, la Sagwand è stata salita la prima volta nel 1881 da Emil ed Otto Zsigmondy con Ferdinand Hochstetter dalla cresta di collegamento dello Schrammacher. Verso sud è un’elevazione del tutto insignificante, verso nord presenta una grande parete rocciosa verticale vinta nel 1939 da Paul Aschenbrenner e Wastl Mariner tramite il marcato spigolo al centro della parete. Successivamente i grandi strapiombi della parete vengono vinti da Hias Rebitsch nel 1947, tramite una difficilissima linea di VI+, poi altre due ascensioni da parte di Bamberger e Brustl nel 1949 e Orgler e Schiestl nel 1982 completano l’esplorazione della parete.

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