Oltre 2700 camosci in Abruzzo, in un anno +45%

Sono i dati diramati da Legambiente sulla presenza della specie nei Parchi dell’Abruzzo. Oggi è il camoscio day

camoscio

photo credit: juzaphoto

Nel 2015 erano oltre 2700, il 45% più dell’anno precedente, i camosci appenninici nei parchi nazionali della Majella, di Abruzzo, Lazio e Molise, del Gran Sasso-Monti della Laga, dei Monti Sibillini e nel parco regionale Sirente Velino.

Pienamente raggiunto, dunque, l’obiettivo che si posero gli studiosi nel 1991, ripopolare duemila camosci appenninici oltre i duemila metri nel 2000. E si concluderà nel weekend a Farindola (Pescara) “La Carovana del camoscio”, campagna itinerante di Legambiente per promuovere le buone pratiche di tutela della specie e rilanciare le economie dei territori.
Oggi il “camoscio day”. All’inizio del ‘900 nell’area che sarebbe diventata Parco nazionale d’Abruzzo vivevano poco più di 30 esemplari di camoscio appenninico, animale che non si trova in altre parti del mondo. Da domani, “Camoscio day”, a Farindola convegni, laboratori per bambini, degustazioni ed escursioni in montagna per osservare i camosci nel loro habitat naturale.

Quattro week-end di attività nei parchi nazionali dell’Appennino centrale, tutte dedicate al camoscio che vive in queste montagne, una specie autoctona unica al mondo. Dal prossimo fine settimana, il secondo di luglio, prende il via La Carovana del camoscio appenninico, la nuova campagna di Legambiente dedicata alla valorizzazione delle strategie di conservazione della specie e alle occasioni di promozione delle comunità locali, in primis quelle località sedi di aree faunistiche dedicate al camoscio.

Proprio una specie simbolo come quella del camoscio, infatti, può oggi contribuire alla riscoperta del grande patrimonio di natura e cultura custodito dall’Appennino che, come molte aree interne e montane, necessita di vedere promosse le sue ricchezze, le sue peculiarità e le sue opportunità.

La Carovana del Camoscio Appenninico è quella dei parchi nazionali della Majella, dei Monti Sibillini, d’Abruzzo, Lazio e Molise, del Gran Sasso e Monti della Laga, già protagonisti del progetto di tutela del camoscio appenninico Life Coornata, che a turno ospiteranno le cinque tappe previste da questa prima edizione dell’iniziativa. Sono in programma escursioni e iniziative di volontariato; workshop e incontri con gli stakeholder locali, programmi di educazione ambientale per i cittadini e le scuole; eventi sul turismo sostenibile per gli operatori economici locali; seminari di approfondimento tecnico per amministratori e gestori di aree protette.

Rossella Muroni Presidente Legambiente La dorsale appenninica non è solo un luogo di eccellenza per la conservazione di specie e habitat naturali e una riserva di acqua, foreste, energia e materie prime, custodisce anche un vastissimo patrimonio immateriale, fatto di feste e tradizioni, gastronomia e artigianato, paesaggi agrari, miti, leggende, musiche, costumi, minoranze etniche e linguistiche e comunità locali. La Carovana rappresenta un’opportunità per stimolare la conoscenza e la riscoperta di questo patrimonio di estremo valore, la cui promozione può contribuire a riattivare economie in territori spesso deboli ma straordinariamente ricchi di risorse ancora inutilizzate.

L’iniziativa si inserisce nell’ambito delle iniziative post-Life del progetto Life Coornata e vuole essere una occasione per i partner del progetto di festeggiare i risultati positivi raggiunti, testimoniati dal premio ricevuto il 31 maggio scorso in occasione del Life Award 2016 durante la Green Week organizzata dalla Commissione Europea a Bruxelles.

Un riconoscimento importante quello che vede il Life Coornata tra i 27 migliori Best Life dello scorso anno e che dimostra come la capacità di fare rete dei parchi e le tecniche all’avanguardia adottate per la cattura degli animali abbiano funzionato bene, e come sia possibile mettere in pratica esperienze di gestione di grandi mammiferi positive e condivise. Il progetto ha avuto il merito di coinvolgere anche i cittadini, oltre ai tecnici dei parchi, sui temi della tutela della biodiversità. Ha comunicato e fatto conoscere al pubblico politiche di salvaguardia di specie vulnerabili o a rischio di estinzione, e in particolare quelle legate alle nostre aree protette.

Antonio Nicoletti Responsabile Aree Protette Legambiente La Carovana vuole essere, in particolare, l’occasione per rinsaldare la collaborazione tra i Parchi e le Comunità locali che, grazie alla presenza delle aree faunistiche, hanno permesso il successo delle attività di conservazione del camoscio. È stata la loro adesione alle iniziative messe in atto in questi ultimi decenni, e la collaborazione concreta con gli Enti parco e le associazioni, se oggi possiamo, con orgoglio, celebrare il successo ottenuto per la conservazione di una specie che agli inizi del secolo scorso era destinata alla estinzione.

Oggi 29 luglio in occasione del Camoscio Day, che sarà organizzato a Farindola nel parco del Gran Sasso e Monti della Laga, saranno resi noti i dati raccolti nel corso della campagna.

fonte: ansa, Legambiente

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