Orsi Trentino, si lavora a un Piano strategico

Un piano strategico per la gestione degli orsi e di tutti gli animali selvatici: è una delle novità emerse dal tavolo di confronto tecnico sulla gestione degli orsi in Trentino, che si è svolto ieri al Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica. Nell’audizione odierna sono state coinvolte le associazioni di protezione animale.

Un Piano strategico

La task force del MASE, in accordo con le indicazioni fornite dalle associazioni, si è resa disponibile allo studio di un piano strategico per la gestione dei plantigradi, e in generale per la convivenza con gli animali selvatici, da definire sulla base delle necessarie valutazioni scientifiche.

Le associazioni si sono impegnate a far pervenire in breve tempo i contributi tecnici che saranno presi in considerazione nell’elaborazione della strategia.

Il confronto con le associazioni, voluto dal Ministro Pichetto e dal Sottosegretario Barbaro, sarà il metodo che il MASE adotterà per le tematiche della biodiversità e più in generale ambientali

Il WWF

Sulla vicenda degli orsi in Trentino il WWF Italia nei giorni scorsi aveva auspicato un ruolo maggiormente proattivo da parte del Ministero dell’Ambiente e ha quindi accolto in modo positivo la riunione: ora si tratta di dare seguito al confronto avviatosi e rafforzare la volontà delle istituzioni di lavorare per la sicurezza di persone e orsi.

Spiace constatare, però, che a livello politico, in Trentino, ci si limiti a gettare benzina sul fuoco, alimentando il conflitto, piuttosto che puntare sull’informazione, che è alla base della convivenza, unica soluzione possibile. Un esempio di questa insensata escalation è lo sconsiderato Disegno di Legge presentato in Consiglio della PAT lo scorso 18 aprile e che se approvato consentirebbe a chiunque fosse in possesso di una licenza di caccia, di sparare a orsi o lupi per i motivi più futili, in violazione di tutte le norme nazionali, europee ed internazionali vigenti. Una proposta più utile ad una campagna elettorale che non alla sicurezza dei cittadini e al futuro degli orsi.

La questione orso, continua il WWF, è estremamente complessa e richiede un approccio scientifico e socio culturale che ad oggi è mancato. La possibilità di rimuovere esemplari problematici è un’opzione prevista dal Piano di Conservazione Interregionale dell’Orso Bruno sulle Alpi Centro-Orientali (PACOBACE), ma è un’azione da attuare solo in casi estremi, e solo dopo aver analizzato a fondo la dinamica degli eventi. Lo stesso PACOBACE prevede interventi di comunicazione, formazione ed educazione rivolti alle comunità locali che in larga misura risultano inattuati: cartellonistica specifica e adeguata, cassonetti dei rifiuti anti-orso per impedire l’avvicinamento degli orsi ai centri abitati, attività di educazione ambientale nelle scuole, ma non solo, sono alcune delle misure da mettere in atto. Mancando tali azioni, la conseguenza è che le comunità locali – e più in generale i frequentatori delle montagne del Trentino – risultano impreparate a convivere con gli orsi. Inoltre, risulta inspiegabile e anacronistica l’opposizione a liberalizzare l’utilizzo dello spray al peperoncino, strumento comunemente utilizzato in molti Paesi dove è presente l’orso.

Alla popolazione di orsi del Trentino deve essere poi data la possibilità di ampliare l’areale attuale in modo naturale, intervenendo su quelle barriere antropiche che, soprattutto nella porzione orientale, ne impediscono o ne rallentano la dispersione, attraverso la realizzazione di quei corridoi ecologici vitali anche per tante altre specie.
La rimozione o lo spostamento di un cospicuo numero di orsi come paventato dalla Provincia Autonoma di Trento non ha alcun fondamento scientifico ed è in contrasto con le normative di tutela attualmente in vigore. È opportuno basare le scelte gestionali sulla base di robusti elementi tecnico scientifici, mettendo da parte posizioni estremiste o demagogiche.

Un Commento

  1. Non capisco perché agli orsi vengano applicati collari localizzatore. Ma gli orsi hanno un collo adatto per il collare? Mica sono come i cani. Hanno enormi masse muscolari che uniscono le spalle alla testa. È ovvio che gli orsi si liberano dei collari. Invece si dovrebbe applicare delle emittenti di segnale sottocute, studiando una tecnica adeguata e collaudata. Si dovrebbe diffondere delle AP per cellulare scelta dalla provincia di Trento, affinché chiunque possa con il proprio cellulare localizzare gli orsi, in una mappa.

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