Parchi d’Italia primi in Europa con riconoscimento Turismo sostenibile

Nel totale 44 aree certificate con la CETS (Carta Europea per il Turismo sostenibile). Le new entry e i rinnovi

Tre news entry nel prestigioso circuito della Carta Europea per il Turismo Sostenibile nelle aree naturali protette e tre rinnovi.

Italia da primato

L’Italia si conferma come il paese europeo con il maggior numero di parchi che hanno ottenuto il riconoscimento della CETS da parte di Europarc Federation. A causa della pandemia anche quest’anno non si svolgerà  a Bruxelles, presso il Parlamento Europeo,  la consueta cerimonia di assegnazione degli attestati; l’evento è stato spostato a maggio quando si terrà, in Austria,  la Conferenza internazionale di Europarc.

L’Italia è il Paese con il maggior numero di aree protette con la CETS, con complessive 44 aree certificate, di cui 21 sono Parchi nazionali. Al secondo posto c’è la Spagna con 32. In Europa, in tutto,  sono 110 le aree protette che hanno ottenuto la Carta.

La Carta

Ottengono la Carta per la prima volta le seguenti aree protette: Parco Naturale Regionale delle Alpi Liguri; Parco Nazionale Isola di Pantelleria; Parco Nazionale del Vesuvio.

Hanno invece rinnovato quest’anno: Parco Nazionale delle Cinque Terre; Parco Nazionale Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna, Parco Nazionale Arcipelago Toscano.

Federparchi La CETS in Italia  si sta diffondendo nelle Aree Protette grazie all’azione di coordinamento di Federparchi, che segue gli enti parco nell’iter di certificazione, e grazie all’importante funzione del Ministero per la Transizione Ecologica  per la  costruzione di una  visione comune del sistema delle aree protette dove, anche nel settore del turismo, la eco-compatibilità diventa elemento cardine  negli interventi  di sviluppo.

CETS

La CETS è un processo di partecipazione in cui gli operatori che agiscono nell’Area protetta sono parte attiva sui temi del turismo sostenibile. La Carta prevede l’elaborazione di strategie e piani d’azione particolareggiati per il territorio  con l’obiettivo di produrre benefici per le comunità, per l’ambiente e per lo sviluppo delle comunità. Il percorso della Carta si articola in tre fasi che prevedono progressivamente il coinvolgimento anche degli operatori turistici locali  e di tutti i soggetti interessati, sino ai tour operator, al fine di garantire sempre il bilanciamento fra tutela ambientale e sviluppo dei territori.

 

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