Raddoppio traforo Monte Bianco, secco no della Francia

Raddoppio del traforo del Monte Bianco: botta e risposta tra Italia e Francia. I francesi sono contrari all’opera e lo hanno detto a chiari lettere.

Sulla questione del raddoppio del traforo del Monte Bianco siamo a tutti i livelli delle istituzioni francesi totalmente contrari.

Lo dice all’ANSA il sindaco di Chamonix (Francia) Eric Fournier, che è anche consigliere speciale con delega all’ambiente, al clima e all’energia per la regione Alvernia-Rodano-Alpi.

Ho un impegno scritto dei tre precedenti ministri francesi ai trasporti. Inoltre l’attuale titolare del dicastero, Clément Beaune, nel novembre 2022, nel corso di una riunione a Parigi, mi ha detto molto chiaramente che ‘questo raddoppio non è d’attualità’.

Il raddoppio della galleria tra Italia e Francia era stato auspicato in primis da Confindustria e l’Italia insiste sul fatto che è tema d’attualità visti i lunghi periodi di chiusura previsti nei prossimi anni per consentire lavori di risanamento della volta.

Il presidente della Regione Valle d’Aosta, Renzo Testolin, ribatte al sindaco di Chamonix.

La nostra posizione non cambia. Abbiamo già espresso la nostra positività rispetto a un progetto di raddoppio del traforo. Per noi raccogliere queste indicazioni dal sindaco di Chamonix non è positivo. Siamo convinti che possa aprirsi comunque un confronto al di là di queste dichiarazioni, e in questo senso lavoreremo.

Testolin ha partecipato all’assemblea dei soci della Rav spa, la società che gestisce il raccordo autostradale fra la città di Aosta e il Traforo del Monte Bianco, partecipata al 42% dalla Regione e al 58% dalla Società italiana per azioni per il Traforo del Monte Bianco spa (Autostrade per l’Italia detiene il 51% delle azioni di Sitmb).

Ho espresso di comune accordo, anche con la parte ‘privata’ della proprietà della Rav, l’intenzione di lavorare nel senso di sensibilizzare il governo italiano a iniziare un confronto serio con la Francia, per valutare un raddoppio del traforo, senza il quale ci troveremmo in difficoltà.

Il Traforo del Monte Bianco

ll traforo del Monte Bianco (in francese tunnel du Mont-Blanc) è un tunnel autostradale che collega Courmayeur, in Valle d’Aosta, a Chamonix, nel dipartimento francese dell’Alta Savoia, congiungendo la regione Alvernia-Rodano-Alpi alla Valle d’Aosta.

Costruito congiuntamente tra Italia e Francia con i lavori di costruzione che ebbero inizio nel 1957 e terminarono nel 1965, l’anno dell’apertura, è costituito da una galleria unica a doppio senso di circolazione e rappresenta una delle maggiori vie di trasporto transalpino, con la parte italiana, nella rete autostradale, classificata come «traforo T1»

La sua lunghezza è di 11,6 km. La parte più lunga si trova in territorio francese: 7.640 m, contro i 3.960 m in territorio italiano. L’altitudine è di 1.381 m sul versante italiano, ai piedi del ghiacciaio della Brenva, mentre raggiunge a metà galleria i 1.395 m, per scendere poi ai 1.271 m sul versante francese, ai piedi del ghiacciaio dei Bossons.

Il piano stradale del tunnel non è orizzontale, ma di forma convessa per facilitare il deflusso dell’acqua. Rispetto alla frontiera, il traforo passa esattamente sotto la verticale (l’aplomb) de l’Aiguille du Midi, dove lo spessore di copertura granitica raggiunge i 2.480 m, misura record per le gallerie autostradali e ferroviarie.

La sua altezza è di 5,90 m e la sua larghezza di 8 m (2×3,5 m per le corsie, e 2×0,5 m di passaggio laterale). Il raddoppio del tunnel, già progettato, non è mai stato realizzato per l’opposizione degli abitanti delle valli interessate, preoccupati per un eccessivo aumento della circolazione dei camion e del conseguente inquinamento. Per una questione di sicurezza, successiva soprattutto all’incidente accaduto nel 1999, il limite di velocità è stato posto a 70 km/h ed è vietato il sorpasso per l’intera lunghezza della galleria.
È rimasto per lungo tempo il traforo autostradale più lungo al mondo.
Dal 1965 al 2015 vi sono transitati circa 70 milioni di veicoli, con una media giornaliera che negli ultimi anni si aggira a poco meno di 5 000.

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3 Commenti

    1. Concordo; infatti se devo passare da quelle parti scelgo sempre la strada normale dove spesso c’è meno traffico che sull’autostrada

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