Riforma Sport: obbligo Artva, pala e sonda in “particolari” ambienti innevati

L'obbligo scatta nel caso sussistano "rischi" di valanghe. La posizione del Cai

Sicurezza nelle discipline sportive invernali: la Gazzetta Ufficiale n. 68 del 19 marzo 2021 ha pubblicato il decreto legislativo 28 febbraio 2021, n. 40. Il provvedimento attuativo della legge delega n. 86 del 2019 di Riforma dello sport. Il quale era giunto in Parlamento agli inizi di dicembre per il parere delle Commissioni competenti ed inviato poi alla Conferenza Unificata.

Durante questo periodo si sono svolte le audizioni per l’attività conoscitiva, tra cui quella del Presidente generale del CAI Vincenzo Torti.

Il Cai

In questo contesto – si legge su Lo Scarpone – il CAI ha svolto una intensa attività di pressione sulle istituzioni, attraverso la predisposizione di un documento assai analitico sugli aspetti della materia che riguardavano più direttamente il Sodalizio, inviato al Ministro dello sport, al Presidente della Conferenza delle Regioni ed ai componenti delle Commissioni parlamentari interessate (Presidenti e relatori in primis).
Gran parte delle proposte di modifica dello schema presentate dal CAI sono state recepite, anche se non completamente nella formulazione proposta ed il testo finale ne è risultato assai più preciso e meno generico di quello iniziale.

Le nuove regole

Riscritta la disposizione sullo “sci fuori pista, sci-alpinismo e attività escursionistiche” (ora art. 26), prevedendosi l’obbligo per i “soggetti che praticano lo sci-alpinismo o lo sci fuori pista o le attività escursionistiche in particolari ambienti innevati, anche mediante le racchette da neve, di munirsi di appositi sistemi elettronici di segnalazione e ricerca, pala e sonda da neve, per garantire un idoneo intervento di soccorso”, ma non più, come sottolineano da Lo Scarpone, con il generico riferimento del trovarsi “in ambiente innevato”, bensì recependo la necessità che, ”per le condizioni nivometeorologiche, sussistano rischi di valanghe”.

da Lo Scarpone stato così recepito il rilievo da parte del CAI, poiché in base alla precedente stesura,  anche in un prato innevato, lontano da qualsiasi pendio fortemente inclinato e, quindi, da pericoli valanghivi, l’escursionista avrebbe dovuto dotarsi di tali attrezzature, peraltro già previste dalla precedente normativa (legge n. 363 del 2003, art. 17) per gli sci-alpinisti solo qualora, per le condizioni climatiche e della neve, sussistessero evidenti rischi di valanghe.
L’estensione agli escursionisti (anche “ciaspolatori”) della necessità di dotazioni di soccorso si raccorda con quanto già previsto da alcune leggi regionali ed anche con le regole adottate dalle Sezioni del CAI nello svolgimento delle attività escursionistiche sociali in ambiente invernale che presentasse esposizione a pendii significativi con il connesso pericolo, anche se, mai e ovviamente, in caso di pericolo segnalato come di un certo rilievo.

 

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Comunque, non è stato osservato, come riferito dal Cai durante le audizioni, la differenza tra “pericolo” e “rischio” di valanga.

In quanto il pericolo, aggiungono su Lo Scarpone, qualifica un aspetto oggettivo, in qualche modo misurabile (si può staccare una valanga da quel pendio) con effetti per l’incolumità pubblica, mentre il rischio attiene alla scelta dell’utente di svolgere un’attività in presenza di pericolo (a mio rischio percorro quell’area nella quale ci potrebbe essere un pericolo di valanghe).

In caso di violazione è prevista una sanzione amministrativa da 100 e 150 euro, che può essere comminata automaticamente dai soggetti preposti al controllo.

L’applicazione delle disposizioni è a decorrere dal 1° gennaio 2022.

 

 

Un Commento

  1. La dinamica di rottura degli strati deboli, pochi istanti prima che avvenga il distacco di una valanga, non è “in qualche modo misurabile” perchè non è (per quanto riguarda l’aspetto fisico) quantificabile. Chi definisce con attendibilità se un percorso è pericoloso? E, in particolare, chi valuta l’esposizione, l’acclività le caratteristiche del manto nevoso e meteo, ecc. per definire se quel versante è pericoloso? Chi controlla se sei dotato di artva, pala, sonde ed altri amenicoli e la capacità di usarli?
    Grazie

    Esperto Nazionale Servizio Valanghe Italiano
    Specializzato presso Université d’Eté “Neige et avalanche”
    e quarantotto anni di scialpinismo e venti di soccorso alpino XV Delegazione

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