Si alza la bufera sull’eliski, appello ai sindaci per vietarne l’uso

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Prende posizione anche il Cai – Sezione Valtellinese di Sondrio

Il polverone ormai si è alzato e da più parti stanno prendendo parte al dibattito apertosi sull’eliski sull’intero arco alpino. L’ultimo, in ordine di tempo, è il commento del Cai Valtellinese. “Nel Consiglio di mercoledì 14 gennaio u.s. del CAI – Sezione Valtellinese di Sondrio – si è discusso sulle dimissioni da Guida Alpina di Popi Miotti a seguito della decisione, presa dal Collegio regionale delle Guide alpine Lombardia, di patrocinare l’European Freeride Festival, manifestazione dedicata allo sci fuoripista, che si terrà a Livigno, e che, a margine delle sue attività, prevede anche la possibilità di praticare l’eliski.
Popi Miotti, nel giustificare la propria posizione, così sottolinea: «il messaggio non è rivolto solo alle Guide Alpine ma anche al Club Alpino Italiano centrale che dovrebbe avere un peso enorme sulle decisioni politiche e che invece è assolutamente muto. Come è muto il Club Alpino Accademico. Su problemi come questi – e se vogliamo l’eliski è una goccia nell’oceano – non prendono posizione, e ognuno si fa i fatti suoi. Secondo me è ora di finirla e di ribellarsi a quello che sta succedendo. E l’eliski, ripeto, è solo una parte di questo calderone di atti di “spadroneggiamento”».
Nell’ambito della riunione è stata presa visione del contenuto della lettera che Michele Comi, Guida alpina – Maestro di alpinismo e Maestro di Sci, ha scritto ai Sindaci dei Comuni della Valmalenco, non in merito alla questione “Popi Miotti”, ma sempre in relazione al problema dell’eliski e alla sua regolamentazione: «Buongiorno, segnalo che nelle ultime settimane ho ricevuto diverse telefonate da parte di Guide alpine austriache e tedesche che mi chiedevano informazioni riguardo le condizioni d’innevamento per la pratica dell’eliski in Valmalenco. Ho risposto che la gran prevalenza delle montagne di casa ricade in area SIC ove l’uso dell’elicottero per finalità turistico-sportive è vietato. Stupisce la richiesta da parte di Guide straniere, forse alimentata dal fatto che a casa loro le possibilità di volo sono estremamente ristrette o totalmente vietate. Saranno certamente attratti dalla bellezza delle nostre montagne, probabilmente unita all’assenza di controllo e sanzioni realmente applicabili. Inutile ricordare quanto la pratica dell’eliski sia dannosa, diseducativa, dispendiosa e altamente impattante, oltre che dai ritorni economici in loco irrilevanti. Segnalo inoltre che le uniche aree d’interesse fuori dal SIC sono la Val Giumellino e la Conca d’Arcoglio (già gravata dall’annosa questione motoslitte), ora nel mirino delle “truppe” elitrasportate, desiderose di legittimazione, pronte a trasformare la montagna in un rumoroso ed invasivo campo di divertimento, in netto contrasto con la frequentazione attenta e consapevole che tanti ospiti e residenti appassionati praticano da sempre in queste aree. Per questo chiedo alle Amministrazioni di prestare molta attenzione nell’avallare o appoggiare eventuali iniziative per la pratica dell’eliski in Valmalenco. Oltre alle criticità sopraindicate è indubbio che l’eliski allontana altre e ben più consone attività in montagna (escursionismo, scialpinismo) attivando una pubblicità fortemente negativa e controproducente».
E’ seguita un’ampia discussione in merito alla necessità di prendere una posizione anche in funzione del prossimo trasferimento della sede del Collegio Regionale delle Guide Alpine, da Edolo a Sondrio, presso il Castel Masegra.
Condividendo il comunicato di Michele Comi e valutando positivamente il gesto di Popi Miotti, che richiama alla necessità di una verifica attenta del nostro atteggiamento verso la montagna, il CAI – Sezione Valtellinese di Sondrio – esprime la propria condivisione e solidarietà, sottolineando anche la disponibilità della Sezione all’apertura di un dibattito in merito”.

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