Strage di volpi nel Pnalm. Stabile la popolazione di orso
News ambivalenti che giungono dall’Abruzzo. Gli avvelenamenti si sono verificati nella zona di Villavallonga. Orso: presentati i risultati del monitoraggio
“Nove volpi morte. Questo è il bilancio, fino a questa mattina, di quello che si annuncia essere l’ennesimo atto di delinquenza contro il Parco. Ieri, infatti, nel corso di un sopralluogo a Villavallelonga – fanno sapere dal Pnalm -, nel versante marsicano della Zona di Protezione Esterna, condotto dalle Guardie a seguito di una segnalazione, nei pressi del cimitero, sul greto di un fossato, sono state rinvenute le carcasse di cinque volpi, che, all’esame del veterinario del Parco, prontamente accorso sul posto, sono risultate, con molta probabilità, essere state avvelenate.
Le carcasse si presentavano infatti completamente rigide, effetto degli spasmi muscolari che molto verosimilmente hanno causato la morte degli animali, trovati tutti in un’area ristretta, a riprova dell’effetto fulminante della sostanza tossica che probabilmente è stata utilizzata, e che gli esami di laboratorio, già disposti, dovranno confermare o meno.
Questa mattina si è effettuato un altro sopralluogo, condotto, oltre che dalle Guardie del Parco, anche dagli Agenti del Corpo Forestale dello Stato del Coordinamento Territoriale per l’Ambiente, che supportano la sorveglianza del Parco, nel corso del quale sono state rinvenute altre tre carcasse di volpe che presentavano gli stessi sintomi di quelle di ieri.
Un’altra volpe morta, infine, è stata rinvenuta dagli Agenti del Corpo Forestale in territorio di Collelongo, questo pomeriggio, durante il pattugliamento della zona.
Del sospetto avvelenamento è stata data comunicazione alla Procura della Repubblica competente nonché all’Autorità e ai Servizi Sanitari.
Questo episodio, che fa seguito ad altri analoghi riscontrati nel 2013 ripropone drammaticamente la presenza di soggetti e atti criminali che mettono in serio pericolo la fauna protetta del Parco. Non può esserci tolleranza, non deve esserci tolleranza nei confronti dei delinquenti”.
Sabato scorso, durante la giornata informativa sull’orso marsicano, organizzata dal Parco a Pescasseroli, sono stati presentati i risultati delle attività di monitoraggio condotte sulla popolazione di orso marsicano nell’ambito del Life ARCTOS. I risultati sono stati illustrati dal Dr. Paolo Ciucci del Dipartimento di Biologia e Biotecnologie “Charles Darwin” dell’Università di Roma La Sapienza e riassumono le attività di monitoraggio condotte dall’Università, partner di progetto, nel 2011 e nel 2014.
Le attività di monitoraggio sono state condotte con la medesima metodologia sperimentata con successo a partire dal 2004, replicata nel 2008 e nel 2011.
Nelle attività 2014, che si sono svolte dal 26 maggio al 30 settembre, sono stati raccolti complessivamente 476 campioni di pelo di cui 346 utilizzabili per le analisi genetiche. Di questi 346 campioni 276 hanno portato all’individuazione di genotipi affidabili da cui sono stati estratti i genotipi di 44 individui.
Di questi 44 genotipi alcuni (29) si riferiscono a orsi già campionati negli anni precedenti mentre 15 sono relativi ad individui mai campionati.
Mettendo a confronto i dati 2014 con i dati emersi dal monitoraggio 2011 emerge una stima di popolazione di 50 orsi (entro un intervallo fiduciale al 95% che va da 45 a 69 orsi) con 22 maschi e 28 femmine, valori che portano ad un rapporto sessi di 1:1,27 MM:FF ed una densità di 38,8 orsi/1000 km².
Confrontando, dunque, la dimensione della popolazione a inizio e fine progetto Life ARCTOS si può concludere che la popolazione nel suo areale centrale è rimasta stabile.
I dati ci consentono, inoltre, di rilevare che la popolazione ha ancora una buona capacità riproduttiva con 31 cuccioli nati dal 2011 al 2014 che hanno bilanciato le perdite avvenute nel medesimo periodo (12 orsi morti recuperati).
I livelli di mortalità deprimono le capacità intrinseche della popolazione, determinando la persistenza dei rischi di estinzione legati alla dimensione ridotta e alla distribuzione estremamente circoscritta della popolazione.
Il confronto, esteso ai monitoraggi 2004 e 2008, ci ripropone una situazione complessiva di stabilità della popolazione sempre intorno ai 50 individui nella cosiddetta “core area”.
Durante l’incontro di sabato, infine, sono emersi alcuni risultati incoraggianti per quanto riguarda le presenze di individui al di fuori dell’areale centrale: si hanno, infatti, evidenze non solo di maschi che si spostano tra il Parco e le aree vicine del Lazio (Monti Simbruini-Ernici, Riserva della Duchessa) ma anche di femmine che frequentano stabilmente il Parco della Majella e La Riserva Naturale regionale del Monte Genzana.
“I dati del monitoraggio genetico – afferma il Presidente Dr. Antonio Carrara – rilevano una buona vitalità della popolazione di Orso bruno marsicano e confermano una presenza stabile nell’area del Parco. Mi pare di poter dire che l’Orso ce la metta tutta per sopravvivere: lo dobbiamo aiutare a far crescere la popolazione eliminando la mortalità per mano dell’uomo e garantendo la possibilità di poter vivere al sicuro in nuovi territori. La presenza al di fuori dall’area parco è incoraggiante e un maggiore collaborazione tra aree protette, Corpo Forestale, Regioni e Ministero dell’Ambiente è indispensabile per garantire un’azione più efficace.
Lo abbiamo ribadito sabato scorso a Pescasseroli, lo dobbiamo praticare quotidianamente, perché, purtroppo, le minacce alla conservazione dell’Orso si ripropongono continuamente”.