Team valdostano pronto per K2 e Broad Peak

La spedizione era in programma lo scorso anno, poi cancellata per il Covid-19. La squadra è formata da François Cazzanelli, Francesco Ratti, Marco Camandona, Emrik Favre, Jerome Perruquet, Mathéo Jacquemoud, Leo Slemmet. Il valore umanitario della spedizione

Il team valdostano è pronto a partire. La spedizione, posticipata di un anno a causa della pandemia da Covid-19, ha due mete ambite: K2 e Broad Peak.

A preparare gli zaini François Cazzanelli, Francesco Ratti, Marco Camandona, Emrik Favre, Jerome Perruquet, Mathéo Jacquemoud, Leo Slemmet.

Periodo della spedizione: giugno/luglio.

Il team ha progetti diversi. Il principale obiettivo è il K2, mentre Camandona e Perruquet pare che tenteranno il Broad Peak. Poi l’ambizioso progetto di Cazzanelli-Jacquemoud, i quali punterebbero al concatenamento K2-Broad Peak.

Un aiuto alla popolazione locale

Come visto dalla news postata da Cazzanelli sulla sua pagina Facebook, la spedizione ha anche un valore umanitario. Aiutare la popolazione locale. Ciò tramite la vendita di cartoline con un saluto personalizzato (costo 5 euro) si raccoglieranno i fondi necessari per organizzare il carico di vestiti per i piccoli del Gilgit Baltistan. L’iniziativa è dell’Associazione onlus Sanonani.

Il team è formato da alpinisti forti, e il gruppo è affiatato.

Il Denali

Il 23 maggio 2019, infatti, Ratti e Cazzanelli erano insieme in vetta al Denali (6.190 mt). Salirono per la “West Rib”, via aperta nel giugno 1959 da Pete Sinclair, Jake Breitenbach, Barry Corbet e Bill Buckingham seguendo una cresta di circa 1800 metri fino in vetta. Dopo pochi giorni, il 29 maggio, risalgono. Stavolta Ratti e Cazzanelli tentano la difficile Via Cassin, salita per la prima volta nel 1961 da una spedizione dei Ragni di Lecco e guidata da Riccardo Cassin. Nello stesso giorno in vetta anche gli altri compagni di spedizione, Stefano Stradelli e Roger Bovard, salendo la West Rib.

Il Manaslu

Trascorrono pochi mesi e arriva un Ottomila. Il Manaslu. Era giovedì 26 settembre 2019 e la cordata italo-svizzera formata dalle guide alpine Marco Camandona, François Cazzanelli, Emrik Favre, Francesco Ratti e Andreas Steindl raggiunsero, senza l’ausilio di ossigeno supplementare, la vetta del Manaslu, l’ottava montagna più alta del mondo (8.163 mt). Per Camandona il Manaslu era il nono Ottomila senza ossigeno; per Favre, Steindl e Ratti la prima esperienza su un Ottomila in stile alpino.

Altre vie

Come detto, è un team affiatato, si conoscono bene. Sono amici. Ratti e Cazzanelli hanno effettuato insieme il bellissimo concatenamento invernale della Catena Furggen, Cervino, Grandes Murailles e Petites Murailles. In soli 4 giorni. Alcune settimane prima hanno aperto una nuova via sulla Roisette. Ma queste solo per citarne alcune, la lista sarebbe lunga. Beh, questa non possiamo non citarla: è di poche settimane fa la riptizione della Via Bonatti sul Cervino.

Lo scorso anno li contattammo, alla vigilia della partenza, poi cancellata per i motivi suddetti.

Francesco Ratti  Saliremo senza ossigeno, in stile alpino, veloci.

La via? Sul K2, stando a quanto si disse lo scorso anno, dipende dalle condizioni che troveranno. La prima scelta è lo Sperone degli Abruzzi, ma, se fattibile, il team lascerebbe una porta aperta anche per la Cesen e uno spiraglio per la Magic Line.

La Magic Line è un sogno, è una via impegnativa e fattibile in condizioni particolari. È un sogno e se ci sono le condizioni…

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Articoli correlati

Pulsante per tornare all'inizio