Trentino, abbattuta l’orsa KJ2. Coro di proteste

L'orsa KJ2 durante la fase di cattura da parte dei forestali del Trentino sulle pendici del Bondone nel 2015.

Gli agenti del Corpo forestale della Provincia autonoma di Trento hanno abbattuto l’orsa KJ2 in attuazione dell’ordinanza emessa dal presidente della Provincia di Trento, Ugo Rossi, per garantire la sicurezza delle persone. Il Trentino, infatti, cercava ufficialmente l’orsa che il 22 luglio scorso aveva ferito un uomo che passeggiava con il suo cane in un bosco in zona laghi di Lamar.
La stessa orsa era stata protagonista di un altro episodio di incontro con un escursionista che era rimasto ferito a Cadine, nel 2015.
L’abbattimento è stato possibile grazie alle precedenti attività di identificazione genetica e successiva cattura e radiocollarizzazione ai fini della riconoscibilità dell’animale, spiega una nota della Provincia di Trento.

Enpa, Trentino terra intollerante: “Quello che si è consumato in Trentino, ovvero l’uccisione dell’orsa, è un vero e proprio delitto, un crimine contro gli animali, la natura, la biodiversità e in spregio ai milioni di cittadini italiani che hanno chiesto di lasciare in pace l’orsa, per chiarire le dinamiche dell’incidente in cui l’orsa sembra essere stata vittima di una aggressione e trovare soluzioni alternative alla troppo facile deriva dell’abbattimento”. Lo dice l’Enpa. “Invece la Provincia di Trento”, spiega l’Ente nazionale per la protezione degli animali, “ha preferito non ascoltare nessuno, e ha di fatto autorizzato una caccia all’orsa, per mera vendetta o per altre incomprensibili finalità. Nella storia del nostro Paese è stato toccato il punto più basso sulla tutela degli animali, una sconfitta per il mondo scientifico e politico, totalmente incapace e sordo, o spinto da altri interessi nel promuovere le uccisioni di animali che in Trentino sono ostaggio di politiche cruente e crudeli, finanziate anche cospicuamente dalle tasse dei contribuenti italiani, che pagano profumatamente politici senza competenze e capacità di soluzioni. Tanto basta perché i cittadini decidano di non recarsi più in Trentino né acquistare alcun prodotto di quella terra, avvelenata dall’intolleranza verso gli animali, dalla malapolitica, e anche, oltretutto, inquinata”.

Aidaa, boicottare i prodotti trentini: “Eravamo preoccupati per la vita dell’orsa KJ2 e purtroppo puntualmente quello che avevamo pensato si è avverato, gli assassini hanno colpito ancora e ieri sera hanno ucciso KJ2 l’orsa che rappresentava a loro dire un pericolo per la comunità umana”. Lo dice l’associazione Aidaa che “da subito sospende tutte le attività associative in segno di lutto per quanto accaduto ed invita tutti gli italiani al boicottare da subito i prodotti trentini, ed a disdire le vacanze o i soggiorni programmati nella provincia autonoma di Trento”. A livello legale Aidaa, spiega una nota, “domani stesso annuncerà le iniziative che intende mettere in pratica per contrastare questo fenomeno assurdo dell’abbattimento degli orsi (e in prospettiva dei lupi) e per far condannare a livello europeo le attività assassine messe in pratica con i decreti del presidente Ugo Rossi”. “Ce lo aspettavamo e non hanno mancato di compiere l’ennesimo barbaro inutile omicidio. Chi ha ordinato questo omicidio dell’orsa non è un uomo è un barbaro, comunque legalmente parlando l’uccisione di KJ2 non resterà impunita da subito via al boicottaggio e poi tutte le pratiche utili per fermare legalmente e isolare la mano assassina di animali di Ugo Rossi per il quale chiederemo anche la condanna del parlamento Europeo”, afferma il presidente Lorenzo Croce.

È durissima la reazione del WWF. ‘Non può essere l’orsa a pagare con la vita errori umani. Avevamo diffidato la Provincia a procedere con l’abbattimento, perché inutile è senza ritorno, ma evidentemente le pressioni politiche sono state più forti del buon senso’, accusa Dante Caserta, vicepresidente WWF. ‘Ed è singolare che, sebbene l’orsa fosse stata individuata già da tempo, l’abbattimento sia avvenuto proprio nella notte del weekend di ferragosto, quando gran parte delle persone sono in vacanza e l’attenzione mediatica è al minimo’.
Il WWF aveva già segnalato come la presenza ricorrente di cani senza guinzaglio nella zona dell’attacco fosse con tutta probabilità alla base dell’episodio.
‘Se le autorità competenti non lavorano per eliminare le cause che portano ad episodi spiacevoli, a farne le spese saranno sempre gli orsi, e questo non è accettabile’.
Il WWF valuterà nei prossimi giorni come procedere sul piano legale, e intanto convoca per fine settembre gli Stati Generali dell’Orso in Italia, perché gli ultimi episodi hanno messo in luce come sia indispensabile ed improcrastinabile un netto salto di qualità nella gestione del plantigrado, ancora sull’orlo dell’estinzione, su tutto il territorio nazionale.

“Non è bastato, nel 2014, il caso dell’orsa Daniza, uccisa dall’anestesia mentre tentavano di catturarla. Nonostante gli appelli, gli avvertimenti, gli ammonimenti, i ricorsi, l’amministrazione provinciale di Trento ancora una volta ha dato prova di prepotenza e crudeltà, dichiarando e portando fino in fondo una guerra all’orsa KJ2 terminata, come purtroppo avevamo previsto, con la morte dell’ animale”. Lo ha detto la parlamentare Fi Michela Vittoria Brambilla, presidente del Movimento animalista, commentando la notizia dell’uccisione.

“Va da sé – prosegue l’ex ministro – che invocheremo chiarezza in tutte le sedi, politiche e giudiziarie, e non cesseremo di farlo finché non sapremo tutto quello che c’è da sapere, finché non saranno individuati i responsabili, finché i responsabili non pagheranno. Nulla, però, potrà restituire la vita a KJ2, rea di essere se stessa, un animale selvatico che reagisce alle offese dell’uomo con le unghie e con i denti. La responsabilità di questa morte ricade interamente su chi l’ha voluta e preordinata, ben sapendo che non era necessaria”.

“L’indice di pericolosità di questo esemplare evidentemente ha imposto questo tipo di scelta ma anche perché la cattività degli animali è un fatto che può sembrare risolutivo ma in realtà non lo è. Noi vogliamo andare avanti con il progetto Life Ursus perché siamo convinti che sia un valore aggiuntivo per il Trentino”. Lo dice Ugo Rossi, il presidente della Provincia di Trento.
“Il progetto Life Ursus va modificato – afferma Rossi -, stiamo lavorando per cercare di farlo, ma nel frattempo naturalmente bisogna usare la scienza, la coscienza e direi il buon senso per poter gestire gli esemplare pericolosi, esattamente come si fa in tutto il mondo, dove quando il pericolo sale sopra una certa soglia ed è documentato come in questo caso, si procede all’abbattimento per garantire la sicurezza delle persone che viene naturalmente prima di ogni cosa”.

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