Valanga in Val Fonda nel Bellunese, sale a due il bilancio dei morti
Dopo la morte di Tiziano Favero, perde la vita anche Daniele Costan Zovi. Una terza persona è grave e una quarta è illesa ma sotto shock.
Valanga Val Fonda nel Bellunese: sale a due il bilancio dei morti. Purtroppo non ce l’ha fatta nemmeno il 29enne Daniele Costan Zovi, finanziere Sacs di Calalzo. Ieri mattina i soccorritori ritrovarono subito il corpo senza vita di Tiziano Favero, 44enne di Valle di Cadore. E poi Mirco De Col, 36 anni di Perarolo, che è gravemente ferito. Una quarta persone è illesa seppur, come comprensibile, sotto shock: si tratta di Maurizio Bergamo, consigliere comunale a Pieve e capo stazione Cnsas. Già dai primi minuti si era capita la gravità dell’accaduto. Sul posto è intervenuta la squadra del Soccorso Alpino di Auronzo di Cadore e gli elicotteri del Suem di Pieve di Cadore e dell’Aiut Alpin Dolomites di Bolzano. Allertate anche le stazioni del Soccorso alpino di Cortina e Dobbiaco. La valanga si è staccata al confine tra Veneto e Alto Adige.
Stando alle prime ricostruzioni dei fatti quattro scialpinisti stavano percorrendo la Val Fonda verso Forcella del Cristallino sul Monte Cristallo. All’improvviso si è staccata la valanga che ha travolto i tre. Lo sciatore illeso, il suo nome Maurizio Bergamo, ha immediatamente allertato i soccorsi, erano circa le 9. Così sono iniziate le ricerca tramite Artva. Due di loro sono stati individuati, erano sotto un metro di neve e uno aveva azionato l’airbag. Poco dopo è stato estratto anche il terzo sciatore. Ma nulla da fare. Tiziano Favero, 44 anni, di Valle di Cadore, era morto. Gli altri due, Daniele Costan Zovi (29 anni di Calalzo di Cadore) e Mirco De Col (36 anni di Perarolo di Cadore), sono stati subito soccorsi, imbarellati e trasportati ai due ospedali di Treviso e Trento.
“L’intera Delegazione del Soccorso alpino Dolomiti Bellunesi si stringe alle famiglie e ai compagni, unendosi nella forte speranza della loro ripresa” si legge nella nota del soccorso alpino.
Nei giorni scorsi l’appello alla prudenza del Cnsas: “Il forte vento dei giorni scorsi ha distribuito il manto nevoso in maniera molto irregolare con evidenti zone di erosione sopravento e importanti spessori di neve nelle zone di accumulo sottovento. A quote non molto elevate le temperature miti hanno accelerato i processi di assestamento della neve fresca. Si invita a pianificare attentamente il percorso e a prestare attenzione alle zone di accumulo create dal vento. In quota il pericolo valanghe rimane marcato (grado 3). Vi invitiamo a consultare i bollettini meteo e i bollettini valanghe”.
Dal mese di novembre 2014 ad oggi, 50 sono i morti in incidenti in montagna tra i quali due minorenni. Ci si chiede: puo’ darsi che nessuno fa’ niente per porre fine a queste stragi? Paolo De Luca Maestro di Sci e Accompagnatore di media Montagna Pietracamela ( Te ).