Valanga nel Cadore in Val Fonda, un morto. Altre due persone sono gravi

I nomi della vittima e dei feriti. La ricostruzione dell’accaduto. Si è staccata stamattina al confine tra Veneto e Alto Adige. 

elisoccorso

 

Arriva il primo bilancio, ed è pesante, della valanga staccatasi stamani nel Cadore. Tre persone, infatti, sono rimaste sepolte e sino a poco fa si sperava nel meglio. Purtroppo, nulla da fare. Una persona è morta, mentre altre due sono gravissime e lottano tra la vita e la morte: sono stati trasportati negli ospedali di Treviso e Trento.

La valanga si è staccata stamattina sulle Alpi, in Val Fonda. Sul posto la squadra del Soccorso Alpino di Auronzo di Cadore ed anche gli elicotteri del Suem di Pieve di Cadore e dell’Aiut Alpin Dolomites di Bolzano. Allertate anche le stazioni del Soccorso alpino di Cortina e Dobbiaco. La valanga si è staccata al confine tra Veneto e Alto Adige.
Ci sono anche gli uomini del soccorso alpino della Guardia di Finanza e i vigili del fuoco che hanno fatto arrivare il loro elicottero da Mestre.
La Val Fonda si raggiunge da Misurina o da Carbonin ed è caratterizzata da ripidi canalini molto frequentati dagli scialpinisti.

 

Stando alle prime ricostruzioni dei fatti quattro scialpinisti (uno è rimasto illeso) stavano percorrendo la Val Fonda verso Forcella del Cristallino sul Monte Cristallo. All’improvviso si è staccata la valanga che ha travolto i tre. Lo sciatore illeso, il suono nome Maurizio Bergamo, ha immediatamente allertato i soccorsi, erano circa le 9. Così sono iniziate le ricerca tramite Artva. Due di loro sono stati individuati, erano sotto un metro di neve e uno aveva azionato l’airbag. Poco dopo è stato estratto anche il terzo sciatore. Ma nulla da fare. Tiziano Favero, 44 anni, di Valle di Cadore, era morto. Gli altri due, Daniele Costan Zovi (29 anni di Calalzo di Cadore) e Mirco De Col (36 anni di Perarolo di Cadore), sono stati subito soccorsi, imbarellati e trasportati ai due ospedali di Treviso e Trento.

Entrambi i ragazzi ricoverati in gravissime condizioni fanno parte del Soccorso alpino del Centro Cadore. Anche Bergamo fa parte del soccorso alpino del Centro Cadore, di cui è capogruppo.

“L’intera Delegazione del Soccorso alpino Dolomiti Bellunesi si stringe alle famiglie e ai compagni, unendosi nella forte speranza della loro ripresa” si legge nella nota del soccorso alpino.

 

Nei giorni scorsi l’appello alla prudenza del Cnsas: “Il forte vento dei giorni scorsi ha distribuito il manto nevoso in maniera molto irregolare con evidenti zone di erosione sopravento e importanti spessori di neve nelle zone di accumulo sottovento. A quote non molto elevate le temperature miti hanno accelerato i processi di assestamento della neve fresca. Si invita a pianificare attentamente il percorso e a prestare attenzione alle zone di accumulo create dal vento. In quota il pericolo valanghe rimane marcato (grado 3). Vi invitiamo a consultare i bollettini meteo e i bollettini valanghe”.

Un Commento

  1. Dal mese di novembre 2014 ad oggi 47 sono state le vittime di incidenti in montagna tra i quali 2 minorenni. Nessuno fa’ niente per porre fine a queste stragi!! Paolo De Luca Maestro di Sci e Accompagnatore di media Montagna Pietracamela ( Te ).

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