Vandali al bivacco sul Pasubio

Vandali al Bivacco invernale Marzotto-Sacchi sul Pasubio. La scoperta questa mattina, quando i gestori del vicino Rifugio Papa, che si trova subito sotto, hanno notato una scritta rossa nel frontone del bivacco: un simbolo anarchico realizzato probabilmente nottetempo con una bomboletta spray. Hanno rotto il lucchetto e si sono intrufolati…

Il bivacco, che può ospitare fino a 7 persone nel periodo invernale, fu voluto dalla famiglia di Giuseppe Marzotto, morto per malattia a soli vent’anni e da quella di Franco Sacchi, nipote del Generale Achille Papa e caduto sulle Tofane.

Riportiamo il pensiero del gestore del Rifugio Papa, componente del Soccorso alpino di Schio, pubblicato sulla pagina Facebook del Cnsas Veneto.

Visto che questo atto di vandalismo ha dato il via a innumerevoli polemiche ritengo mio dovere chiarire la funzione del Bivacco e del rifugio.
Il “Bivacco Invernale Marzotto Sacchi” di proprietà del Cai di Schio non è un locale di villeggiatura, ma un locale costruito per andare incontro alle possibili criticità che possono crearsi in periodi in cui il rifugio è chiuso. Nei periodi di apertura del rifugio è al servizio del rifugio.
Detto questo il rifugio funge in caso di bisogno da posto di chiamata e presidio del CNSAS (corpo nazionale di Soccorso Alpino e Speleologico), posto di chiamata non significa che le porte del rifugio sono aperte 24 ore su 24 ma che a qualsiasi ora si abbia bisogno di soccorso siamo disponibili a dare una mano a chi lo richiede. Basta telefonare o semplicemente bussare alla porta.
Sto parlando di caso di necessità, non di supporto a chi si prende la libertà di vagare di notte a 2000 m pretendendo poi di trovare bar aperti e cibo caldo a qualsiasi ora.
Nei rifugi del Cai vige un regolamento che salvaguarda il riposo degli ospiti e in accordo con la Sezione proprietaria abbiamo deciso di rispettarlo e di non diventare un punto di riferimento per nottambuli. Questo sia per ragioni pratiche, la vita in rifugio inizia solitamente alle 5:30 e termina alle 22:30, ben oltre gli orari di lavoro abituali per la maggior parte delle persone, ma anche per una semplice riflessione:
Negli ultimi anni si è sviluppata la moda di girovagare nottetempo specialmente nelle notti di luna piena, attività sicuramente appagante ma che richiede in questi luoghi preparazione ed equipaggiamento adatto. Quella di chiudere il rifugio in orario canonico è stata una decisione volta a non incentivare la frequentazione notturna della Strada delle Gallerie da parte di sprovveduti. Sapere che il rifugio ad una certa ora chiude vuole essere un messaggio chiaro per tutti, BELLISSIMO GIRARE DI NOTTE MA BISOGNA ESSERE AUTOSUFFICIENTI E IN GRADO DI SUPERARE MOMENTI DI CRISI. Una semplice congestione lungo un percorso come le Gallerie del Pasubio in orario notturno può avere gravissime conseguenze. Per poter prestare aiuto in questo particolare percorso servono molte ore di lavoro, l’intervento di un elicottero anche se possibile diventa rischiosissimo per l’equipaggio. Quindi chi vuole farlo è liberissimo ma cerchi di farlo con coscienza e rispetto delle cose e della vita degli altri.

 

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