I 14 Ottomila, storie di montagne e di uomini
Quali e dove sono, le prime scalate (anche invernali) con o senza ausilio dell'ossigeno, chi le ha scalate tutte
I fantastici Ottomila, o meglio ancora al “Quattordicesimo cielo” prendendo spunto dal libro del grande Jerzy Kukuczka. Tante sono, 14, le montagne che superano gli ottomila metri. Di queste vette, tutte in Asia centro-meridionale, nove sono collocate nella catena dell’Himalaya e quattro in quella del Karakorum. Il Nanga Parbat è invece l’unica cima che non fa parte di queste due catene.
Anche se chiediamo ad un bambino sa qual è la vetta del mondo: l’Everest sull’Himalaya, al confine tra Cina e Nepal si eleva al cielo per 8.848 metri di altitudine.
Ecco quali i fantastici 14 per ordine di altezza: Everest, K2, Kangchenjunga, Lhotse, Makalu, Cho Oyu, Dhaulagiri, Manaslu, Nanga Parbat, Annapurna, Gasherbrum I, Broad Peak, Gasherbrum II, Shisha Pangma.
Le salite
Parliamo di Ottomila e non possiamo non parlare delle salite, delle conquiste invernali, con o senza ossigeno, di quanti italiani e quanti stranieri. E, quindi, non si può fare a meno di statistiche e quant’altro. A tal proposito riportiamo a fine articolo le Tabelle riepilogative.
Diamo giusto qualche spunto. La montagna più salita al mondo è ovviamente l’Everest. Era il 1953 quando è stato scalato la prima volta. Come non parlare del K2: la montagna degli italiani, perché, come sappiamo, nel 1954 Compagnoni e Lacedelli giunsero in vetta per primi sulla seconda montagna del mondo con l’apporto indispensabile di Walter Bonatti che portò loro le bombole di ossigeno. Uno mai salito in inverno, il K2.
Gli alpinisti
Il primo scalatore di tutti i 14 Ottomila? L’italiano Reinhold Messner, tutti senza ossigeno e molti per vie nuove. Dovrebbero essere 33 gli alpinisti (a scanso di aggiornamenti) che li hanno scalati tutti. Un certo numero di scalatori non sono inclusi nelle classifiche ufficiali perché non avrebbero fornito prove indiscutibili del raggiungimento di talune vette. Tra gli italiani c’è da citare Fausto De Stefani, che si è autoproclamato salitore di tutti i 14 ottomila senza ossigeno, ma non viene ricompreso nelle classifiche ufficiali perchè la cima del Lhotse gli è stata contestata. De Stefani dichiarò di aver salito il Lhotse nel 1997, ma quel giorno ci fu una tempesta: nè le foto nè i riferimenti forniti erano chiari. La prima coppia? Gli italiani Nives Meroi e Romano Benet, a modo loro: lontano da clamori, senza ossigeno supplementare, senza portatori… Colui che ha salito più Ottomila in inverno? L’italiano Simone Moro con 4. Kukuczka pure 4 (ma una non come prima in quanto vi salì dopo ma faceva parte della stessa spedizione).
La prima donna a scalare tutte le 14 vette è stata la coreana Oh Eun Sun, detta miss Oh, che ha completato l’ultima ascensione il 27 aprile 2010. Il suo primato è stato però contestato, la scalata del 2009 al Kangchenjunga infatti, non è stata confermata per l’assenza di prove inconfutabili. Il 17 maggio 2010 la spagnola Edurne Pasaban ha completato le 14 cime senza contestazioni, ed è perciò considerata la prima donna ad aver ottenuto tale traguardo. Nivrs Meroi era in corsa, ma la proprio la corsa la fece desistere, lontana dalla sua etica.
Menzione speciale
Come non dedicare una menzione speciale a Jerzy Kukuczka che su 14 ottomila saliti (dopo Messner, ma in minor tempo), vanta 9 vie nuove (ossigeno usato solo aprendo la via nuova sull’Everest). Ha compiuto l’impresa nell’arco di tempo più breve: solo otto anni, dal 1979 al 1987.
Le tabelle