André Roch, lo svizzero che ha fatto la storia dell’alpinismo e non solo

Ha effettuato numerose prime salite sulle Alpi e in Himalaya. Fece parte della spedizione del 1952 che arrivò a 200 metri dalla vetta dell'Everest. È stato, tra l'altro, un grandissimo esperto di valanghe contribuendo ai progressi nella sicurezza in tale settore sulle Alpi, in Scozia e negli Stati Uniti

André Roch (21 agosto 1906 a Hermance, Svizzera – 19 novembre 2002 a Ginevra) è stato un grandissimo alpinista, ma anche ricercatore di valanghe ed esperto sciatore, progettista di resort. Roch è famoso anche per aver pianificato e sorvegliato la stazione sciistica di Aspen, in Colorado. Le sue consulenze per la gestione delle valanghe è stata richiesta in tutto il mondo.

Gioventù

Figlio di un medico accademico che sarebbe poi diventato presidente dell’Università di Ginevra. Fu introdotto negli sport di montagna da suo padre, che era un appassionato scalatore, e imparò a sciare da giovane. Nel 1927 vinse entrambe le gare di discesa e di slalom alle Olimpiadi degli studenti in Italia. Sempre da giovane ha viaggiato e studiato all’università negli Stati Uniti.

Alpinismo

Membro dello Swiss Alpine Club dal 1928, poi divenne presidente della sezione di Ginevra. Negli anni di studio in Oregon, nel 1931, divenne membro del Cascade Ski Club. Il 26 aprile 1931, Roch e altri due membri del Cascade Ski Club, Hjalmar Hvam e Arne Stene, furono i primi a scendere con gli sci dalla cima del Monte Hood.
Poi dal 1931, Roch si dedicò al massiccio del Monte Bianco. Nel corso della sua vita, Roch fece 25 prime salite sulle Alpi e 27 prime salite in Asia. Mont Forel, in Groenlandia, fu scalato per la prima volta nel 1938 da una spedizione svizzera guidata da André Roch.

Nel 1952, aveva 45 anni, fu il membro più esperto di un team di quattro alpinisti svizzeri che, insieme a Tenzing Norgay, “aprirono” la via sull’Everest. Da lì a poco Edmund Hillary e Tenzing Norgay raggiunsero la vetta su quella via l’anno successivo. Due membri della spedizione del 1952, Raymond Lambert e Norgay, arrivarono a poche centinaia di metri di dislivello dalla vetta dell’Everest, furono costretti a tornare indietro a causa delle condizioni meteo avverse e dalla mancanza di ossigeno.

Le sue ultime scalate quando aveva 84 anni. Ha scritto numerosi libri. È stato uno scrittore di notevole estro, un fotografo di talento, pittore e cineasta, ha utilizzato la cinepresa per documentare gran parte delle spedizioni a cui ha partecipato.

Esperto di valanghe

Roch è entrato a far parte dell’Istituto federale svizzero per la ricerca sulla neve e sulle valanghe alla fine degli anni ’30 ed è diventato capo della sezione Meccanica della neve e delle valanghe e controllo delle valanghe. In quegli anni ha pubblicato numerosi articoli scientifici sulla previsione delle valanghe, sulla valutazione del manto nevoso e sulla glaciazione. Roch ha contribuito ai progressi nella sicurezza delle valanghe nelle Alpi, in Scozia e negli Stati Uniti. Fu il primo a descrivere i diversi tipi di impacchi di neve che si verificano negli Stati Uniti, e furono le sue lezioni e i suoi documenti pubblicati a spingere il Servizio Forestale degli Stati Uniti a creare strutture in diversi siti occidentali per studiare la sicurezza e la prevenzione delle valanghe.
Nel corso della sua carriera, è stato consulente in materia di valanghe per società private, agenzie governative e tribunali di vari paesi.
Egli stesso ha fatto esperienza con le valanghe. Almeno tre volte. In una di queste fu trascinato via insieme al figlio. Si salvarono entrambi.

La sua citazione più famosa, dopo questo evento, divenne:

La valanga non sa che sei un esperto.

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