Beccati ladri di minerali preziosi a 3mila metri

Avevano allestito un campo base sotto il ghiacciaio d'Arbola in alta Val Formazza, denunciati per aver danneggiato un'area protetta e per furto aggravato

Avevano piazzato il loro campo base a tremila metri, sotto il ghiacciaio  d’Arbola, in alta val Formazza. Ghiacciaio che si è ritirato scoprendo rocce e nuove vene di minerali. Anche queste sono conseguenze del cambiamento climatico! Filoni di quarzo di diverso tipo, anatasio, ematite, moscovite, tutti minerali preziosi molto ricercati sul mercato nero e nel mondo dei collezionisti. I tre cercatori abusivi sono stati acciuffati e denunciati per aver devastato l’aspetto di un ettaro di montagna danneggiando per sempre un’area protetta e per il furto aggravato dei minerali.

Operazione della Finanza

I finanzieri del soccorso alpino di Domodossola erano sulle loro tracce. Per due volte sono andati vicinissimi a sorprenderli. Questi montavano il campo di notte, restavano sul sito uno/due giorni e poi smontavano tutto. Questi, come altri che si danno a tali affari. Ma stavolta ai tre è andata male, i finanziaeri sono arrivati proprio nel momento in cui il materiale estratto veniva portato al campo base.

Sono stati traditi dal rumore di un trapano, i finanzieri erano nei paraggi impegnati in un’attività di controllo doganale tra il monte Albrunhorn e la Punta del Sabbione, al confine tra Italia e Svizzera. Sono arrivati nella zona dell’accampamento ed hanno trovato un uomo, italiano, che trasportava verso le tende un grosso sacco di iuta con il frutto di una mattinata di lavoro. I suoi due complici hanno provato a nascondersi dietro alle rocce ma sono stati scoperti.

Il campo base

Avevano allestito un campo di tutto rispetto. C’erano un gruppo elettrogeno, un demolitore elettrico, un grosso trapano a percussione e altri arnesi da scavo, una tanica di benzina per far funzionare il motore degli attrezzi. Ora il sospetto degli investigatori è che i cercatori siano soltanto il primo anello di un’organizzazione più grande capace di fornire anche elicotteri per il trasporto a valle del materiale.

Gli investigatori hanno calcolato che due giorni di scavo potevano fruttare 20 o 30 chili di minerali.

I denunciati

Sono tutti italiani, due dei tre denunciati arrivano dalla provincia di Verbania, il terzo lavorava in trasferta. Ma ora gli investigatori stanno cercando di ricostruire il giro dei collezionisti interessati al materiale estratto, i ricettatori incaricati di piazzarlo, i possibili complici impegnati nella logistica.

fonte

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Articoli correlati

Pulsante per tornare all'inizio