Charles Moulin: film, area wilderness e una mostra per l’eremita delle Mainarde

Il pittore francese, allievo di Matisse, visse in un eremo su Monte Marrone per parecchi anni. Fu colpito da luce e colori. Le iniziative in suo ricordo

monte marrone

 

E’ in corso di realizzazione il docufiction di Pierluigi Giorgio sul pittore francese Charles Moulin, l’eremita delle Mainarde, l’Orso delle Mainarde. L’uomo che abbandonò tutto e decise di vivere su Monte Marrone in simbiosi con la natura e i suoi colori, la sua luce, per dedicarsi appieno ai suoi quadri. La presentazione ufficiale del docufilm ci sarà nel periodo natalizio.

La realizzazione dell’opera, oltre al regista e all’amministrazione comunale di Rocchetta al Volturno, ha avuto anche l’incoraggiamento di Martine Aubry, sindaco del comune di Lille, città natale dell’artista.

Charles Lucien Moulin, infatti, nacque a Lille il  6 gennaio 1869 e morì ad Isernia il 21 marzo 1960.

La vita. Nel 1888 arriva a Parigi e riesce a entrare all’Ecole des Beux-Arts dove diventa amico di Henri Matisse e Georges Henri Rouault. Suoi maestri sono Gabriel Ferrier, professore di anatomia, Olivier Merson, Joseph-Nicolas Robert-Fleury e, soprattutto, William-Adolphe Bouguereau.

charles moulin autoritrattoMoulin giunge per la prima volta in Italia nel 1896, anno in cui vince il Prix de Rome, la celebre borsa di studio dell’Accademia di Francia. Dopo un soggiorno ad Anticoli Corrado, nel 1911 si reca a Castelnuovo al Volturno con l’intenzione di fermarsi alcuni giorni. Il piccolo centro, in pratica, alle falde di Monte Marrone, appendice meridionale del Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise. Da un paio di giorni, ci visse la sua vita. Si assenta solo dal 1924 al 1927 per andare negli Stati Uniti in compagnia dell’amico Carlos Baca-Flor; fino al 1947 viaggia in Francia, tuttavia col passare degli anni dirada progressivamente i suoi rientri in patria.

Moulin conduce in Molise un’esistenza singolare, vivendo per lunghi periodi dell’anno sulla cima del Monte Marrone, in un’eremo costruito nei pressi dei picchi a precipizio poco distante dalla vetta. Siamo a circa 1.800 metri e le montagne nei pressi superano i 2000.

Moulin morì nella clinica Pansini di Isernia il 21 marzo del 1960 ed è sepolto a Castelnuovo al Volturno.

 

La maggior parte delle opere di Charles Moulin si trovano in collezioni private.

A Rocchetta a Volturno, presso il Comune, si trovano tre suoi quadri raffiguranti Castelnuovo nel 1944 mentre al Museo di Palazzo Pistilli a Campobasso è conservato un autoritratto a pastello.

Una delle sue frasi, che amava ripetere spesso: «Io non vivo d’arte, vivo per l’arte» e per giungere a ciò c’è bisogno, diceva, di un distacco dal mondo e dalla mondanità per recuperare nella Natura, intesa come maestra di vita, la scaturigine della visione.

Il Comune di Rocchetta a Volturno ha accolto la proposta dell’Associazione Italiana per la Wilderness per realizzare un’Area Wilderness di 610 ettari che tramandi per sempre quei luoghi e scenari selvaggi. Non solo. Si valuta l’allestimento di un museo a Castelnuovo dove si possano raccogliere originali o copie delle tante opere ed altri ricordi di Charles Moulin.

 

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