“Didi”, una storia di emancipazione sul Lobuche con Marion Haerty

La campionessa di snowboard del team The North Face con una squadra tutta al femminile tenta la prima discesa del Seimila nepalese da parte di una snowboarder donna come simbolo di superamento di ruolo stereotipati ed esplorazione

Il documentario “Didi”, che vede la partecipazione della campionessa di snowboard e atleta del team The North Face Marion Haerty, narra un percorso di vita personale che va al di fuori delle competizioni.

“Didi”, che in nepalese significa donna o sorella maggiore, è una storia di esplorazione e di superamento dei limiti, che affronta la realtà dell’alpinismo come mezzo di emancipazione in Nepal. Il documentario racconta il viaggio del team verso la vetta del Lobuche Peak a 6.117 m, con l’obiettivo di completare la prima discesa compiuta da una snowboarder donna.

Marion Haerty e la sua sfida

Marion Haerty è l’atleta del Freeride World Tour più premiata di tutti i tempi, con 4 vittorie e innumerevoli successi in altre competizioni, tra cui la famigerata Natural Selection.
Dopo anni di snowboard agonistico, Marion desiderava andare oltre alla pura competizione e “Didi” è proprio la storia della sua ricerca nel cuore dell’Himalaya e della sua sfida a una vetta di 6.000 mt, il Lobuche Peak.
Scalare la vetta più alta della sua vita non era però l’unico scopo della sua spedizione. Il Nepal ha una straordinaria storia di spedizioni e storie di sport in montagna e Marion ha voluto dedicare del tempo alla scoperta della cultura di questo leggendario Paese che occupa un posto fondamentale nella storia dell’alpinismo.

Con un team al 100% femminile

In questo nuovo progetto Marion ha al proprio fianco un team al 100% femminile: Dawa Yangzum Sherpa (la prima e unica guida nepalese dell’IUAGM), Fura (climber dell’Everest e dell’Ama Dablam, tra le altre), Mingma, Maia e Phurba. Cinque donne molto forti e stimolanti che lavorano instancabilmente per superare la cultura del paese basata su ruoli stereotipati, scegliendo la montagna come mezzo di emancipazione.

Marion gareggia sulla scena dello snowboard freeride da sei anni.

Lo snowboard non è solo collezionare medaglie, ma anche incontrare persone e vivere momenti straordinari. Dopo questi quattro titoli di campione del mondo e il titolo di vicecampione de Natural Selection Tour, volevo esprimermi altrove, per celebrare questi ultimi anni di sport ed emozioni, condividendo questi momenti di flusso, in cui siamo solo esseri umani in cerca di sensazioni, in cerca di libertà.

Il documentario esplora i potenti legami all’interno di questo straordinario gruppo di donne e il ruolo della montagna nella vita di ognuna di loro.

La produttrice Alicia Cenci Questo film parla dello sport come strumento di emancipazione e dell’importanza di mettere in luce le storie che ispirano. Ciò che non è visibile non esiste agli occhi degli altri, l’obiettivo di questo film è renderle visibili e costruire modelli di riferimento per le future generazioni di donne.

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