Ecco perché non è stato salvato Mackiewicz

mackiewicz

In questi giorni si è detto e scritto tanto sul soccorso al Nanga Parbat. Sui perché non si è proceduto a soccorrere Mackiewicz, bloccato a 7.200 metri, lì dove lo aveva lasciato, nella tenda in un crepaccio, Elisabeth Revol. La francese, come sappiamo, è stata salvata poi da Urubko e Bielecki a 6.000 metri circa.

Un po’ di chiarezza arriva direttamente dalla spedizione polacca al K2, dalla voce di Robert Szymczak, medico della spedizione, l’uomo che ha coordinato il soccorso dei quattro sul Nanga Parbat.

  • La decisione di soccorrere solo Elisabath Revol è stata presa il 27 gennaio alle ore 23.30 polacche (3.30 Pakistan).
  • Per portare a termine il piano originario l’elicottero sarebbe dovuto arrivare a campo 3, a circa 6500 metri. In questo modo, sarebbe stato possibile portare giù Elisabeth Revol e il team di alpinisti avrebbe avuto la possibilità di salire a salvare Tomek, che sarebbe stato fatto scendere a 6500 metri e poi evacuato anche lui con l’elicottero.
  • Il piano era complesso: atterraggio a 6500 m, individuazione immediata di Revol, arrivare a  7280m da Mackiewicz e quindi dalla presenza e dalle condizioni delle corde fisse sulla via, dubbi sulla possibilità di trasportare il polacco giù, condizioni meteo, interrogativi sulla possibilità che Mackiewicz fosse ancora vivo.
  • Le previsioni annunciavano il peggioramento del meteo. Ciò avrebbe seriamente messo in pericolo di vita i soccorritori.
  • Nessun piano alternativo era attuabile in quel momento. Far attendere il team di soccorso a c1, per tentare il giorno successivo col piano originario, non sarebbe stato razionale a causa del meteo e in più riduceva le possibilità di sopravvivenza di Revol.
  • Pianificare un elicottero a campo 2 il giorno seguente, dopo la notte all’addiaccio per Adam Bielecki, Denis Urubko ed Elisabeth Revol, non era ipotizzabile in quanto far continuare la salita ai due alpinisti esausti non era fattibile, anche in considerazione del meteo.
  • Far scendere da sola Elisabeth era impossibile.
  • Si è deciso, in modo triste, di concentrare gli sforzi per aiutare chi è salvabile.
  • Non aver tentato nei giorni seguenti è dipeso dal meteo.
  • È improbabile che Mackiewicz possa essere ancora vivo. La morte sarà sopraggiunta per sfinimento, disidratazione, ipossia ed ipotermia. Far partire oggi un nuovo soccorso non avrebbe senso e metterebbe, inutilmente, in pericolo le vite dei soccorritori.

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