Everest, la prima invernale dei polacchi Wielicki e Cichy

Il 17 febbraio 1980 i polacchi Krzysztof Wielicki e Leszek Cichy per il Colle Sud e la cresta sud-est. La spedizione era guidata da Andrzej Zawada e l'Everest divenne il primo Ottomila ad essere scalato d'inverno

L’Everest, la montagna più alta della Terra con i suoi 8.848 metri. Una montagna da sempre “presa di mira” proprio per questo suo primato.

Dalle prime salite, dalle tragedie, dal circo delle spedizioni commerciali, dall’hotpsot più alto della Terra, dalla voglia di sposarsi al campo base di questa montagna…

La prima invernale

La prima invernale fu compiuta il 17 febbraio, eravamo nel 1980. E fu dei polacchi. Di Krzysztof Wielicki e Leszek Cichy per il Colle Sud e la cresta sud-est. La spedizione era guidata da Andrzej Zawada e l’Everest divenne il primo Ottomila ad essere scalato d’inverno.

I polacchi avevano ottenuto l’autorizzazione per una doppia spedizione, una nella stagione invernale e una in quella primaverile. Per questo costruirono un grande e comodo campo base capace di ospitarle entrambe. La spedizione era composta di 25 alpinisti di cui solo cinque portatori sherpa d’alta quota, per motivi di budget ridotto. Questo significò che il materiale fu portato da un campo all’altro in gran parte dagli alpinisti stessi. Dalla Polonia furono portati in aereo cinque tonnellate di materiale e rifornimenti e il campo base fu allestito gli ultimi giorni del dicembre 1979.

All’inizio procedettero molto spediti, in soli undici giorni costruirono tre campi: il 5 gennaio il campo 1 a 6 050 m, il 9 gennaio il campo 2 a 6 500 m e il 15 gennaio il campo 3 a 7 150 m, sulla parete del Lhotse. A questo punto si trovarono di fronte a 850 m di parete particolarmente ghiacciata che li separava dal Colle Sud e il meteo peggiorò con la presenza di forti venti. Ci volle quasi un mese di tentativi per superare questa zona e solo l’11 febbraio Fiut, Holnicki e Wielicki riuscirono a raggiungere il Colle Sud. Qui i soli Fiut e Wielicki bivaccarono per una notte, utilizzando bombole di ossigeno e con una temperatura esterna di −40 °C. Il giorno successivo rientrarono ai campi inferiori e gli diedero il cambio lo stesso capo spedizione Zawada e Szafirski, che montarono la tenda del Campo 4 al Colle Sud. Prepararono quindi materiale e bombole d’ossigeno per i successivi tentativi e rientrarono anch’essi ai campi più bassi.

In vetta

Il 16 febbraio, a un solo giorno dallo scadere dei permessi per la spedizione invernale, Wielicki e Cichy partirono per un ultimo tentativo. La sera raggiunsero il campo 4 al Colle Sud e passarono la notte in tenda con una temperatura esterna di −42 °C. Il 17 febbraio partirono alle 6:30 di mattina con una bombola di ossigeno a testa e raggiunsero infine la vetta dell’Everest alle 14:25. La discesa si concluse con il loro rientro al campo base il 19 febbraio.

fonte: wikipedia/foto: wikiwand

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