Giampaolo Corona è rientrato in Italia

È ricoverato all'ospedale di Brunico. Corona dopo aver raggiunto la vetta dell'Annapurna senza ossigeno supplementare, risultava disperso. Poi è stato evacuato da un elicottero a 7.000 mt

AGGIORNAMENTO

Giampaolo Corona è rientrato in Italia. La scorsa settimana era in vetta all’Annapurna e in fase di discesa ha avuto problemi di orientamento a causa di una tempesta, è stato evacuato in elicotttero. Corona è atterrato all’aeroporto di Venezia, ed è attualmente ricoverato all’ospedale di Brunico (Alto Adige). L’alpinista ha vari congelamenti  e dovrà proseguire le terapie iniziate al nosocomio di Kathmandu.

 


AGGIORNAMENTO

Giampaolo Corona racconta, dall’ospedale, cosa è successo in discesa dall’Annapurna.

Sono in ospedale a Kathmandu. Il 28 ho raggiunto la cima dell’Annapurna, senza ossigeno e senza sherpa d’alta quota. In discesa ci ha colti una tempesta e ho perso la via verso C4. Ho pernottato due notti all’aperto, a oltre 7000 metri, senza tenda, senza nulla da bere.
Stamattina l’elicottero di soccorso della 7summit mi ha evacuato dapprima verso il BC poi fino a Kathmandu, in ospedale, dove sto curando i congelamenti che ho riportato. Conto di tornare in Italia presto.

 

L’avvistamento

 

 


AGGIORNAMENTO

Giampaolo Corona è sano e salvo. L’alpinista italiano è stato evacuato con longline stamani da un elicottero a una quota di circa 7400 metri. Corona aveva raggiunto la vetta dell’Annapurna senza ossigeno supplementare e poi era stato per disperso. In un secondo momento aveva contattato via radio l’Agenzia che lo supportava a livello logistico dicendo che stava bene e che sarebbe sceso in autonomia, poi però al campo base non era arrivato…


AGGIORNAMENTO

Sono state ore di apprensione per Giampaolo Corona che, dopo aver raggiunto la vetta dell’Annapurna senza ossigeno supplementare, risultava disperso sulla montagna. Poi, poco fa (intorno alle 10:00), è arrivata la notizia che l’italiano si è messo in contatto con il campo base. Sta scendendo in autonomia. Attendiamo che arrivi al campo base. Attualmente dovrebbe essere nei pressi di campo 4. Elicotteri in volo.

 


AGGIORNAMENTO

Giornata di vetta sull’Annapurna. Tra gli alpinisti che hanno raggiunto gli 8.091 mt c’è anche l’italiano Giampaolo Corona. La conferma arriva dall’agenzia SST. Corona in vetta senza ausilio di bombole d’ossigeno supplementari. Con lui l’austriaco Hans Wenzl e lo svedese Tim Bogdanov.


Annapurna: summit day per Giampaolo Corona. Queste le sue parole di ieri sui suoi canali social…

 

Siamo a 7000, io, Hans e Tim. Siamo quelli più in alto. Più in basso ci sono gli altri, con gli sherpa e tutto il resto. Domani (oggi, ndr) è il summit day. Quando vediamo accendersi le loro frontali, ci mettiamo in moto anche noi. Meteo buono. E’ il momento giusto. O la va o la spacca.
Del resto, dopo 4 giorni che sei sempre con 15 kg sulla schiena, sempre su e giù e a spalar neve… non vediamo l’ora.

 


Giampaolo Corona è partito da alcuni giorni per tentare l’Annapurna. Al campo base è arrivato lo scorso 30 marzo. Da allora è iniziato il lavoro al cb e pure l’acclimatazione. Sono saliti – lui e il compagno di cordata, l’austriaco Hans Wenzl – sino a campo 2, trasportando un bel po’ di materiali.

Giampaolo Corona Con Hans Wenzl abbiamo fatto una bella tirata dal BC al C2, saltando C1 e portandoci dietro tutto, solito zaino da 20 kg. Poi classico lavoro di scavare la piazzola per la tenda, sciogliere la neve per bere, ecc… La notte è stata tranquilla, -8° in tenda. Stamattina siamo poi scesi veloci al BC, a quote più basse recuperiamo meglio. “Good Job”, mi ha detto Hans al termine di questa tirata. Abbiamo in comune più o meno la stessa maniera di muoversi e lo stesso motore.
L’acclimatazione è come costruire un castello di carte. Più la base è larga, più aumenta la performance in altissima quota – che comunque inevitabilmente e fisiologicamente cala. E basta un soffio a far crollare tutto.

I due si sono mossi dopo la Purja

La morfologia della montagna ci obbliga a limitare la permanenza sopra C2 per il rischio valanghe e caduta seracchi, quindi anche l’acclimatazione dovrà essere particolare.
Il meteo comunque per ora è buono. E mi sento benone, né tosse né niente.

Giampaolo Corona

L’alpinista trentino, classe 1973 ha effettuato tantissime salite su Alpi occidentali, Dolomiti e Himalaya. Il suo stile è pulito, veloce e leggero, mai ossigeno supplementare e portatori. Sempre alla ricerca di avventure stimolanti.
Dal 1995 al 2000 ha vissuto a Courmayeur dove ha conseguito il brevetto di Guida Alpina. Qui ha avuto le prime esperienze d’alta quota. Poi tante esperienze tra Dolomiti, Alpi occidentali e Himalaya.
Sulle Alpi, solo per citarne alcune, Grand Capucin (via Voyage selon Gulliver), Petit Dru (via Diretta Americana), Petit Jorasses (via Bonatti, via Anouk), Anguille du Fou (via Americana), Pilastro Rosso del Brouillard (via Bonatti), Pilone centrale Freney (via Bonington). E poi Marmolada, Sella, Civetta, Sassolungo, Pale di San Martino… una lista infinita! In Himalaya, tra Nepal e Pakistam, vette inviolate e vie nuove.
È Tecnico di Elisoccorso del CNSAS Trentino e dal 2001 al 2017 ha partecipato a 12 spedizioni extraeuropee tra Himalaya, Karakorum e Hindu Kush, alternando scalate a “8000” (tutte senza ossigeno supplementare o portatori d’alta quota), a vie nuove o salite a montagne inviolate in zone poco esplorate tra Nepal, India e Pakistan.

Ha partecipato a due missioni di ricerca e soccorso con elicottero all’estero (Myanmar 2014 e Nepal 2015).

Sono alla costante ricerca della semplicità, dell’essenziale. Dico sempre: quando pensi di avere solo l’essenziale nello zaino, c’è sempre qualcosa di cui puoi fare a meno.

 

LEGGI ANCHE Giampaolo Corona, l’alpinista alla ricerca dell’essenziale

 

Alta Quota

2001 Makalu (8462m) Nepal;
2003 Nanga Parbat (8126m) Pakistan;
2005 Broad Peak (8047m) Pakistan;
2006 Lhotse (8516m) Nepal;
2007 prima salita di 2 montagne inviolate in Batura Range Pakistan;
2008 prima salita di 3 montagne inviolate nella Myiar Valley India;
2001 Gasherbrum II (8035m) Pakistan;
2012 Dhaulagiri (8167m) Nepal;
2014 tentativo fino a 6600m all’inviolato spigolo Nord del Talung (7348m) Nepal;
2015 Manaslu (8163m) Nepal;
2016 tentativo fino a 6500 m all’inviolato Kimshung (6780m) Nepal;
2017 Gasherbrum II (8035m) e tentativo al Gasherbrum I (tentativo di concatenare i 2 Gasherbrum)
2017 Spantik (7.027 m)
2018 Gasherbrum I (8068 m)
2021 Ama Dablam (6.812)

 

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