Gian Carlo Grassi al Museo Montagna: L’inesauribile scalata di un sognatore

La mostra in apertura il 1° aprile, giorno in cui ricorre il 31° anniversario della morte. Il percorso espositivo sino al 3 luglio

All’alpinista valsusino Gian Carlo Grassi il Museomontagna dedica la mostra L’inesauribile scalata di un sognatore, in apertura il 1° aprile, giorno in cui ricorre il trentunesimo anniversario della scomparsa, avvenuta sul Monte Bove, nei Sibillini. La mostra è in programma sino al 3 luglio.

Gian Carlo Grassi

Pioniere dell’arrampicata su ghiaccio in Italia alla fine degli anni Settanta; scopritore, tra i primi, dei massi dell’anfiteatro morenico della Valle di Susa; guida alpina ed esploratore di vie e goulotte sulle grandi pareti himalayane e patagoniche.

 

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La mostra

Curata da Enrico Camanni con Veronica Lisino, responsabile della Fototeca del Centro Documentazione, e Marco Ribetti, vicedirettore del Museo, l’esposizione racconta l’intensa vita di Gian Carlo Grassi attraverso il filo delle sue immagini, che delineano una ricerca alpinistica ed estetica in quattro continenti, sempre all’insegna della scoperta e dell’innovazione.

La mostra del Museomontagna mette in luce la molteplice attività alpinistica ed esplorativa di Gian Carlo Grassi, che spazia dai primi cimenti giovanili sulle Alpi Cozie e Graie all’affermazione degli anni Sessanta, con le prime ascensioni invernali e le vie nuove; dal magico periodo del Nuovo Mattino, condiviso con personaggi come Gian Piero Motti e Danilo Galante, alla scoperta delle goulotte e delle cascate di ghiaccio, insieme al forte amico Gianni Comino; dall’esplorazione sistematica dei massi dell’anfiteatro morenico della Valle di Susa alle spedizioni nei quattro continenti, compreso un tentativo invernale all’Everest.
Grassi è stato il grande specialista del ghiaccio, perché sul ghiaccio riusciva a esprimere pienamente la sua fantasia e il bisogno di ricerca, ma non ha mai privilegiato un terreno particolare, spaziando liberamente dalle vie estreme d’alta quota ai sassi della sua valle. Ha sostenuto con convinzione, e dimostrato con coerenza, che «un passaggio su un masso riuscito dopo ripetuti tentativi offrirà il medesimo momento di soddisfazione di una grande ascensione in alta montagna».

Il percorso espositivo

Oltre alle quasi cento fotografie selezionate dal Fondo Gian Carlo Grassi, costituito da più di 15.000 diapositive, il percorso espositivo si compone anche di materiali alpinistici che appartennero a Grassi e al primo periodo dell’evoluzione moderna della scalata su ghiaccio, tra la metà degli anni Settanta e gli anni Ottanta del Novecento.
Il visitatore avrà l’occasione di viaggiare attraverso le “tante vite” di Grassi, che comprendono il magico “giardino di cristallo”, dedicato all’attività su ghiaccio tra cascate gelate, goulotte e seracchi, con interventi video a cura di auroraMeccanica | Narrative Space Studio di Torino. Quindi potrà conoscere i successivi passaggi dell’uomo e dell’alpinista, dalle esperienze adolescenziali alle grandi imprese nella Valle di Yosemite; dai massi della Valle di Susa ai viaggi in Scozia, dalle spedizioni sulle Ande e in Africa, alle esplorazioni in Canada, Patagonia, Norvegia e Himalaya. Il percorso si conclude con le testimonianze di alcuni compagni di cordata tratte dai documentari di Angelo Siri del 2009 e di Elio Bonfanti del 2021.

 

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